L’ECONOMIA ITALIANA PROVA AD USCIRE DALLA RECESSIONE: STABILE IL FTSE MIB

Ancora una settimana poco mossa per l’ indice Ftse Mib, che ha terminato l’ ottava a 21.763 punti, in rialzo dello 0,24%, collezionando un risultato a 5 sedute pari a +0,15%. Il principale listino azionario di Piazza Affari ha trovato sostegno su un minimo a 21.652 punti, venendo nuovamente respinto dalla forte resistenza tecnica individuata in area 22.000 punti ( massimo a 5 sedute 21.915 punti ). Spread tra BTP e BUND che ha chiuso gli scambi in area 253 punti e rendimenti sul decennale al 2,55%.

ANALISI TECNICA FTSE MIB SETTIMANA 6-10 MAGGIO

ANALISI TECNICA FTSE MIB SETTIMANA 6-10 MAGGIO

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB

Indice Ftse Mib che, oltre ad accodarsi al rialzo dei principali listini azionari mondiali, ha anche brillato di luce propria, favorito da alcune indicazioni macro che hanno lanciato qualche segnale di risveglio per l’economia tricolore. Sentiment positivo per gli acquisti, dopo che l’ Istat ha comunicato che il PIL italiano nel primo trimestre dell’anno ha registrato un incremento dello 0,2%, invertendo il trend dopo due letture trimestrali in calo. I pronostici degli analisti, invece, non si spingevano oltre il +0,1%.

La stima del Prodotto Interno Lordo su base annua ha invece espresso un incremento dello 0,1%, mentre gli analisti si aspettavano una contrazione dello 0,1%.
Buone indicazioni sono arrivate che dalla lettura dell’ indice NIC dei prezzi al consumo di Aprile, che ha rivelato un aumento dello 0,2% sul mese precedente e +1,1% sullo stesso periodo del 2018. I pronostici degli analisti, tuttavia, indicavano un maggior aumento, pari a +1,3%.

Da ulteriori dettagli rilasciati dall’ Istituto di Statistica nazionale è inoltre emerso che il buon andamento dell’ inflazione ha beneficiato della ripresa dei prezzi nel comparto dei trasporti, in crescita del 2,8%. La lettura relativa ai prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona ha invece rivelato un incremento dell’1,4%, mentre i beni energetici non regolamentati sono aumentati del 3,7%.

L’inflazione di fondo, al netto dei prezzi di beni energetici e di quelli relativi ai beni alimentari freschi, invece, ha mostrato un progresso dello 0,6%; mentre la stima al netto dei soli beni energetici è rimasta stabile a +0,6%.

Il dato relativo all’ inflazione acquisita per il 2019 si è portato a +0,6% per l’ indice generale ed a +0,4% per la componente di fondo.

L’ inflazione armonizzata IPCA, sempre a d Aprile, ha invece messo in luce un incremento dello 0,6% sul mese e dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rallentando rispetto alla stima di Marzo, che invece aveva rivelato un aumento del 2,3% su base mensile, mentre su base annua l’ aumento è stato pari a 1,1%.

Stabili sui valori del mese precedente, i prezzi alla produzione dell’ industria nel mese di Febbraio, mentre su base annua anno evidenziato un incremento del 3,7%. Al netto del settore volatile dell’ energia, la suddetta lettura ha registrato una variazione congiunturale nulla, mentre la stima tendenziale ha rivelato un incremento dello 0,6%. La dinamica sul mercato estero ha invece mostrato un progresso congiunturale dello 0,2%, evidenziando un +0,3% per l’area euro e +0,1% per l’area non euro. Su base annua, la suddetta lettura ha invece rivelato un incremento dello 0,9% ( +0,6% area euro e +1,1% area non euro ).

Sul trimestre, invece, i prezzi alla produzione dell’ industria nel Q1 hanno fatto registrare un calo dello 0,7% rispetto all’ ultimo trimestre del 2018, mentre la dinamica tendenziale è aumentata del 3,1%. Su base annua la crescita è stata sostenuta dal mercato interno ( +4% ), mentre quello estero è cresciuto in minor misura ( +0,8% ). A livello settoriale la maggior crescita dei prezzi alla produzione all’ industria si è verificata nel settore manifatturiero insieme al comparto dei prodotti petroliferi raffinati, con le variazioni più importanti sul mercato esterno in area euro ( +15,5% ). In frenata, invece, la lettura relativa al settore delle industrie alimentari ( -0,6% ) mentre più marcata ( -1,8% ) è stata la contrazione nel comparto dei mezzi di trasporto.

L’ indice dei prezzi alla produzione delle costruzioni per gli edifici residenziali, nel mese di Marzo, ha invece evidenziato una contrazione dello 0,7% su base mensile ed un calo dell’1% su base annua. Nel primo trimestre dell’anno, invece, la suddetta stima ha rivelato un calo dello 0,9% sul trimestre precedente, mentre è rimasto invariato su base annua.

Dopo tre mesi di calo consecutivi, l’ indice PMI manifatturiero, che raccoglie le aspettative dei direttori agli acquisti del comparto, nel mese di Aprile è ritornato a salire, portandosi a 49,1 punti dai 47,4 punti di Marzo. Battute le attese degli analisti, che si aspettavano un risultato pari a 47,8 punti. Il suddetto indicatore, tuttavia, si trova ancora al di sotto della soglia dei 50 punti, sopra la quale evidenzierebbe espansione.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Il ritorno in chiusura settimanale oltre area 20.000 punti ha cambiato il sentiment di breve-medio periodo dell’ indice Ftse Mib, ritornato ad essere rialzista, ed aprendo la strada a nuovi massimi di periodo, poco sopra area 22.000 punti.

Il principale listino azionario milanese, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.

La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000-18.500 punti aveva invece prodotto un ulteriore affondo sui minimi a due anni, a quota 17.914 punti. Sul brevissimo, il recupero oltre area 20.000 punti ha spianato la strada al recupero di area 20.500-21.000, ma tuttavia per scacciare in maniera quasi definitiva uno scenario nuovamente ribassista, si renderà necessaria una stabile conferma oltre area 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.000-22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Poco movimentata la settimana per il nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto sul primo target price pronosticato dalla strategia Long Intraday.

La visione rialzista prevede l’apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 21.775 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 21.855 e 21.990 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 21.640 punti. Mantenere la posizione Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 21.990 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.075 e 22.210 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.760 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.210 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.350 punti e successivamente a 22.475 punti, estesi a 22.620 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.990 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 20.860 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 20.990 e successivamente a 21.110 punti, estesi a 21.340 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 20.650 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 21.640 punti, con obiettivi attesi a 21.560 e 21.425 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 21.775 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.425 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.340 punti e successivamente a 21.200 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 21.640 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 21.200 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.110 e 20.990 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 20.860 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 21.425 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 22.620 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 22.475 punti e successivamente a 22.350 punti, estesi a 22.210 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.855 punti.

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