LA BCE DA LA SCOSSA ALL’ EURO, SUI MASSIMI AD ANNO NEI CONFRONTI DEL DOLLARO USA

Forte impulso rialzista per cambio Euro-Dollaro che nella settimana in cui la scena del mercato del Forex è stata dominata dalle indicazioni lanciate dalle principali banche centrali mondiali ( FED e BCE ), ha messo a segno un rialzo di quasi il 2,1%.

La moneta unica europea è volata in rapporto col biglietto verde fino a quota 1,1448, salvo poi chiudere gli scambi di Venerdì 30 Giugno a quota 1,1426, quindi a ridosso dei massimi da Giugno 2016.

I DATI MACRO E LE NEWS PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL CAMBIO EURO-DOLLARO

Sono state soprattutto le parole del governatore della banca centrale europea, Mario Draghi, a dare la scossa al cross EUR-USD, in quanto il numero 1 dell’ istituto centrale con sede a Francoforte ha lasciato intendere che nel caso in cui l’ inflazione nell’ eurozona si riavvicinerà nuovamente a ridosso della soglia auspicata del +2%, potrebbe giungere il momento di abbandonare gli stimoli monetari che oltre al programma di Quantitative Easing, prevedono la strategia di tassi d’ interesse bassissimi.

La BCE considera il rallentamento della crescita dell’inflazione causato dal calo dei prezzi dell’ energia, petrolio in primis. Confortante, in tal senso, la lettura migliore delle attese dell’ indice che misura l’andamento dei prezzi al consumo della Zona Euro, che in via preliminare, nel mese di Giugno ha evidenziato un incremento dell’1,3% su base annua. Le stime erano per un dato pari a +1,2%.

Pesanti anche le dichiarazioni del membro tedesco del board della BCE Weidmann , il quale ha affermato che avrebbe preferito sin da subito che l’ acquisto di bond governativi potesse cessare. Ulteriori segnali di fiducia sono arrivate dal Vecchio Continente dove la Commissione Europea ha reso noto che nel mese di Giugno, l’indice che misura il sentiment economico nell’ area Euro è balzato a 111,1 punti, contro i 109,2 del mese di Maggio, attestandosi al livello maggiore dalla rilevazione di Agosto 2007 ( consensus 109,5 punti ).

Alquanto contrastanti, invece, sono stati i primi dati macro arrivati dagli USA.

Nei dettagli, il Dipartimento per il Commercio USA ha dato lettura finale dell’ indice che misura la fiducia dei consumatori che , nel mese di Giugno, ha evidenziato una crescita a 118,9 punti dai 117,6 punti della rilevazione precedente ( pronostico 116 punti ). Piuttosto sottotono, invece il dato relativo agli ordinativi di beni durevoli in versione base, calati dell’ 1,1%, mentre le aspettative degli analisti davano un calo più contenuto, pari a – 0,6%.

I beni durevoli, prodotti manifatturieri la cui durata minima è stimata in 3 anni. La versione Core dei beni durevoli, al netto della componente volatile del trasporto è aumentata dello 0,1%, ma al di sotto delle attese, che invece si aspettavano un aumento dello 0,5%. Lettura in chiaroscuro anche per l’indice che misura l’andamento dei prezzi degli immobili nelle 20 principali città degli USA, l’ S&P/Case-Shiller, che nel mese di Aprile pur crescendo del 5,7% su base annua, ha mostrato un calo, dal +5,9% della rilevazione precedente ( consensus +5,9% ).

Dollaro in lieve ripresa dopo che il Dipartimento per il Commercio USA ha reso noto le richieste di sussidio di disoccupazione, nella settimana terminata il 24 Giugno, sono aumentate di 2.000 unità, attestandosi a 242.000 unità, contro un calo di 2.000 unità atteso dagli analisti. In calo, invece, la media mobile mensile, scesa di 2.750 unità, a 242.250 unità La media mensile a 4 settimane consiste in un termometro più accurato per misurare l’andamento del lavoro in quanto si riduce la volatilità tipica dei dati settimanali. In salita le richieste di disoccupazione continua che, nella settimana terminata il 17 giugno sono aumentate a 1,948 milioni dagli 1,942 milioni dell’ ottava precedente, mentre gli analisti avevano previsto una discesa a 1,940 milioni di unità.

