FTSE MIB VOLATILE, CHIUDE L’OTTAVA SOPRA IL SUPPORTO A 22.500 PUNTI

Chiusura di ottava molto incoraggiante per l’indice Ftse Mib, che alla fine della sessione di Venerdì 23 Febbraio ha concluso gli ultimi scambi a 22.672 punti, in rialzo dello 0,93% rispetto al close daily precedente. Il bilancio settimanale del principale listino azionario italiano si è tuttavia concluso con un passivo di poco superiore al mezzo punto percentuale ( -0,55% ).

La chiusura non molto lontana dai massimi a 5 sedute, toccati a 22.860 punti, ed i rialzi messi a segno dagli indici guida americani, S&P 500 e Dow Jones lasciano ben sperare per la settimana appena iniziata.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB

L’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale italiano inizia a produrre qualche timore tra gli investitori, lo si capisce dal ritorno della volatilità. Come accaduto in passato il listino delle Blue Chips di Piazza Affari potrebbe finire del miro della speculazione, nel caso in cui dalle urne non dovesse venir fuori un risultato che possa garantire la formazione di un governo di maggioranza. Sono bastate le parole del presidente della Commissione Europea, Jean Claude Junker, ad affossare temporaneamente il Ftse Mib, che commentando le elezioni del 4 Marzo ha sottolineato come che l’ Italia potrebbe trovarsi senza un governo operativo.

Oltre che dai commenti sul tema politico italiano, il principale indice della borsa milanese ad inizio ottava è stato penalizzato dal calo sofferto dall’ indice Zew italiano, assestatosi, nel mese in corso, a 15,3 punti, in discesa di 5,6 punti, rispetto alla precedente stima di Gennaio. In lieve miglioramento, ma pur sempre negativa, la voce delle condizioni attuali, assestatasi a -8,2 punti, dai -10,5 punti della precedente lettura. In salita anche le aspettative di inflazione, migliorate di 9 punti, a 57,3 punti.

Conferme incoraggianti per l’inflazione italiana di Gennaio, che secondo la lettura finale diffusa dall’ Istituto di Statistica italiano si è assestata allo 0,9% su base annua, rimanendo stabile rispetto alla stima di Dicembre 2017, ma in aumento rispetto alla rilevazione preliminare, che invece era stata data a +0,80%. Al lordo dei tabacchi, la variazione rispetto alla stima di Dicembre è stata pari a +0,3%. Dai dettagli diffusi dal report ISTAT è inoltre merso che la lettura dell’ indice nazionale dei prezzi al consumo di Gennaio si è assestata in linea con quella di Dicembre, a causa del rallentamento della crescita dei prezzi alimentari non lavorati, ( da +2,4% di Dicembre a +0,4% ); dello stop della crescita dei beni energetici non regolamentati ( da +4,4% dell’ ultima mensilità del 2017 a +2,5% ) e dei servizi relativi ai trasporti ( da +2,8% a +1,3% ).

I rallentamenti nei settori appena evidenziati sono tuttavia stati parzialmente bilanciati dall’ aumento dei prezzi degli alimentari lavorati ( passati a +2,1% da è 0,8% ) e di quelli degli energetici regolamentati ( in crescita a +6,4% da +3,7% di Dicembre ). L’ ISTAT ha inoltre comunicato che l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, il cosiddetto IPCA ha evidenziato una contrazione su base mensile dell’ 1,5%, mentre su base annua ha fatto registrare un incremento dell’1,2%. Le stime preliminari si erano rispettivamente assestate a +1,1% e +1%. L’ indice FOI, che viene elaborato tenendo conto dei prezzi al consumo per le famiglie di operai, depurato dalla componente tabacchi, ha invece messo in luce un aumento dello 0,4% su base mensile e dello 0,9% rispetto a Gennaio 2017. La lettura sull’ inflazione acquisita, stimata per il 2018, che viene elaborata tenendo conto di una variazione nulla dei restanti trimestri dell’ anno, si è attestata a +0,40%.

Ftse Mib che sul finale di ottava ha beneficiato anche dalle ottime indicazioni arrivate con la lettura del fatturato dell’ industria di Dicembre 2017, in crescita del 2,5%, confermando la precedente stima mensile, pari a è 1,4%. Si è trattata della terza mensilità consecutiva con il segno “ più “. In netto rialzo anche gli ordini industriali, che sempre nel mese di Dicembre hanno evidenziato un progresso del 6,5% su base mensile.

Tra i singoli titoli del Ftse Mib, in evidenza Telecom, in attesa di conoscere i dettagli sullo scorporo della rete, e tutti i titoli del comparto delle utility, con in testa Snam ed Italgas, che nelle scorse ottave erano stati quelli più penalizzati, dall’ aumento dello spread tra BTP e BUND, tuttavia ancora fermo sui massimi di breve in area 140.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Dopo aver fallito l’attacco alla resistenza posta in area 24.000 punti, l’indice Ftse Mib è stato vittima di pesanti prese di beneficio, che hanno fatto ripiombare il principale listino azionario milanese sui forti supporti in area 22.000 punti. Per l’ ennesima volta, il sostegno appena citato ha fatto il proprio dovere, respingendo ulteriori attacchi ribassisti, che con molte probabilità avrebbero potuto generare dei cali più profondi, verso area 21.400-21.300 punti.

La borsa milanese dopo aver raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500-23.000 punti, sembrava aver recuperato nuovamente quell’ appeal tra gli investitori, divenendo il listino azionario europeo più performante da inizio anno. Bilancio che dal primo Gennaio 2018 sta facendo segnare un più che dignitoso +4,3%, dopo il + 8% momentaneo di appena 3 settimana fa.

Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 21.500 punti, che negli ultimi mesi ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi dal 2015 spingendosi fino a 24.050 punti. Il quadro rialzista in costruzione ( +49% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai agli attuali massimi ), dopo la battuta d’ arresto di questi giorni, tuttavia non risulta ancora compromesso, poiché la chiusura settimanale oltre i 21.500 punti ha contribuito a far mutare in positivo il quadro di medio-lungo periodo.

Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 21.800-21.500 punti in chiusura settimanale, si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 24.500-25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo appena citato, invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Ancora una settimana di buoni profitti per il nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato 4 dei 7 target price pronosticati dalla strategia ribassista: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.

La visione Long suggerisce l’ apertura di posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 22.740 punti, Target Price attesi in area e 22.825 e 22.965 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 22.600 punti.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.965 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 23.055 e 23.195 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.670 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.195 punti, e che prevedono Target Price prima a 23.285 punti e successivamente a 23.430 punti, estesi a 23.575 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.965 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.745 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.880 e successivamente a 22.015 punti, estesi a 22.100 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.500 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni ribassiste nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 22.600 punti, con obiettivi attesi a 22.515 e 22.375 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.740 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 22.375 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 22.235 punti e successivamente a 22.100 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 22.670 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 22.100 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 22.015 e 22.880 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.745 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 22.375 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.575 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 23.285 punti e successivamente a 23.055 punti, estesi a 22.965 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.810 punti.

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