Le azioni Prysmian sono in grande difficoltà a Piazza Affari. Il titolo della quotata dei cavi e sistemi è stato travolto dalle vendite fin dal primo minuto di contrattazioni scivolando sul fondo del paniere di riferimento. Quando manca circa un’ora al classico giro di boa delle 13,30, le azioni Prysmian segnano un ribasso monstre dell’8,6 per cento attestandosi sotto ai 66 euro. Giiusto per farsi un’idea sull’entità del crollo è sufficiente considerare che le azioni STM, le seconde peggiori nella seduta di oggi, sono in ribasso del 2 per cento.

mercati che crollano e logo di Prysmian
Seduta da incubo per le azioni Prysmian _ MeteoFinanza

Un aspetto interessante della dinamica di Prysmian è che, nonostante la forte flessione, il titolo resta positivo nella sua prestazione mese su mese evidenziando un verde del 7 per cento (lo si può vedere dal grafico in basso). Se a ciò si aggiunge il fatto che anche rispetto ad un anno le quotazioni di Prysmian sono in rialzo (oltre 60 per cento l’entità del verde) ciò che si può pensare è che siamo dinanzi alla classica quotata che si è apprezzata tantissimo sia nel breve che nel medio termine che oggi sia alle prese con forti prese di profitto.

Si tratta di una situazione tipica dei titoli che hanno segnato forti progressioni in avanti e che, ad un certo punto, finiscono nel mirino dei realizzi.

Si tratta di una situazione che molti trader sfruttano per entrare da posizioni più vantaggiose per puntare così al rialzo. Ma si tratta anche di una situazione sfruttata per fare trading in modalità short speculando ossia su un ribasso. In entrambi i casi si può operare con strumenti derivati come i CFD che consentono di andare long e short senza possesso del sottostante. eToro è un broker che di recente ha lanciato l’utile servizio di trading nazionale.

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Crollo azioni Prysmian: da cosa è stato causato

Affinchè scattino le prese di profitto su una quotata che è cresciuta tanto ci deve essere il giusto assist. Nel caso di Prysmian a fornirlo è stata la banca d’affari Usa Morgan Stanely che ha ridotto il target price sulla quotata dei cavi e sistemi dal precedente 66 euro a 64 euro. Meno prezzo obiettivo si traduce in un potenziale di upside più basso che, in questo caso, è addirittura nullo visto che il nuovo prezzo obiettivo coincide con il valore attuale del titolo.

Per farla breve, secondo il punto di vista di MS, non c’è proprio spazio per altro rialzo per un titolo che, comeabbiamo visto in precedenza, ha corso tantissimo anche nell’ultimo mese (dopo il 2024 molto performante). E infatti non è neppure un caso se Morgan Stanley sulle azioni Prysmian non vada oltre il rating equalweight che, come noto, è una raccomandazione di tipo neutrale.

Il giudizio non è tanto dissimile da quello vantato su Prysmian da Equita. La sim italiana copre la quotata con rating hold ovvero mantenere e target price a 70 euro (si tratta di un valore che implica un certo potenziale di cresciuta per le azioni Prysmian).

Da dove nasce la sfiducia della banca d’affari Usa?

Il taglio del target price è speculare all’aggiornamento delle stime sulla divisione Renewables Transmission che, a loro volta, hanno condotto ad un taglio del 2,6 per cento della previsione di Ebitda 2028 del gruppo.

Ma la debolezza di Prysmian in borsa sembra essere influenzata da un contesto di notizie poco favorevoli legate al tema dell’intelligenza artificiale. Di recente la startup cinese DeepSeek ha attirato l’attenzione del mercato grazie ad un modello AI più efficiente dal punto di vista energetico e meno costoso rispetto a ChatGPT. Secondo gli analisti di Banca Akros, questa innovazione potrebbe impattare in modo negativo sulla catena di fornitura del settore tech e ad essere penalizzate potrebbero essere società come STM e Technoprobe.

Cosa centra in tutto questo Prysmian? Il punto è che il focus della quotata italiana è sempre sull’esposizione ai data center AI, un settore in forte espansione ma caratterizzato da un alto consumo energetico. Ebbene negli ultimi mesi è stato proprio l’0annuncio di Stargate, joint venture tra Softbank, Oracle e OpenAI, avente ad oggetto lo sviluppo di data center negli Stati Uniti, a fare visibilità al titolo che sarebbe coinvolta nel business attraverso la sua controllata Encore Wire, con un’esposizione diretta di circa 800 milioni di euro di fatturato e una posizione di rilievo nelle reti elettriche.

Se la Cina dovesse insidiare il settore AI con società che consumano meno energia e che sono più efficienti, questo sarebbe un problema per i titoli americani del comparto e quindi anche per Prysmian. Da qui la porta aperta ai realizzi.

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