A causa del nuovo ribasso (questa volta limitato a mezzo punto percentuale), le azioni Ferrari si apprestano a chiudere una settimana per nulla semplice con un rosso di quasi 6 punti percentuali. A metà pomeriggio la Rossa di Maranello passa di mano a 312,6 euro, il 15 per cento in meno rispetto ai valori di un mese fa e ben il 23 per cento in meno rispetto ad inizio anno.

Tutti questi numeri fotografano la situazione di crescente incertezza che caratterizza in modo persistente il titolo del lusso. Focalizzando l’attenzione solo sull’ottava corrente, il giorno orribile è stato lo scorso mercoledì quando le quotazioni della Rossa sono andate a picco di oltre 4 punti percentuali per effetto di vari tagli di raccomandazione da parte degli analisti.
Ossia, sia pure in piccolo, si sta ripetendo qualcosa di simile: vendite sulle azioni Ferrari per effetto del taglio di target price da parte di altri esperti. Insomma prosegue il riposizionamento al ribasso sulle azioni Ferrari e a farne le conseguenze è proprio il sentiment degli investitori. Ma vediamo cosa è successo.
Citi e Kepler Cheuvreux agli antipodi sulle azioni Ferrari
Citi e Kepler Cheuvreux sono le due case di analisi intervenute sulle azioni Ferrari. Entrambe hanno rivisto al ribasso il prezzo obiettivo della Rossa (e quindi anche il relativo potenziale di upside). In realtà, però, questo è il solo tratto in comune perchè per il resto l’approccio è molto diverso. Per Kepler Cheuvreux, Ferrari resta da comprare (rating buy) ma per Citi il titolo invece è sell (vendere). Insomma giudizi agli anticipi tra loro e poi i prezzi obiettivo: 400 euro per KC e solo 300 euro (dal precedente 340 euro) per la banca d’affari Usa ossia un valore più basso delle attuali quotazioni. Insomma è da Citi che arriva una bocciatura senza appello: sbarazzarsi delle azioni Ferrari perchè non hanno spazio di crescere anzi sono destinate a calare.
Troppo pessimismo da Citi?
Il punto di vista di Citi sulle azioni Ferrari è quello che dà più all’occhio. Davvero la Rossa è messa così male? Di sicuro la valutazione della banca americana è estrema. A metà dicembre, infatti, il rating medio sulle azioni Ferrari è accumulate con un totale di 17 valutazioni attive divise equamente tra buy e hold, tra comprare e vendere. Uno solo il sell presente (appunto quello di Citi). Anche il prezzo obiettivo medio è si abbassato rispetto a prima (386 euro) ma è comunque più alto di quello catastrofico fissato da Citi e infatti implica un potenziale di upside del 23 per cento.
Quindi di certo la view su Ferrari non brilla ma non è quella terribile che traspare dal recente aggiornamento di Citi.
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