IL CROSS EUR-USD VOLA SUI MASSIMI A 6 MESI SOSTENUTO DALL’ EFFETTO MACRON E DAI ROBUSTI DATI SULLE PMI DELL’ EUROZONA

Quarta settimana consecutiva col segno “ più “ per il cross EUR-USD che sfruttando la scia dell’ effetto Macron ed una serie di dati macro che hanno certificato una robusta ripresa economica nell’ area Euro, si è riportato sui massimi degli ultimi 6 mesi, accarezzando nuovamente la soglia di 1,10.

Questa coppia di valute ha messo a segno una performance settimanale pari a +0,93%, per effetto di una chiusura di ottava a quota 1,0998, non lontana dal top a 5 giorni a quota 1,1002, a fronte di un minimo che nello stesso arco temporale ha trovato una base di sostegno a quota 1,0873.

Come anticipato nel paragrafo precedente, il cross EUR-USD ha continuato a beneficiare del cosiddetto effetto Macron, nonostante la vittoria del candidato centrista al ballottaggio contro la candidata di destra, Marin Le Pen, per la presidenza della repubblica francese, sia più che scontata, visto l’ ampio margine di vantaggio nei sondaggi ( 65%-35% ) a favore del leader del partito di centro.

Dalle sale operative, fanno sapere, che ciò è spiegabile col graduale “ smontamento “ di posizioni corte sulla moneta unica europea, costruite da trader o grossi broker che avevano assunto posizioni speculative per sfruttare un eventuale effetto sorpresa con una vittoria dei partiti anti-euro.

I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI DELLA SETTIMANA

Sul fronte macro europeo la scorsa ottava si è aperta con la lettura preliminare del Prodotto Interno Lordo dell’Eurozona che, nel primo trimestre dell’anno ha fatto registrare una crescita dello 0,5%, abbastanza modesta, rispetto al +1,7% su base annua della rilevazione precedente. Tuttavia, il dato reso noto dall’ istituto Eurostat è stato in linea con le attese degli analisti.

Nel corso della settimana si sono susseguiti i dati sulle diverse PMI di Eurolandia, che hanno fatto registrare dei numeri che hanno indicato una netta ripresa di tutti i comparti economici. L’ istituto di ricerca Markit ha reso noto che l’indice PMI del settore manifatturiero, nella lettura finale del mese di Aprile, è balzato sui massimi degli ultimi sei anni, salendo a 56,7 punti.

Dato finale in aumento anche per quanto riguarda l’indice PMI servizi, aumentato, sempre nello stesso mese di Aprile, a 56,4 punti dai 56 punti del mese precedente. Positiva anche la lettura dell’ indice PMI relativo al settore delle vendite al dettaglio che, attestandosi a 52,5 punti, si è riportato sopra la soglia che significa espansione del settore, dopo che nel mese di Marzo aveva fatto segnare un valore pari a 49,5 punti, quindi valore di recessione.

La sfilza di dati macro arrivati da oltreoceano, invece ha riguardato principalmente il mercato del lavoro statunitense.

Lo scorso Mercoledì è stata la volta della lettura relativa al saldo delle buste paga del settore privato, stimata dalla società ADP, che nel mese di Aprile ha messo in evidenza un aumento a 177.000 unità, sostanzialmente in linea con le attese che avevano pronosticato un dato pari a 178.000 unità. L’ indagine ADP, come in passato, è stata per lo più un’ anticipazione dell’ attesissimo dato sul numero dei nuovi occupati nei settori non agricoli, le cosiddette Non-Farm Payrolls, che hanno fatto registrare un aumentato di 211.000 unità, ben oltre le attese degli analisti che invece avevano indicato un dato pari a 190.000 unità.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha inoltre stimato che il tasso di disoccupazione è diminuito al 4,4%, scendendo ai minimi degli ultimi 11 anni. Un po’ nell’ ombra, invece, l’ andamento dei salari orari che mediamente sono cresciuti su base annua del 2,5%, in calo dal 2,6% registrato a Marzo. Tra la diffusione dei dati sui nuovi occupati ADP ed il dato sulle Non-Farm Payrolls, il cambio Euro-Dollaro ha subito un po’ di volatilità, dovuta alla lettura migliore delle attese relativa alle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nella settimana terminata il 29 Aprile si sono attestate a 238.000 unità, in calo di 19.000 unità, rispetto alle 257.000 unità fatte registrare la settimana precedente ( attese 246.000 unità ).

In discesa, sui minimi degli ultimi 17 anni, le richieste di disoccupazione continua, che diminuendo di 23.000 unità si sono attestate a 1,96 milioni di unità. Leggero aumento, invece, per la media mobile a quattro settimane, in salita di 750 unità a 243.000 unità.

