LE FORTI VENDITE SULLE PRINCIPALI BORSE MONDIALI NON RISPARMIANO L’ INDICE FTSE MIB, IN CALO DEL 2,7%

Forte battuta d’arresto per l’ indice Ftse Mib, che ha lasciato sul terreno il 2,7%, chiudendo gli scambi di Venerdì 2 Febbraio a 23.202 punti. Piazza Affari ha comunque fatto registrare il minor calo tra i più importanti listini azionari dell’ Eurozona.

Una chiusura settimanale, molto vicina ai minimi a cinque sedute, a circa 21.185 punti, che non lascia presagire nulla di buono, almeno per le prime battuta di questa nuova ottava. Vendite sulle borse del Vecchio Continente che potrebbero inoltre essere supportate dal brusco dietrofront di Wall Street, dove Dow Jones ed S&P 500 hanno concluso gli scambi settimanali in calo rispettivamente del 2,54% e del 2,31%. Massimo a cinque giorni che invece si è spinto fino a 23.960 punti.

LE NOTIZIE PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DELL’ INDICE FTSE MIB

La pioggia di vendite che si è abbattuta sul principale indice della borsa milanese non ha risparmiato nessun settore. La pressione ribassista ha schiacciato indistintamente le quotazioni dei titoli del comparto bancario, i finanziari in generale, i titoli del settore industriale, ed i petroliferi, quest’ ultimi indeboliti dal calo del prezzo del greggio.
Per l’ Italia non è comunque stata una settimana molto esaltante anche sotto il profilo macroeconomico. L’ Istituto di Statistica Nazionale, ad inizio ottava ha reso noto che nel mese di Gennaio, la fiducia dei consumatori è scesa a 115,5 punti, contro i 116,5 punti della precedente lettura mensile, mentre la fiducia delle imprese ha subito una contrazione a 105,6 punti, dai 108,7 punti della stima di Dicembre. Vista in tenuta la fiducia sul settore manifatturiero, mentre il calo più accentuato ha riguardato la fiducia nel comparto dei servizi.

Lettura lievemente migliore delle attese, per il tasso di disoccupazione italiano, diminuito, a Dicembre, al 10,8% dal 10,9%, mentre i pronostici degli analisti erano per una rilevazione in linea con quella precedente.

Segnali incoraggianti sono arrivati dalle attività manifatturiere tricolori, poiché il report elaborato dalla società di ricerca Markit ha evidenziato che l’ indice PMI manifatturiero, lo scorso mese, è balzato a 59 punti, in crescita dai 57,4 punti della rilevazione di Dicembre.

Lieve passo indietro per l’ inflazione, che nel mese di Gennaio, pur facendo registrare un +0,8% su base annua, è scesa allo 0,9% rispetto alla lettura mensile precedente. L’ indice nazionale dei prezzi al consumo, IPC, ha invece evidenziato un aumento dello 0,2%, lievemente al di sotto dello 0,3% pronosticato dagli analisti. Quelle fornite dall’ ISTAT sono comunque delle stime preliminari, che tuttavia evidenziano un rallentamento della crescita dei prezzi soprattutto per quanto riguarda le componenti alimentari non lavorati, i beni energetici non regolamentati ed i servizi relativi ai trasporti. Segno “ più “, invece, per i prezzi alla produzione di Dicembre,che hanno fatto registrare un +2,2% nei confronti dello stesso periodo del 2016, ma una lettura invariata rispetto al mese di Novembre.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Il ritorno in chiusura daily e meglio ancora settimanale sopra l’ importante supporto a 22.000 punti ha evitato che la pressione ribassista, potesse avvitarsi pericolosamente verso area 21.400-21.300 punti, un sostegno di rilevante importanza anche sul medio periodo. La borsa milanese dopo aver raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500-23.000 punti, ha recuperato nuovamente quell’ appeal tra gli investitori, divenendo il listino azionario europeo più performante da inizio anno.

Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 21.500 punti, che negli ultimi mesi ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi dal 2015 spingendosi fino a 24.050 punti. Il quadro rialzista in costruzione ( +49% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai agli attuali massimi ), dopo la battuta d’ arresto che aveva fatto ripiombare le quotazioni in area 19.500 punti, ha superato il proprio obiettivo ideale, identificato in area 21.500 punti. La chiusura settimanale oltre l’ ultimo livello di prezzi appena citato ( 21.500 punti ), ha contribuito a far mutare anche il quadro di medio-lungo periodo, ritornato ad essere positivo.

Raggiunto il secondo obiettivo in area 22.500 punti, le quotazioni del Ftse Mib si sono spinte oltre i 23.500 punti. Supporto di breve-medio periodo che sale in area 22.000-22.500 punti, che ha già resistito nel recente passato a più attacchi ribassisti. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 21.800-21.500 punti in chiusura settimanale, si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 24.500-25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo ( 21.800-21.500 punti ), invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buona la performance settimanale messa a segno dal nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto su 4 target price pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over, nonché sul primo obiettivo della strategia Long Intraday.

La strategia rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 23.305 punti, Target Price attesi in area e 23.445 e 23.550 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 23.160 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 23.550 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 23.640 e 23.875 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 23.305 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.875 punti, e che prevedono Target Price prima a 23.965 punti e successivamente a 24.115 punti, estesi a 24.265 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 23.550 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 22.340 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 22.480 e successivamente a 22.620 punti, estesi a 22.850 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 22.000 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria minore di 23.160 punti, con obiettivi attesi a 23.080 e 22.940 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 23.305 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 22.940 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 22.850 punti e successivamente a 22.710 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 23.205 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 22.710 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 22.620 e 22.480 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 22.340 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 22.945 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 24.265 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 24.115 punti e successivamente a 23.965 punti, estesi a 23.875 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 24.510 punti

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