Spotify batte le stime e vola: utili record e utenti alle stelle, il 2025 sarà ancora meglio

Spotify torna sotto i riflettori e lo fa con numeri che superano le attese degli analisti, inviando un messaggio chiaro agli investitori: la piattaforma di streaming è entrata in una nuova fase di slancio e redditività. Secondo le indicazioni fornite dal gruppo, il quarto trimestre dovrebbe chiudersi con un utile operativo più alto del previsto, grazie a una base utenti sempre più solida e al continuo rafforzamento dell’offerta premium.

L’attenzione sulla profittabilità di Spotify è cresciuta dopo che la società svedese ha raggiunto nel 2024 il primo anno interamente in utile, risultato ottenuto con una combinazione di strategie: ritocchi ai prezzi, razionalizzazione dei costi e ottimizzazione delle risorse interne. La piattaforma, che oggi offre musica, podcast, audiolibri e contenuti video, continua a investire nell’espansione del catalogo per attrarre nuovi abbonati e aumentare il valore percepito dagli utenti paganti.

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L’approccio ha premiato la società anche in Borsa, con un rialzo di oltre il quaranta per cento da inizio anno. Tuttavia, l’ondata positiva sul mercato ha portato a maggiori imposte correlate alla retribuzione dei dipendenti, incidendo parzialmente sulla redditività. Nonostante ciò, la pressione fiscale si è alleggerita negli ultimi tre mesi, portando costi complessivi a sedici milioni di euro, ovvero quarantuno milioni in meno rispetto alle stime interne e molto inferiori ai cinquantatre milioni registrati un anno prima.

Le spese operative del terzo trimestre hanno mostrato una flessione del due per cento, sostenute da una minore incidenza fiscale e dal cambio favorevole. Senza tali benefici, i costi sarebbero comunque cresciuti dell’undici per cento, spinti soprattutto da investimenti commerciali e dall’ampliamento del personale.

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Sul fronte ricavi, la divisione premium continua a trainare la crescita: entrate in aumento del nove per cento a quota tre virgola ottantatre miliardi di euro, spinte da un incremento a doppia cifra degli abbonati paganti e superiori alle aspettative del mercato americano. Considerando l’intero business, il fatturato è salito del sette virgola uno per cento fino a quattro virgola ventisette miliardi di euro, un altro dato oltre le previsioni.

Risultati particolarmente brillanti anche per l’utile operativo, salito a cinquecentottantadue milioni di euro contro una previsione di circa quattrocentonovantanove milioni. Per il trimestre in corso Spotify punta a fare ancora meglio, indicando un obiettivo di oltre seicentoventi milioni di euro, superiore alla media delle stime degli analisti.

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A dare ulteriore impulso, anche il recente entusiasmo generato dalla nuova uscita discografica di Taylor Swift, che ha contribuito ad accelerare l’attività sulla piattaforma. Gli utenti attivi mensili dovrebbero raggiungere settecentoquarantacinque milioni entro fine anno, trainati da una crescita in tutte le regioni, con America Latina e Nord America particolarmente dinamiche per gli abbonamenti premium.

L’azienda ribadisce di voler continuare a investire per sostenere il proprio percorso di espansione, con l’obiettivo dichiarato di migliorare ulteriormente margini e performance nel corso del duemilaventicinque. Una strategia che conferma la volontà di bilanciare crescita e sostenibilità economica, puntando su contenuti premium, innovazione e una presenza globale in continua evoluzione.

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