Una volta che abbiamo appreso i termini di base per il trading sul Forex, è giunto il momento di fare un nuovo passo in avanti e cercare di comprendere chi opera sul mercato del Forex e quali sono i relativi stili di trading. Didatticamente, è possibile classificare i principali operatori del mercato in sei gruppi. Vediamoli uno per uno!

Banche commerciali e di investimento

Le banche commerciali e le banche di investimento sono una componente fondamentale per il Forex, e utilizzano il mercato valutario – così, d’altronde, come gli altri operatori – per poter perseguire i propri obiettivi. In altre ipotesi, invece, le banche commerciali e di investimento operano sul mercato non per conto proprio, bensì per conto dei propri clienti.

Banche centrali

Le banche centrali rappresentano certamente uno dei player più noti all’interno del Forex. Tuttavia, rispetto alle banche commerciali e alle banche di investimento, perseguono uno scopo notevolmente diverso, visto e considerato che la finalità principale dello scambio di valute per gli istituti banchieri centrali sarà quello di poter fornire delle condizioni idonee sul controllo della disponibilità di denaro. L’intervento delle banche centrali sul Forex è dunque prevalentemente incentrato a evitare squilibri economici e finanziari.

Grandi investitori privati

Un terzo gruppo di operatori sul Forex è legato alla presenza di grandi investitori privati che dispongono di un patrimonio molto ingente, e che effettuano transazioni mediante banche commerciali e banche di investimento. Si tratta, in altri termini, di quelli che negli USA vengono definiti individui high-net worth, con patrimoni investibili superiori al milione di dollari.

Hedge fund

I fondi hedge, speculativi, sono un player relativamente recente sui mercati dei cambi valutari. Si tratta di operatori con una buona capacità patrimoniale (spesso, centinaia di milioni di dollari), che effettuano operazioni per condizionare i rendimenti dei propri prodotti finanziari.

Aziende

Il quinto gruppo che è operante sui mercati valutari è certamente rappresentato dalle aziende di qualsiasi dimensione: dalle piccole imprese esportatrici alle grandi multinazionali, le aziende sono guidate principalmente da esigenze di business, durante le quali si presentano necessità di effettuare pagamenti e incassi in valuta estera. Attraverso il ricorso ai mercati valutari è dunque possibile coprire le proprie posizioni dal rischio di cambio.

Singoli individui

Ultimo gruppo di operatori sui mercati valutari è rappresentato dai singoli individui, persone che per varie motivazioni hanno l’esigenza di scambiare una valuta domestica con altre valute internazionali. Le esigenze, come abbiamo anticipato, possono essere numerose. Si pensi alla possibilità che l’individuo si rechi all’estero per esigenze di lavoro e di svago, e voglia cambiare degli euro (nel nostro caso) con la valuta estera.

In altri casi, a noi più “vicini” i bisogni sono legati alle esigenze di investimento. Gli individui si trasformano in questo caso in “trader”, che utilizzano diverse piattaforme di trading online per poter mettere in atto delle posizioni in valuta estera, al fine di trarre profitto dalle fluttuazioni dei cambi.

Stili di trading

Chiarito quanto precede, cerchiamo di comprendere quali siano i principali stili di trading che gli individui (l’ultimo dei gruppi di soggetti che opera sul Forex) possono adottare. Vediamoli rapidamente, uno per uno, per poi approfondire i temi nel corso di successivi focus.

Day trading

Il day trading è uno stile di trading che viene realizzato da un trader speculatore che preferisce entrare (in acquisto o in vendita) e uscire dalla posizione nello stesso giorno, chiudendo pertanto tutte le proprie posizioni prima che il mercato chiuda. Intuibilmente, quando ci riferiamo a un day trader, dobbiamo tenere a mente che sotto questa etichetta non finiscono solamente i trader che piazzano una o due operazioni al giorno, bensì anche quei grandi operatori che aprono e chiudono centinaia di ordini ogni ora, eventualmente anche di natura “istituzionale”.

Con tali caratteristiche di sintesi introduttiva, il day trading non può che essere uno stile di investimento di breve termine, supportato dall’analisi tecnica e grafica, con time frame di 15, 30 minuti o, al massimo, 1 ora. L’obiettivo del trader (che di norma in questa modalità di impiego riserva qualche ora al giorno all’approfondimento e alla gestione delle proprie posizioni), è quello di trarre beneficio dai piccoli movimenti di prezzo. Le strategie sono molto flessibili, adattabili alle condizioni di mercato del singolo momento.

Scalping

Lo scalping è uno stile di trading piuttosto particolare, generalmente riservato a trader esperti, che necessità di un investimento intensivo e rapido. Di norma, infatti, lo scalper apre e chiude posizioni in pochi secondi o al massimo nell’arco di un minuto: se si supera questo frangente temporale, lo scalping finirà con l’essere “evoluto” in una strategia di day trading, di cui sopra abbiamo rapidamente ricordato.

Un’altra caratteristica tipica dello scalping è l’utilizzo di un’altissima leva finanziaria. Considerato che in questo ristretto arco temporale è molto difficile che possano esservi dei grandi cambiamenti di valore nell’asset di riferimento, il trader punta a moltiplicare gli effetti di ogni scostamento di prezzo attraverso il ricorso a una leva finanziaria anche molto spinta. Quanto sopra riconduce naturalmente lo scalping ad un’attività prevalentemente speculativa, in cui è ben possibile ottenere importanti vantaggi in termini di rendimento (proprio grazie al leverage), ma in cui è altresì possibile andare incontro a importanti perdite.

Swing trading

Lo swing trading è uno stile di trading tecnico che ha come obiettivo quello di focalizzare la propria attenzione sulla dinamica a breve termine dei prezzi, tentando di capitalizzare i movimenti che l’asset può subire all’interno di un arco temporale che è generalmente superiore a quello del day trading (pertanto, almeno 1 giorno compreso) ma inferiore alla settimana.

Sebbene vi siano evidentemente delle eccezioni, chi fa swing trading punta pertanto a un arco temporale compreso tra 1 e 5 giorni, ponendosi a livello intermedio tra il day trading e la strategia del buy and hold.

Con simili caratteristiche introduttive, non possiamo che ricordare come questo stile di trading sia molto spesso quello preferito dai trader neofiti, che mediante lo swing trading riusciranno a conquistarsi importanti opportunità di successo, evitando tutti i rischi di un orizzonte temporale di poche ore, come nel day trading, e aggirando le specificità del trading di posizione.

Trading di posizione

Giungiamo infine al c.d. “trading di posizione”. Si tratta, come dovreste aver intuito marginalmente, del trading effettuato su un arco temporale più lungo rispetto a quello che abbiamo visto nei primi tre stili. In questo caso, infatti, gli investitori possono sottoscrivere posizioni che durano da diverse settimane a diversi mesi, con l’obiettivo di approfittare delle principali tendenze di mercato.

È in questo comparto che generalmente chi ama l’analisi fondamentale riesce a ottenere le maggiori soddisfazioni.

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