Il colosso automobilistico Stellantis riceve una spinta importante dagli analisti di Jefferies, che hanno aggiornato il rating del titolo da hold a buy, fissando un nuovo target price di €11,50.

Questo rappresenta un potenziale rialzo del 44% rispetto all’attuale quotazione di circa €8,01. La decisione arriva alla luce dei primi segnali di svolta nella gestione e nella redditività del gruppo sotto la guida del nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, in carica dal 23 giugno.
Indice
Segnali di ripresa operativa dopo anni difficili
Secondo Jefferies, Stellantis sta finalmente mostrando segni concreti di ripresa dopo un periodo prolungato caratterizzato da pressioni sui margini e da una riduzione della quota di mercato.
Gli analisti sottolineano progressi rilevanti nella gestione delle operazioni europee, dove si stanno riducendo i ritardi nei lanci di prodotto, e miglioramenti evidenti nel ripositioning di modelli chiave come il Ram Express negli Stati Uniti, precedentemente penalizzati da prezzi poco competitivi e da un eccesso di scorte.
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Stime riviste per utile, margini e flussi di cassa
Per Jefferies, la prima metà del 2025 rappresenta il punto di minimo ciclico degli utili. La previsione è di un EBIT rettificato di €6,5 miliardi per l’anno, in calo rispetto agli €8,6 miliardi del 2024, con un recupero progressivo nei due anni successivi.
- Utili per azione attesi: €1,32 nel 2025, €2,40 nel 2026, fino a €3,13 nel 2027.
- Flusso di cassa libero: stimato a €1,5 miliardi nel 2025, con un incremento previsto fino a €5-6 miliardi annui negli anni seguenti.
- Margini operativi: target tra il 6% e l’8% nel medio periodo, supportati da una gestione più efficiente del portafoglio marchi e un miglior mix di prodotti.
In Nord America, Jefferies prevede un margine EBIT al 2,6% nel 2025, con possibilità di raggiungere il 5% entro fine anno grazie ai nuovi modelli e a politiche di prezzo riviste. In Europa, i margini sono stimati al 3,8%, sostenuti dalla stabilizzazione dei volumi di vendita e da una maggiore efficienza dei costi fissi.
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Leadership più snella e strategie più mirate
Uno degli elementi che più ha convinto gli analisti è il nuovo approccio manageriale di Antonio Filosa, che ha subito ridotto il numero di riporti diretti da oltre 30 a 16, segnale di una maggiore snellezza operativa e di una leadership più coesa.
Filosa continua inoltre a mantenere la supervisione del business nordamericano, cuore nevralgico per il gruppo, e ha favorito nomine interne bilanciate tra le due anime del gruppo: PSA e FCA.
Valutazione bassa e potenziale di rivalutazione
Secondo Jefferies, Stellantis presenta attualmente una valutazione molto contenuta, con il titolo che scambia a 4,4 volte gli utili stimati per il 2026 e a 0,08 volte il rapporto EV/sales.
Un’occasione che potrebbe attrarre investitori in cerca di titoli sottovalutati, anche alla luce del calo del 70% rispetto ai massimi e del -38% rispetto al prezzo di fusione tra FCA e PSA.
Tra i rischi segnalati, Jefferies cita:
- Costi di ristrutturazione stimati in circa €500 milioni l’anno fino al 2027
- Incertezze legate a dazi e regolamentazioni internazionali, in particolare negli Stati Uniti
- Sfide nel consolidamento dei numerosi marchi presenti nel portafoglio Stellantis
Nonostante ciò, la solidità finanziaria rimane un punto di forza: al termine del 2024, la società disponeva di una posizione di cassa netta di €15,1 miliardi.
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Innovazione elettrica e nuove partnership
Il report sottolinea anche i progressi di Stellantis nel settore elettrico, grazie allo sviluppo di nuove piattaforme EV e alle collaborazioni strategiche con Leapmotor e CATL, che rafforzano il posizionamento del gruppo nel panorama dell’elettrificazione.
Tra i lanci chiave previsti nei prossimi anni, figurano modelli come Jeep Cherokee, Fiat Grande Panda e la nuova Dodge Charger, che secondo le previsioni rappresenteranno oltre il 25% dei volumi del gruppo entro il 2027.
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