La media mobile mensile consiste in un termometro più affidabile per misurare l’ andamento del mercato del lavoro, in quanto, meno volatile, rispetto alle singole letture settimanali. La sfilza di dati appena riportati, ha ancora una volta testimoniato l’ ottimo stato di salute del mercato del lavoro negli USA, strizzando l’occhio alle aspettative sui futuri rialzi dei tassi della FED, che hanno messo pressione sul biglietto verde, scivolato nei confronti della moneta unica europea sui minimi dello scorso Novembre.

Tra i dati settimanali arrivati dagli USA, inoltre, è giusto menzionare che nel mese di Aprile l’indice statunitense ISM relativo il settore dei servizi balzato a 57,5 punti dai 55,2 della rilevazione precedente ( attese 56,1 punti ); mentre l’ indice PMI manifatturiero nello stesso mese di Aprile ha fatto registrare una contrazione a 54,8 punti dai 57,2 punti registrati nel mese di Marzo.

LA FEDERAL RESERVE RIMANE CAUTA SUI TASSI MA LASCIA INTENDERE DI PREVEDERE ALTRE DUE MANOVRE AL RIALZO PER IL 2017

La lettura migliore delle attese dei dati relativi al mercato del lavoro statunitense, ha avvalorato le future intenzioni della Federal Reserve che, a margine del meeting dello scorso Martedì e Mercoledì ha lasciato intendere di essere propensa a rialzare i tassi d’ interesse nella prossima riunione del FOMC, in calendario a Giugno.

L’ istituto centrale americano, infatti, per bocca della presidente, Janet Yellen, si è espresso, dichiarando che l’ ultimo passaggio a vuoto fatto registrare dalla prima economia mondiale, il cui PIL nel primo trimestre dell’ anno è cresciuto soltanto dello 0,7%, è stato soltanto un rallentamento temporaneo, e che la ripartenza sarà trainata dalla robustezza del mercato del lavoro.

La FED, come da attese, ha mantenuto i tassi d’ interesse tra lo 0,75-1%, ma gli strumenti di controllo dei tassi Fed Funds, pronosticano con una probabilità pari 60% un aumento per il mese di Giugno, mentre sale 80% la probabilità di rialzo per il mese di Settembre. Stesse vedute anche da parte del Segretario al Tesoro USA, Steven Mnuchin, che ha affermato che il massiccio taglio delle tasse programmato dall’ amministrazione Trump produrrà una crescita economica del 3% nei prossimi due anni.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CROSS EUR/USD

Buona performance settimanale per il nostro trading System con sottostante il cambio Euro-Dollaro che ha preso profitto sui due target price della strategia Long Intraday e sul primo target price della strategia Long Over.

Chiusa in guadagno sul secondo target price segnalato, a quota 1,10, la seconda delle tre posizioni Long Multiday attivate col break-out giornaliero di quota 1,08; la terza posizione rimasta in portafoglio sarà chiusa in caso di allungo in area 1,105,come anticipato nelle passate rubriche di analisi tecnica settimanale su cross EUR-USD.

La futura strategia rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1023, Target Price attesi in area 1,1051 ed 1,1093, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,0957. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1093, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1191 ed 1,1161; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1023 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1161, per tenare di prendere profitto in area 1,1204 ed 1,123, estesa a 1,1245 ; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,0982 in chiusura di candela giornaliera Suggeriti Long Speculativi in caso di ulteriori affondo in area 1,0713, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,0779 ed 1,0821, estesa a 1,0889 ; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,0672in chiusura di candela oraria.

La strattegia ribassista, invece, prevede l’ apertura di posizioni Short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,0957; Target Price attesi in prima battuta a 1,0931 e successivamente a 1,0889; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1023 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,0889 per sfruttare possibili cali in area 1,0847 ed 1,0821; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di non far aumentare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,0982 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,0821 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,0779 ed 1,0754, estesi a 1,0713; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,0889 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,1245, per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1204 ed 1,1161; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1289 in chiusura di candela oraria o daily.

VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, nel corso della ultime due settimane che ci siamo appena lasciati alle spalle hanno recuperato nuovamente terreno, riportandosi sopra le soglie appena citate, ed oltre area 1,08, ex resistenza di breve-medio periodo che una volta superata ha prodotto nuovi massimi in area 1,10.

Al ribasso l‘eventuale perdita di area 1,08, potrebbe attivare nuove discese in area 1,07 in un primo momento e successivamente in area 1,065 -1,06. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano compresse ormai da mesi dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. Il cambio Euro –Dollaro, nei mesi scorsi, è stato respinto in prossimità della parte alta del range appena citato, complici una serie di dati economici che hanno favorito il biglietto verde ed aumentato le aspettative di rialzo dei tassi.

Fino ad ora comprare sui minimi e vendere sui massimi ha dato ottimi frutti. Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,05 -1,055, fissando ancora una volta il Target Price in area 1,08 -1,085. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,04 in chiusura di candela giornaliera. Acquisti Multiday sulla forza, invece, da accompagnare in caso di chiusura giornaliera o meglio ancora settimanale sopra quota 1,10, con target a 1,105 ed 1,11, esteso a 1,12. Stoppare la posizione in caso di close di ottava sotto area 1,07.

 

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