La decisione di SWIFT di sviluppare una propria blockchain per supportare le stablecoin rappresenta un passo decisivo verso la trasformazione dei sistemi finanziari globali.

Indice
SWIFT lancia un ledger su blockchain
L’annuncio di SWIFT al Sibos di Francoforte del 29 settembre 2025 segna un punto di svolta nella storia della finanza internazionale. L’organizzazione, che da decenni costituisce la spina dorsale della messaggistica finanziaria globale, ha rivelato l’integrazione di un ledger condiviso basato su blockchain all’interno della propria infrastruttura. Questo passo promette di trasformare radicalmente i pagamenti transfrontalieri, introducendo transazioni in tempo reale, disponibili 24/7, a costi ridotti e con una trasparenza senza precedenti.
La nuova infrastruttura mira a superare le inefficienze storiche del modello di correspondent banking, ponendo SWIFT come protagonista attivo nel futuro della finanza digitale. Non più soltanto un servizio di messaggistica, ma un vero e proprio abilitatore della circolazione di asset digitali e tokenizzati a livello globale.
Le fondamenta digitali del nuovo sistema
Il nuovo shared ledger sarà progettato per registrare, ordinare e convalidare le transazioni, integrando smart contract e garantendo interoperabilità sia con le reti finanziarie esistenti che con le nuove piattaforme di asset digitali. La collaborazione con Consensys e la sua tecnologia Ethereum Layer 2 testimonia l’orientamento verso soluzioni blockchain di ultima generazione.
Ad oggi, oltre 30 istituzioni finanziarie di 16 Paesi hanno aderito al progetto, che si trova ancora in fase iniziale con un prototipo già sviluppato. L’ambizione è costruire un’infrastruttura capace di collegare CBDC, stablecoin e sistemi fiat, risolvendo il problema delle “isole digitali” che rendono frammentato l’ecosistema attuale.
Opportunità e rischi per il settore bancario
Le banche che parteciperanno attivamente alla creazione e adozione del ledger saranno i primi vincitori. Colossi come JP Morgan, Bank of America, Citi, HSBC, Deutsche Bank, BNP Paribas, Santander, Standard Chartered e altri avranno la possibilità di offrire servizi di pagamento più rapidi ed economici, rafforzando la loro competitività.
I fornitori di tecnologia blockchain, in primis Consensys, sono tra i maggiori beneficiari, consolidando il proprio ruolo come partner strategici delle istituzioni finanziarie tradizionali. Al contrario, le banche più lente nell’adattamento rischiano di vedere erosi i ricavi derivanti dai costosi pagamenti transfrontalieri tradizionali. Per gli attori meno tecnologicamente agili, i costi di aggiornamento infrastrutturale potrebbero ampliare ulteriormente il divario competitivo nel settore.
Stablecoin: dominio USA e risposta europea
La notizia arriva in un momento in cui le stablecoin sono diventate terreno di scontro geopolitico. Negli Stati Uniti, Eric Trump ha dichiarato che i token digitali regolamentati, come il nuovo USD1 di World Liberty Financial, potrebbero salvaguardare il dominio globale del dollaro. Nonostante le polemiche politiche e i timori di conflitti d’interesse legati alla famiglia Trump, diversi esperti della Federal Reserve e dell’industria ritengono i dollari tokenizzati strumenti fondamentali per rafforzare la moneta americana.
In Europa, invece, cresce la pressione per non restare indietro. Un consorzio di nove grandi banche, tra cui UniCredit, ING, KBC, Danske Bank e Caixabank, ha annunciato la creazione di una società ad Amsterdam per lanciare una stablecoin in euro entro il 2026. L’iniziativa mira a contrastare l’egemonia statunitense nei mercati digitali, sebbene la BCE rimanga scettica, avvertendo dei rischi per la stabilità finanziaria e spingendo invece verso l’introduzione di un euro digitale ufficiale.
Il futuro dei pagamenti globali
Nella fase immediata, SWIFT e le banche partner continueranno a testare la scalabilità e l’affidabilità del prototipo tramite sandbox e programmi pilota, esplorando casi d’uso che vanno oltre i pagamenti, come il settlement di asset tokenizzati, modelli avanzati di FX e trade finance automatizzato. Nel lungo periodo, l’adozione diffusa del ledger potrebbe consentire regolamenti istantanei per valute, titoli e persino materie prime, rivoluzionando la gestione della tesoreria e aprendo nuovi mercati.
Non mancano le sfide, convincere oltre 11.000 istituzioni SWIFT a integrare sistemi legacy complessi, affrontare regolamentazioni in continua evoluzione e garantire la sicurezza in uno scenario digitale globale sempre più frammentato. Tuttavia, la direzione è chiara: una finanza più connessa, trasparente ed efficiente.
PepeNode: l’infrastruttura per le meme coin

Mentre SWIFT lavora a una nuova infrastruttura globale per banche e stablecoin, PepeNode cerca di fare lo stesso per la categoria crypto meme coin all’interno della finanza decentralizzata, oggi sempre più apprezzate come nuove forme di valore digitale e adottare da figure di rilievo come Donald Trump.
PepeNode propone un approccio radicalmente diverso basato su un modello mine-to-earn. Qui gli utenti acquistano Miner Nodes in un server virtuale personalizzabile e iniziano subito a generare ricompense sotto forma di meme coin. Ogni upgrade dei nodi comporta il burning del 70% dei token PEPENODE spesi, creando un effetto deflazionistico che sostiene il valore dell’ecosistema nel lungo periodo.
Il token nativo $PEPENODE, con una fornitura totale di 210 miliardi, alimenta funzioni come staking con APY dell’844%, mining di meme coin, burning e ricompense per i referral, offrendo ricompense immediate e protezione anti-bot per i piccoli investitori. Una dashboard in tempo reale, un programma referral al 2% e la prospettiva di NFT per ulteriori upgrade, competizioni e campagne community-driven completano un ecosistema pensato per la crescita organica.
Il token $PEPENODE è attualmente disponibile in prevendita a un prezzo di 0,0010831 dollari, con 1,5 milioni di dollari già accumulati dal lancio a dimostrazione dell’interesse degli investitori prima della quotazione sugli exchange.
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