La seconda ondata di dati macro arrivati da oltreoceano, ha contribuito a pesare sul biglietto verde. Le danze si sono aperte con a lettura finale del Prodotto Interno Lordo statunitense relativo al primo trimestre dell’ anno che ha messo in evidenza la crescita definitiva dell’ 1,4%, a dispetto del +1,2% della stima preliminare. Il PIL della prima economia mondiale, oltra a battere le stime degli analisti, che si aspettavano una lettura invariata rispetto alla prima rilevazione, ha in un certo senso contrastato le attese pessimistiche arrivate dal Fondo Monetario Internazionale che ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita USA del 2017 e del 2018. L’anno in corso, secondo l’ FMI, dovrebbe chiudersi con un incremento del 2,1%, dal +2,3% della stima di Aprile; mentre per il prossimo anno il PIL dovrebbe far segnare +2,1%, dal +2,5% pronosticato ad Aprile. Le stime dell’amministrazione USA, invece, sono molto più ottimistiche La Casa Bianca, e salgono ad un + 3% per entrambi gli anni.

Visto in salita anche l’indice statunitense che misura l’andamento delle spese dei consumatori, che nel mese di Maggio ha fatto registrare un incremento mensile dello 0,1%, in linea con le attese. Lettura migliore delle attese, invece, per l’indice che misura i redditi dei consumatori, che sempre nel mese di Maggio ha evidenziato un incremento dello 0,4% ( stime +0,3% ) Un’ indicazione neutrale è arrivata dall’indice dei prezzi statunitensi PCE (Personal Consumption Expenditures) che, su base mensile, a Maggio, ha fatto rilevare un -0,1% nella versione completa ed un +0,1% su base “core” (al netto dei prodotti alimentari ed energetici ), in linea con le attese degli analisti. Mentre su base annua, i due indici hanno evidenziato entrambi un +1,4% (da rispettivamente +1,7% e +1,5%).

Deciso l’ incremento oltre le attese messo a segno dall’indice Chicago PMI che, nel mese di Giugno è salito da 59,4 a 65,7 punti, mentre gli analisti avevano pronosticato 58 punti. Lettura migliore delle attese anche per la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti a cura dell’Università del Michigan, che nella rilevazione finale, ha evidenziato un aumento a 95,1 punti dai 94,5 della lettura preliminare.

Cambio Euro-Dollaro, frenato dalle affermazioni di James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis che ,nel corso di un’ intervista concessa alla CNBC, ha dichiarato che le indicazioni in arrivo dai dati macro non consentono alla FED di avere approccio da “falco “ e che la stessa banca centrale americana potebbe permettersi anche una breve pausa del processo di normalizzazione.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CROSS EUR/USD

Performance settimanale brillante per il nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX che, sfruttando la nuova prova di forza del cross EUR-USD, ha preso profitto su 6 dei 7 Target Price Long pronosticati dalla strategia rialzista; quindi sia in versione Intraday che Over.

La visione rialzista attesa per la prossima settimana suggerisce l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1461; Target Price individuati in area 1,1488 ed 1,1531, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1418. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1531, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1558 ed 1,1602; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1488 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1602, per tentare di prendere profitto in area 1,1646 ed 1,1674, estesa a 1,1718; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1531 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1164, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1234 ed 1,1278, estesa a 1,1321 ; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1095 in chiusura di candela oraria.

La visione ribassista, invece, consiglia l’ apertura di posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1418; Target Price attesi in prima battuta a 1,1398 e successivamente a 1,1348; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1461 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1348 per sfruttare possibili cali in area 1,1321 ed 1,1278; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1426 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,1278 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1234 ed 1,119, estesi a 1,1164; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1348 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,1718, per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1646 ed 1,1602; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,179 in chiusura di candela oraria o daily.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,10 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando su valori che non venivano toccati sin dall’ elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti.

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante anche nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,14-1,15.

Al ribasso, invece, area 1,08 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,07 in un primo momento e successivamente in area 1,065 -1,06. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano compresse ormai da mesi dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15.

Il cambio Euro –Dollaro, nei mesi scorsi, è stato respinto in prossimità della parte alta del range appena citato, complici una serie di dati economici che hanno favorito il biglietto verde ed aumentato le aspettative di rialzo dei tassi. Fino ad ora comprare sui minimi e vendere sui massimi ha dato ottimi frutti. Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,10 – 1,105, fissando il Target Price in area 1,12 -1,125. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,09 in chiusura di candela giornaliera.

 

 

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