Il parco buoi è un’espressione da tempo mutata in gergo finanziario, a contraddistinguere la massa dei risparmiatori (dalle ristrette capacità) partecipanti agli investimenti finanziari, di solito a chi vuole investire in borsa. Il suo utilizzo non è sempre connotato da termini “neutri”: in molti casi, come vedremo tra breve, ha volutamente un’accezione negativa o, per lo meno, critica.

L’origine del termine e la sua accezione più critica

Non tutti sanno che originariamente il “parco buoi” (finanziario) si riferiva alla zona dei mercati di Borsa riservata al pubblico che assisteva allo svolgimento delle contrattazioni alle grida. Si trattava di un’area delimitata, e non sempre vista di buon occhio dagli operatori di Borsa, che utilizzarono pertanto tale termine per poter indicare l’area in questione, spesso popolata da risparmiatori poco avveduti che cercavano di “cogliere” le tendenze del mercato interpretando le grida degli operatori più esperti. Pertanto, il parco buoi ha lungamente identificato un pubblico indistinto di risparmiatori, spesso poco consci e consapevoli del proprio trading, e destinati spesso a diventare delle vittime della speculazione professionale.

Parco buoi e speculazione finanziaria

Anche se oggi il termine parco buoi è spesso utilizzato con un’accezione meno critica, è ovvio che i risparmiatori al suo interno finiscano con l’essere l’oggetto del desiderio degli speculatori finanziari, che proprio sul traghettamento del parco buoi verso i comportamenti desiderati spesso costruiscono le proprie strategie. In altri termini, il parco buoi spesso “cade” nella trappola della speculazione, ed è portato a seguire un eventuale capobranco in maniera disattenta, nella speranza di poter arrivare a facili guadagni. Spesso però, come dimostrano i recenti casi di cronaca finanziaria, il parco buoi si rivela essere costituito da risparmiatori scarsamente consapevoli del proprio benessere finanziario…

Chi compone il parco buoi

Ma da chi è composto il parco buoi?  E quali sono i tratti distintivi che caratterizzano le persone che compongono il parco buoi? Purtroppo, senza esagerare con le sintesi, è bene ricordare che il parco buoi è complessivamente costituito da persone che non hanno grande consapevolezza dei funzionamenti sottostanti i mercati finanziari, le caratteristiche degli strumenti acquistati, le strategie di diversificazione del proprio portafoglio, e così via. Spesso, all’interno del parco buoi compaiono persone che ritengono che l’investimento in Borsa sia, effettivamente, un mero gioco di “fortuna”, e che affidandosi alla sola buona sorte sia pertanto possibile porre in essere delle operazioni di investimento profittevoli.  Il risultato è però sotto gli occhi di tutti: chi fa parte del parco buoi va incontro a notevoli perdite, spesso ripetitive. Non ci si rende in altri termini conto degli errori e della loro natura, e non si ha la consapevolezza sufficiente per porre in essere quei correttivi che potrebbero permettere una inversione di tale nociva tendenza che, in ultima istanza, conduce alla scottante disaffezione dell’impiego sui mercati finanziari.

Come uscire dal parco buoi?

 

Ma come è possibile uscire dal parco buoi? Purtroppo la risposta è ampia, lunga, profonda e troppo articolata. E, spesso, insoddisfacente. Uscire dal parco buoi è infatti molto difficile, poichè a volte potrebbe mancare la giusta coscienza del proprio futuro finanziario. In altri termini, se si fa dipendere l’appartenenza al parco buoi al buon esito delle operazioni finanziarie, spesso si corre il rischio di cadere nello sgradevole mito che solamente i trader più esperti hanno successo, mentre i trader appartenenti al parco buoi sono destinati al fallimento. In realtà, la “perdita” è un elemento fondamentale di qualsiasi strategia di trading, e potete benissimo essere degli ottimi investitori anche se qualche operazione va male.

Dunque, a differenziare i trader da parco buoi dai trader che hanno maggiore autonomia, conoscenza e congruità finanziaria, è il livello di consapevolezza con il quale vengono poste in essere le transazioni. Il trader che non appartiene al parco buoi non porrà in essere le proprie posizioni per il semplice gusto di “seguire” le ispirazioni della massa, ma porrà in essere le proprie operazioni quale parte integrante di una strategia più ampia, realizzata partendo dalla possibilità  di stabilire i propri obiettivi, ponderati per il rischio, per il proprio orizzonte temporale e per la necessità di diversificare adeguatamente il portafoglio, privandolo di forti correlazioni.

Alla luce di quanto sopra, ne deriva che il miglior modo per poter abbandonare il parco buoi e cercare di elevarsi a un livello di maggiore standing, è quello di perseguire una corposa formazione, da arricchire e perfezionare ogni giorno. Quale migliore occasione di farlo in nostra compagnia?

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