Importanti asset manager come JPMorgan e i fondi ETF spot su Bitcoin ed Ethereum alimentano un nuovo ciclo di adozione nel mondo cripto, rafforzando la fiducia negli asset digitali come collaterale.

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JPMorgan adotta BTC ed ETH come garanzia

JPMorgan Chase, una delle istituzioni finanziarie più influenti al mondo, ha avviato i preparativi per offrire prestiti garantiti dalle due principali criptovalute, Bitcoin ed Ethereum, segnando un’importante svolta strategica. Il programma, che dovrebbe essere operativo tra il 2025 e il 2026, sarà inizialmente rivolto a clienti istituzionali e ad alta patrimonializzazione. L’obiettivo è fornire liquidità senza dover liquidare le posizioni in crypto, rafforzando l’integrazione tra finanza tradizionale e asset digitali.

Questa mossa rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla storica posizione critica del CEO Jamie Dimon, noto per aver definito le criptovalute una “frode”. Il nuovo approccio, invece, riconosce la crescente domanda da parte dei clienti e l’importanza dei digital asset in un sistema finanziario in evoluzione. Il modello sarà costruito con un’elevata attenzione al rischio, includendo monitoraggio in tempo reale delle garanzie, rapporti conservativi loan-to-value e criteri di accesso molto selettivi.

Le sfide normative e il ruolo delle banche

Sebbene la direzione intrapresa da JPMorgan sia chiara, il percorso presenta ostacoli, soprattutto sul fronte normativo. Negli Stati Uniti, le autorità mantengono un atteggiamento prudente verso le attività legate alle criptovalute, anche se nella scorsa settimana sono stati approvati dalla Camera 3 importanti provvedimenti su questo fronte. L’ingresso di un attore sistemico come JPMorgan potrebbe favorire una regolamentazione più chiara e incoraggiare l’adozione istituzionale su larga scala.

L’iniziativa amplia l’impegno della banca nel settore crypto, andando oltre il progetto di una propria stablecoin e i servizi di custodia già esistenti, e si inserisce in un trend globale che vede le banche tradizionali esplorare soluzioni ibride. JPMorgan potrebbe quindi svolgere un ruolo cruciale nel colmare il divario tra finanza classica ed economia decentralizzata.

ETF su Ethereum: gli afflussi superano Bitcoin

Parallelamente all’evoluzione nel settore dei prestiti, gli ETF spot su Ethereum stanno registrando un momento storico, superando per la prima volta la performance di quelli su Bitcoin. Da inizio mese, gli afflussi netti su ETH hanno raggiunto i 4,11 miliardi di dollari, portando il totale degli asset in gestione a quasi 20 miliardi di dollari. Il fondo iShares Ethereum Trust di BlackRock guida il settore con oltre 10 miliardi di dollari, seguito da Fidelity con 35 milioni di afflussi giornalieri. Negli ultimi 2 giorni, gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato deflussi per 200 milioni di dollari, mentre quelli su ETH afflussi per 830 milioni di dollari.

L’interesse istituzionale per Ethereum è alimentato dal calo della dominance di Bitcoin e dall’attrattiva delle sue applicazioni DeFi che permettono di tokenizzare asset reali (RWA). Secondo Matt Hougan di Bitwise, il mercato degli ETP è ancora sottoesposto su ETH rispetto a BTC, e questo squilibrio potrebbe accelerare la domanda nei prossimi mesi. Le proiezioni indicano una potenziale richiesta di 5,33 milioni di ETH, a fronte di un’emissione prevista di appena 0,8 milioni nello stesso arco temporale.

Le previsioni di Arthur Hayes, co-fondatore di BitMEX, rafforzano la narrativa rialzista: l’esperto ha rivisto al rialzo il suo target per Ethereum a 10.000 dollari e Bitcoin a 250.000 dollari entro fine anno, attribuendo la crescita a fattori macroeconomici, politiche espansive della Federal Reserve e l’evoluzione dell’infrastruttura blockchain.

Bitcoin Hyper punta ad aumentare l’utilizzo di BTC

In questo contesto di rinnovata fiducia verso gli asset digitali, Bitcoin Hyper emerge come un progetto di nuova generazione capace di colmare le lacune strutturali di Bitcoin. Sviluppato come Layer2 agganciata alla blockchain di BTC, Bitcoin Hyper sfrutta la Solana Virtual Machine per offrire velocità, scalabilità e compatibilità con molte più dApp della DeFi. La rete consente di inviare e ricevere BTC in tempo reale con costi minimi, mantenendo la sicurezza del network originale grazie al meccanismo di validazione zero-knowledge proofs.

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La prevendita in corso del token nativo di questa layer2, $HYPER, ha già superato i 4 milioni di dollari raccolti, segnale di un interesse crescente per questa nuova infrastruttura orientata ad estendere l’utilizzo di Bitcoin nella DeFi. Il token ha una supply massima di 210 milioni, ispirata ai 21 milioni di BTC, con il 30% dedicato alla prevendita pubblica. Le funzioni del token $HYPER includono un interesse da staking del 230%, voto di governance, pagamento per le fee e accesso esclusivo a strumenti dell’ecosistema come DAO e launchpad.

Solitamente, l’accesso anticipato ai progetti in fase di prevendita può offrire margini di apprezzamento significativi una volta che il token verrà quotato sui principali exchange.

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