L’ingresso di Trump Media nel settore delle criptovalute, con una raccolta multimiliardaria e la richiesta di un ETF misto su Bitcoin ed Ethereum, dimostra il crescente interesse della finanza tradizionale per gli asset digitali.

Indice
L’iniziativa di Trump Media
Trump Media & Technology Group, azienda controllata dalla famiglia Trump, ha ufficialmente depositato richiesta per offrire un ETF ibrido su Bitcoin ed Ethereum, segnando un nuovo capitolo nell’integrazione tra politica, finanza tradizionale e mondo cripto. L’allocazione dei fondi depositati nell’ ETF di Trump Media sarò destinata al 75% su BTC e al 25% su ETH.
La notizia, già di per sé rilevante, è accompagnata da una manovra finanziaria di portata significativa, con la società che ha stretto accordi con circa 50 investitori istituzionali per raccogliere ben 2,3 miliardi di dollari, destinati in gran parte alla creazione di una tesoreria in Bitcoin.
Secondo quanto riportato, 1,5 miliardi di dollari proverranno dalla vendita di circa 58 milioni di azioni della società, mentre il restante miliardo arriverà tramite l’emissione di obbligazioni convertibili in azioni. Questa mossa rappresenta una delle più importanti operazioni di allocazione in criptovalute da parte di un’azienda quotata, e potrebbe avere effetti ben oltre il mercato cripto, arrivando a influenzare anche l’economia reale.
Bitcoin come alternativa agli investimenti tradizionali
Negli ultimi anni, soprattutto in un contesto di incertezza macroeconomica, Bitcoin ha cominciato ad assumere un ruolo sempre più importante come alternativa agli investimenti tradizionali. Per decenni, i Treasury bond statunitensi sono stati considerati uno degli asset più sicuri sul mercato, tuttavia, l’incertezza sui tassi d’interesse e il calo della fiducia nella valute FIAT hanno portato diversi investitori istituzionali a guardare con crescente interesse alla principale criptovaluta.
In questo scenario, la decisione di Trump Media di investire pesantemente in Bitcoin conferma una tendenza in atto, ovvero che le criptovalute stanno lentamente conquistando un posto nei portafogli d’investimento istituzionali, anche come strumenti di protezione contro l’instabilità finanziaria.
Bitcoin entra nei bilanci aziendali
La strategia di Trump Media non è isolata, anzi è molto simile a quella adottata dalla società quotata al Nasdaq Strategy. A marzo 2025, Deutsche Börse, la Borsa tedesca, ha annunciato il lancio di servizi di custodia e regolamento per criptovalute destinati ai clienti istituzionali. A ruota, il 9 giugno 2025, la britannica Anemoi International Ltd. ($AMOI.L) è diventata la prima azienda nel Regno Unito ad aggiungere Bitcoin alla propria tesoreria, investendo circa il 30% delle sue riserve di cassa.
Questi sviluppi mostrano chiaramente come Bitcoin stia acquisendo legittimità come asset di riserva del valore paragonabile all’oro digitale, con conseguente possibilità di apparire in fondi più tradizionali, compresi quelli destinati alla pensione.
BTC Bull Token: la meme coin che premia in BTC
Con la crescente integrazione tra criptovalute e finanza tradizionale, un progetto che sta attirando l’attenzione è BTC Bull Token ($BTCBULL). Si tratta di una meme coin costruita sulla rete Ethereum, progettata per accompagnare l’ascesa di Bitcoin verso nuovi traguardi.
Il suo funzionamento si basa su due meccanismi principali, ovvero l’airdrop di Bitcoin per i possessori del token ogni volta che BTC raggiunge obiettivi di prezzo prefissati (come 150.000, 200.000, fino a 250.000 dollari e oltre), e un sistema deflazionistico che prevede il burning di token in concomitanza con il superamento di questi target.
Attualmente in prevendita, $BTCBULL è disponibile a un costo di 0,00257 dollari, offre anche staking con un rendimento annuo del 56%, e i premi sono ancora più elevati per chi custodisce i token in Best Wallet, il wallet partner del progetto. L’iniziativa ha già raccolto 7,2 milioni di dollari e punta a moltiplicare il proprio valore fino a 10x dopo il lancio ufficiale su Uniswap.
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