Poste Italiane in area 18,4 euro al giro di boa della 13,30. La progressione della quotata gialla non è particolarmente brillante (se rapportata ai forti verdi che caratterizzano il Ftse Mib) tuttavia quel +0,14 per cento basta per confermare il titolo nell’area dei massimi storici. Come si può vedere dal grafico in basso, infatti, Poste, da giorno della sua quotazione in borsa, non era mai arrivata su livelli come quelli dell’ultimo periodo.
Del resto a testimoniare l‘ottimo stato di salute della quotata gialla sono la prestazione dell’ultimo mese (+22 per cento) e quella anno su anno (+48 per cento). Numeri che fanno di Poste Italiane una delle migliori quotate di tutto il Ftse Mib sia nel breve che sul lungo termine.
Di solito, quando si è dinanzi a progressioni così consistenti, arrivano inevitabili preoccupazioni sull’entità del potenziale spazio di rialzo a cui si legano dubbi sulla strategia da adottare. Chi ha comprato azioni Poste quando i prezzi erano più accessibili ora si sta godendo il suo profitto ma chi non lo ha fatto? E’ ancora il caso di acquistare oppure il treno è passato?
Possiamo subito dare un’anticipazione: almeno secondo quanto affermando da UBS in un recente report, le azioni Poste hanno ancora margine di salita e questo nonostante i valori siano ai massimi storici.
Tra i possibili catalizzatori c’è la trimestrale resa nota proprio questa mattina.
Proprio dai conti trimestrali partiamo con la nostra analisi.
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Indice
Come è andato il primo trimestre 2025 di Poste Italiane
Poste Italiane ha chiuso il primo trimestre con ricavi e redditività non solo in aumento ma addirittura migliori delle attese. Nel dettaglio, i ricavi sono stati pari a 3,2 miliardi di euro, in crescita del 5 per cento rispetto ai 3,05 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024. A spingere al rialzo il fatturato sono stati i servizi assicurativi, finanziari e i volumi legati all’e-commerce.
Deciso anche il miglioramento del risultato operativo adjusted, che è salito da 706 milioni a 796 milioni di euro, evidenziando una dinamica positiva del 2,8 per cento a dimostrazione della maggiore efficienza operativa e di una buona leva operativa.
Scendendo nel conto c’è poi la voce dell’utile netto che a fine primo trimestre era pari a 501 milioni di euro con una progressione del 19,1 per cento rispetto ai 597 milioni messi a segno nello stesso periodo del 2024. Anche questo dato ha battuto le previsioni del mercato, che si fermavano a 528 milioni di euro.
Spostandoci alla posizione finanziaria, alla data del 31 marzo 2025, essa risultava positiva per 4,51 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 4,34 miliardi di inizio anno. La gestione prudente e redditizia della liquidità aziendale da parte del management ha impattato su questa voce.
Outlook Poste confermato per l’intero 2025
Alla luce dei risultati dei primi tre mesi dell’anno, il management di Poste ha confermato la traiettoria prevista nel piano strategico 2024-2028, che si fonda su due direttrici principali: il rafforzamento delle attività core e l’innovazione dei servizi digitali e logistici. La trasformazione tecnologica e la maggiore efficienza operativa saranno le linee conduttrici della quotata gialla nei prossimi mesi.
Prezzi azioni Poste possono arrivare a 19,6 euro?
Come accennavamo in precedenza quasi a voler rispondere ai dubbi di chi inizia a pensare che le azioni Poste siano salite tanto per poter continuare a farlo, nei giorni scorsi è arrivato il cambio di giudizio di UBS. Gli esperti svizzeri confermando il rating buy e quindi l’indicazione di acquisto, hanno portato il target price a 19,6 euro, decisamente sopra le attuali quotazioni. Il messaggio è chiaro: Poste Italiane sarà si cresciuta tanto ma il margine di rialzo c’è ancora. Trader avvisati.
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