Telecom Italia giù dopo lo stop di Iliad: cosa sta succedendo alle azioni TIM

Le azioni di Telecom Italia (TIM) hanno vissuto una seduta ad alta volatilità, con un crollo iniziale seguito da un parziale recupero. Dopo essere scese fino all’8% nelle prime contrattazioni, il titolo ha limitato le perdite chiudendo con un calo più contenuto, attorno all’1,3%. Il sell-off è stato innescato dalla notizia che Iliad, il colosso francese delle telecomunicazioni, ha escluso categoricamente la possibilità di riprendere le trattative di fusione con TIM.

L’amministratore delegato di Iliad, Thomas Reynaud, ha dichiarato che i colloqui tra le due società si sono interrotti lo scorso aprile e non verranno riaperti, archiviando così, almeno per ora, l’ipotesi di un consolidamento nel mercato italiano delle telecomunicazioni. La decisione ha avuto un impatto immediato sulle contrattazioni, alimentando incertezza tra gli investitori su un settore già caratterizzato da margini ridotti e forte competizione.

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Secondo Barclays, la situazione resta complessa: nessun operatore in Italia riesce attualmente a generare rendimenti superiori al proprio costo del capitale, con una redditività media stimata intorno all’1,2%. La banca d’affari sottolinea che una fusione rimarrebbe “molto necessaria” per riequilibrare il mercato, ma la ritiene improbabile nel breve periodo.

Nel frattempo, Iliad ha deciso di concentrare le proprie risorse sul mercato domestico francese. Reynaud ha confermato l’esistenza di colloqui preliminari con altri operatori per un possibile accordo riguardante SFR, società di proprietà del gruppo Altice e gravata da un forte indebitamento. Un’eventuale intesa potrebbe ridurre il numero di operatori mobili in Francia da quattro a tre, favorendo un consolidamento che, secondo gli analisti, potrebbe generare importanti sinergie.

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Sul fronte internazionale, Iliad continua a crescere. Nel primo semestre del 2025, il gruppo ha registrato ricavi per 5,09 miliardi di euro, segnando un +3,8% su base annua. Il marchio Free, principale riferimento dell’azienda in Francia, mantiene una base stabile di 23,1 milioni di abbonati, mentre in Polonia sono stati acquisiti 100.000 nuovi utenti, portando il totale a 15,5 milioni. In Italia, nonostante il mancato accordo con Vodafone nel 2024 e lo stop alla fusione con TIM, Iliad ha incrementato la propria base clienti di 505.000 unità, raggiungendo così quota 12,5 milioni di abbonati.

La mancata fusione rappresenta dunque una battuta d’arresto per il settore delle telecomunicazioni in Italia, che resta estremamente frammentato e competitivo. Gli analisti ritengono che, senza un consolidamento, sarà difficile migliorare la redditività e sostenere gli investimenti necessari per le nuove infrastrutture, in particolare per lo sviluppo del 5G e della fibra ottica.

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