Il 2025 sta segnando una svolta nella finanza istituzionale e decentralizzata, con paesi del Golfo come Abu Dhabi e Dubai sempre più coinvolti in progetti basati su Bitcoin, stablecoin e tokenizzazione degli asset reali.

Indice
Abu Dhabi accumula BTC
Nel primo trimestre del 2025, il fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala Investment Company, ha incrementato significativamente la propria esposizione a Bitcoin, acquistando oltre 491.000 azioni dell’ETF spot iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock. Questo aumento ha portato le sue partecipazioni totali a 8.726.972 azioni, per un valore di circa 408,5 milioni di dollari al 31 marzo e 512 milioni di dollari ai prezzi attuali.
Nonostante la volatilità del prezzo di Bitcoin, che ha raggiunto un valore di 104.000 dollari dopo aver segnato un rialzo del 24% nell’ultimo mese, la strategia di Mubadala evidenzia una chiara fiducia a lungo termine nell’asset digitale. Il valore investito rappresenta circa lo 0,14% dei 302 miliardi di dollari in gestione da parte del fondo. Un segnale importante, considerando che Mubadala è uno dei più rilevanti strumenti di investimento statale degli Emirati Arabi Uniti, affiancato da enti come ADIA, ADQ ed EIA.
Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio in cui Abu Dhabi e Dubai stanno emergendo come leader nel settore degli asset digitali e delle infrastrutture fintech regolamentate.
Il disimpegno del fondo pensione del Wisconsin
In netto contrasto con l’approccio emiratino, il Wisconsin Investment Board (SWIB) ha invece deciso di liquidare completamente le proprie partecipazioni in ETF Bitcoin nel primo trimestre del 2025. A fine dicembre 2024, il fondo deteneva oltre 6 milioni di azioni IBIT, ma nel più recente aggiornamento del modulo 13-F, l’intera posizione risulta azzerata.
Questa mossa indica probabilmente una diminuzione della propensione al rischio o un cambiamento nella strategia d’investimento del fondo pensione statunitense. Non è la prima volta che SWIB modifica la propria esposizione al settore: in precedenza aveva sostituito le quote del Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) con IBIT. La decisione attuale, tuttavia, mostra una ritirata completa dal comparto crypto via ETF, forse a causa della volatilità del mercato nel primo trimestre del 2025.
Dubai accelera sulla finanza digitale con Crypto.com
Nel frattempo, Dubai continua a spingere sull’adozione della tecnologia blockchain e dei pagamenti in criptovalute. Durante il Dubai Fintech Summit, l’emirato ha annunciato una partnership strategica con Crypto.com per consentire a cittadini e imprese di pagare i servizi governativi utilizzando criptovalute. I pagamenti saranno convertiti in dirham degli Emirati Arabi e accreditati direttamente ai conti del Dipartimento delle Finanze.
L’iniziativa fa parte della strategia “Cashless Dubai”, che mira a digitalizzare il 90% di tutte le transazioni entro il 2026. Secondo le stime ufficiali, il passaggio al digitale potrebbe aggiungere oltre 8 miliardi di dirham (circa 2,1 miliardi di dollari) all’economia locale, attraverso lo sviluppo di servizi fintech. È previsto l’uso di stablecoin ancorate al dirham, anticipando ulteriori innovazioni nel settore.
BTC Bull Token: premi in BTC reali e airdrop in stile meme
In parallelo a queste trasformazioni istituzionali, nuovi progetti appartenenti all’ecosistema di Bitcoin stanno guadagnando terreno. Uno di quelli più interessanti del 2025 è BTC Bull Token ($BTCBULL), una meme coin con una struttura unica che ricompensa i detentori ogni volta che Bitcoin raggiunge determinati traguardi di prezzo.

Il token, sviluppato sulla blockchain Ethereum, è pensato per sostenere il trend rialzista su Bitcoin, premiando i possessori con airdrop in BTC reali inviati al loro wallet, uno dei wallet crypto più sicuri e avanzati del 2025. I traguardi partono da un prezzo di BTC pari a 150.000 dollari e includono bonus crescenti man mano che si avvicinano i target successivi, come 200.000 dollari o addirittura 250.000 dollari.
Oltre agli airdrop, BTC Bull Token applica un meccanismo di burning automatico dei propri token ogni volta che Bitcoin raggiunge nuovi massimi, creando così pressione deflazionistica sull’offerta e aumentando il potenziale di crescita nel lungo termine. Il token è attualmente in prevendita, con oltre 5,7 milioni di dollari raccolti, e lo staking offre un rendimento annuo del 72%.
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