Azioni Leonardo: perchè così tante vendite? Titolo sul fondo del Ftse Mib

In una seduta di borsa caratterizzata da un clima di calma piatta (il Ftse Mib si sta avvicinando al giro di boa delle 13,30 praticamente sulla parità) il rosso di oltre 2 punti percentuali registrato dalle azioni Leonardo non può non dare nell’occhio anche perchè si tratta della flessione maggiore tra quelle in atto nell’ultima di Ottava. Leonardo, almeno per adesso, è il peggior titolo del paniere di riferimento di Piazza Affari. Ovviamente questa situazione non deve generare alcuna apprensione perchè la quotata resta una delle migliori di tutta la borsa di Milano sia nel lungo termine che nel breve forte di un rialzo del 99 per cento solo negli ultimi sei mesi e del 9% negli ultimi 30 giorni.

Insomma a prescindere dai motivi che stanno spingendo oggi i trader a vendere anche in modo massiccio le azioni Leonardo, la flessione ci sta tutta da un punto di vista tecnico essendo i valori diventati troppo alti. Insomma classiche prese di profitto in atto ma è proprio in un contesto simile che si creano spazi operativi per i trader con approccio più speculativo. Ad esempio con strumenti derivati come i CFD è possibile speculare anche al ribasso (short trading) e quindi trarre profitto dai cali. I CFD su Leonardo si possono trovare sul broker eToro che, proprio di recente, ha lanciato un apprezzabile servizio di trading nazionale sulle azioni italiane.

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I motivi del calo delle azioni Leonardo

Senza perderci in inutili giri di parole, tutti sanno che le azioni Leonardo sono da mesi sulla cresta dell’onda accanto ai titoli europei del comparto difesa, per l’aumento delle spese militari deciso dall’Unione Europea.

Nel bene e nel male il riarmo dell’Europa è quindi alla base del rally di Leonardo. Oggi più nel male visto che sono arrivate indicazioni più prudenti rispetto alle richieste Nato di incrementare il budget per la difesa.

L’Alleanza Atlantica vorrebbe che tutti i paesi aderenti all’organizzazione portassero le spese per la difesa al 5 per cento del loro PIL nel più breve arco temporale possibile. Per adesso si tratta di voci di corridoio mentre l’ufficializzazione dovrebbe arrivare nella riunione Nato in programma il 24 e il 25 giugno prossimo.

L’Italia ha già fatto sapere che l’obiettivo nel breve termine è del tutto improponibile. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha però specificato che in prospettiva si potrebbe raggiungere il 3,5 per cento di investimenti puri nella difesa entro il 2035 a cui aggiungere un ulteriore 1,5 di di investimenti non propriamente della difesa. 

Questa ripartizione troverebbe d’accordo la Nato ma resterebbero distanze enormi sulle tempistiche. L’Italia, probabilmente assieme alla Gran Bretagna, guarda ad un orizzonte temporale di almeno 10 anni mentre la stragrande maggioranza degli altri paesi dell’Alleanza a 7 anni (unica eccezione l’Estonia che vorrebbe le spese militari al 5 per cento del PIL in soli 5 anni).

La partita sarà quindi tutta sulle tempistiche del riarmo.

Azioni Leonardo possono arrivare a 58 euro?

Come accennavamo all’inizio il ribasso di oggi non deve trarre in inganno perchè le aspettative sulle azioni Leonardo continuano ad essere eccellenti. Gli analisti di Intermonte proprio oggi hanno ribadito il loro rating outperform con target price alzato a 58 euro. Per gli esperti, Leonardo farà meglio del settore di riferimento anche perchè ha ancora un buon potenziale di upside.

La sim, nella sua nota, ha ricordato che l’Italia nel 2024 ha investito in difesa l’1,5 per cento del suo PIL ossia 29 miliardi di euro contro il 2 per cento della Gran Bretagna e di altri paesi. Secondo la rilevazione degli esperti, ogni punto di aumento dello spending europeo su PIL vale 160 miliardi annui addizionale (50/80 miliardi in procurement militare.

La partita sull’aumento delle spese militari è tutta aperta e, come dicevamo prima, nel bene e nel male sarà molla che darà visibilità alle azioni Leonardo. Attenzione però perchè se è vero che la stragrande maggioranza degli esperti è bullish, non manca chi guarda l’evoluzione della situazione con più prudenza. E’ questo il caso di Equita che non solo resta neutrale sulle azioni Leonardo ma vanta da tempo un target price più basso dei prezzi attuali che annulla ogni potenziale di upside.

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