JPMorgan discute con la SEC l’utilizzo di crypto e capitali su blockchain pubbliche

Il confronto tra JPMorgan e la SEC rappresenta un chiaro segnale del cambiamento in atto nei mercati finanziari globali, dove la tecnologia blockchain sta assumendo un ruolo sempre più centrale.

La finanza tradizionale nelle blockchain pubbliche

JPMorgan Chase ha recentemente incontrato la task force cripto della SEC per discutere l’impatto di una potenziale migrazione dei mercati di capitali verso le blockchain pubbliche. L’incontro si è concentrato sulle implicazioni sistemiche di un simile cambiamento, analizzando come i meccanismi attuali dei mercati potrebbero evolversi e come le aziende possano valutare rischi e benefici legati all’adozione di questa tecnologia. Il dialogo ha incluso anche un approfondimento sulla piattaforma digitale del colosso bancario, attualmente impiegata per gestire le operazioni di “repurchase agreement”, ovvero forme di prestito a breve termine, nell’ambito dell’offerta “Digital Financing” e “Digital Debt Services” di JPMorgan.

Durante l’incontro, tre figure chiave di JPMorgan hanno guidato la discussione, ovvero Scott Lucas, responsabile dei mercati per gli asset digitali, Justin Cohen, responsabile globale dello sviluppo dei derivati azionari e Aaron Iovine, a capo della politica regolatoria per gli asset digitali. Gli executive hanno esposto le strategie della banca per restare competitiva in un contesto in cui le istituzioni finanziarie si orientano sempre di più verso la blockchain per ottenere transazioni più rapide, a basso costo, e nuove opportunità di guadagno tramite asset tokenizzati.

Il progetto JPMD sulla layer2 di Ethereum

Parallelamente, JPMorgan ha annunciato un programma pilota per testare “JPMD”, un token di deposito ancorato al dollaro emesso sulla layer2 di Ethereum Base, sviluppata dal cripto exchange Coinbase. L’iniziativa, dedicata inizialmente ai clienti istituzionali della piattaforma crypto, è parte integrante del piano della banca per esplorare le applicazioni decentralizzate (dApp) su blockchain nel sistema bancario tradizionale. Il marchio “JPMD” è stato depositato presso l’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti (PTO), comprendendo una vasta gamma di servizi legati agli asset digitali, tra cui trading, trasferimenti e processi di pagamento.

Nonostante la somiglianza con i token stablecoin, Naveen Mallela, dirigente della divisione blockchain Kinexys di JPMorgan, ha precisato che questo token rappresenta solo depositi bancari e non ci sono piani immediati per l’emissione di una stablecoin vera e propria. Secondo Mallela, i token di deposito rappresentano una soluzione superiore per le istituzioni rispetto alle stablecoin, grazie alla loro integrazione con il sistema bancario tradizionale e alla possibilità di operare in regime di riserva frazionaria, rendendoli più scalabili e compatibili con l’infrastruttura esistente.

GENIUS Act: la svolta normativa per le stablecoin

Il contesto normativo attorno alle stablecoin è in rapida evoluzione. Il 17 giugno 2025, il Senato statunitense ha approvato il GENIUS Act con 68 voti favorevoli contro 30. Si tratta della prima legge federale che regolamenta le stablecoin ancorate al dollaro, concedendo al Dipartimento del Tesoro ampi poteri per supervisionare il settore. La normativa richiede riserve complete, audit mensili e conformità alle norme antiriciclaggio. Tra gli attori industriali che potrebbero trarre vantaggio da questa cornice regolatoria figurano banche, fintech e colossi della vendita al dettaglio, oltre agli emittenti di stablecoin come Circle e Tether.

Tuttavia, non sono mancate polemiche. I Democratici hanno tentato senza successo di inserire un emendamento per impedire al presidente in carica di trarre profitto da attività legate alle criptovalute. Donald Trump, infatti, ha dichiarato guadagni per 57 milioni di dollari nel solo 2024, grazie alla vendita di token legati all’azienda controllata World Liberty Financial, ed ha recentemente lanciato una propria stablecoin ancorata al dollaro (USD1).

La sua influenza nel settore crypto si estende anche ai progetti connessi alla meme coin $TRUMP, l’intenzione di costituire una riserva da 2,5 miliardi di dollari in Bitcoin per TMTG, una richiesta di ETF spot su BTC dalla Trump Media e alla società di mining American Bitcoin.

Best Wallet: la porta d’accesso all’era crypto

Considerata questa evoluzione dei servizi finanziari, Best Wallet si afferma come uno dei portafogli digitali più avanzati per la gestione e l’investimento in criptovalute e stablecoin.

Progettato per un pubblico sia retail che istituzionale, Best Wallet offre funzionalità all’avanguardia tra cui: 

• Sicurezza avanzata con architettura non-custodial
  
• Gestione di diversi wallet dall’app
  
• DEX integrato per scambi rapidi e convenienti
  
• Supporto a oltre 60 blockchain
  
• Best Card per spendere direttamente le criptovalute nei nefozi
  
• Aggregatore di staking per ottenere facilmente rendimenti passivi
  
• Accesso anticipato a nuove prevendite di cripto emergenti

Il token nativo $BEST amplia i benefici ottenibili da questa piattaforma, con commissioni di scambio ridotte, interessi da staking maggiorati, cashback fino all’8% sulla carta cripto, e accesso anticipato alla prevendita di cripto emergenti.

In questo momento, il token $BEST è ancora disponibile in fase di prevendita al solo costo di 0,025205 dollari, ed è possibile accedere da subito al rendimento annuo per lo staking del 104% apy.

Best Wallet rappresenta uno dei progetti web3 più seguiti del 2025, raccogliendo oltre 13,4 milioni di dollari in prevendita, e secondo diversi analisti potrebbe subire un notevole apprezzamento una volta che verrà quotato su popolari exchange come previsto nella roadmap del progetto.

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