Dopo la flessione rimediata nella sessione di borsa di ieri, anche oggi le azioni Poste Italiane sono al centro di vendite. La quotata gialla nel primo pomeriggio segna un calo dello 0,75 per cento a 21,11 euro. Tutto sommato sta andando decisamente bene se si considera che il Ftse Mib, dopo essere arrivato ai massimi dal 2001, ora è alle prese con i realizzi e cede il 2,2 per cento.

A proposito di massimi, ma in questo caso di periodo, anche Poste Italiane a causa della nuova flessione, si è allontanata dai top in area 21,5 euro che erano stati raggiunti nei giorni scorsi. Questo movimento, naturale dopo una trimestrale che è praticamente confermato le ottime indicazioni della vigilia, non va ad intaccare la prestazione di medio e lungo termine del titolo. Poste Italiane, infatti, resta in rialzo del 2,2 per cento su base mensile e addirittura del 53 per cento da inizio anno.
Un titolo decisamente in salute che, stando alle indicazioni post-trimestrale degli analisti potrebbe addirittura fare meglio. La vera notizia dell’ultima di ottava, infatti, non è tanto la presenza dei realizzi quanto il fatto che ben 4 diversi abbiamo deciso di alzare il target price. Vediamo i dettagli di queste valutazioni.
Fin dove arriveranno le azioni Poste Italiane?
Jefferies, Barclays, Equita e Mediobanca sono le 4 case di analisti che hanno preso la parola all’indomani dalla diffusione della trimestrale di Poste. Ricordiamo che la quotata gialla ha chiuso i primi 9 mesi del 2025 con ricavi in aumento del 4 per cento a quota 9,64 miliardi di euro e un utile netto che è aumentato dell’11,2 per cento a quota 1,77 miliardi di euro. Contestualmente il gruppo guidato da Del Fante ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2026, relativo all’esercizio 2025, pari a 0,4 euro per azione, in aumento del 21 per cento rispetto a quello di un anno fa. Per finire è stata confermata la guidance su tutto l’esercizio 2025.
Sulla base di questi risultati, gli analisti di Mediobanca hanno confermato il rating outperform e alzato il target price a 22 euro. Per gli esperti di Piazzetta Cuccia, quindi, le azioni Poste sono destinate ancora a fare meglio del mercato e possono vantare un leggero potenziale di upside rispetto ai prezzi attuali. Anche da Equita è arrivata la conferma della view bullish in essere solo che in questo caso il prezzo obiettivo è molto più ambizioso: 24,5 euro, molto sopra le quotazioni attuali. Con un simile target price è come se la sim milanese dicesse che, nonostante il forte rialzo messo a segno da inizio anno, Poste può ancora salire.
Più sfumata è invece la valutazione di Barclays e quella di Jefferies. Nel primo caso il rating è stato ribadito a equalweight con target price alzato a 20 euro mentre nel secondo la conferma è per il rating hold con target price alzato a 21,5 euro. In pratica entrambi gli analisti consigliano di essere prudenti su Poste Italiane e questo viene rimarcato dall’adozione di due prezzi obiettivo che sono, rispettivamente, più bassi del valore corrente e in linea ad esso. Per Barclays e Jefferies le azioni Poste sono quindi cresciute troppo e da qui la prudenza.
In particolare secondo gli esperti inglesi, la trimestrale di Poste è stata in linea con le previsioni. Tutto da attese, quindi, e ora focus sulle iniziative di cross-selling e soprattutto sulla nuova guidance 2026 che verrà comunicata al momento della pubblicazione del bilancio 2024. Da non trascurare, affermano gli analisti, anche le prestazioni dei volumi di parcel dalla Cina che oramai vengono ritenuti un driver centrale per la crescita del gruppo.
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