
- Nvidia è diventata la prima azienda a raggiungere una capitalizzazione di mercato di 4.000 miliardi di dollari
- L’azienda continua a essere il leader assoluto nell’infrastruttura per l’intelligenza artificiale (IA)
- Il titolo ha una traiettoria chiara per arrivare a 5.000 miliardi entro fine anno
Nvidia (NASDAQ: NVDA) non è semplicemente in testa al boom dell’infrastruttura IA: è il boom stesso. Le sue GPU (unità di elaborazione grafica) sono diventate la spina dorsale dei data center per l’intelligenza artificiale, mentre la sua piattaforma software CUDA ha creato un fossato competitivo difficile da superare.
Negli ultimi due anni, i ricavi dai data center sono cresciuti di oltre 9 volte, passando da 4,3 miliardi a 39,1 miliardi di dollari. Per un’azienda delle dimensioni di Nvidia, una crescita del genere è quasi senza precedenti.
Questa spinta ha portato Nvidia a superare i 4.000 miliardi di dollari di market cap, un traguardo straordinario. E l’ha fatto rapidamente: da 1.000 miliardi a 4.000 miliardi in poco più di un anno. A questo punto, prevedere che raggiunga i 5.000 miliardi entro fine anno non è affatto un’ipotesi azzardata: si tratterebbe “solo” di un aumento del 25% rispetto ai livelli attuali, e le condizioni sono favorevoli.
Indice
Una valutazione ancora ragionevole
Il titolo Nvidia ha ancora una valutazione sostenibile. Sebbene il rapporto prezzo/utili (P/E) forward sia salito a 38 in base alle stime degli analisti per quest’anno, il rapporto PEG (prezzo/utili rispetto alla crescita) è appena superiore a 0,8 — e un PEG inferiore a 1 è segno di sottovalutazione.
Nel frattempo, gli investitori inizieranno presto a guardare alle stime per il 2026: il titolo oggi scambia a un P/E di 28,5 e a meno di 0,8 PEG in base alle stime dell’anno prossimo. Anche se il prezzo del titolo salisse del 25%, portando il P/E a 35,5 e il PEG a 1, sarebbe comunque una valutazione accettabile.
Il fossato competitivo di CUDA
Il vantaggio principale di Nvidia è rappresentato dalla sua piattaforma software CUDA. Le GPU sono nate per elaborare la grafica nei videogiochi, ma Nvidia ha intuito il potenziale più ampio e ha sviluppato CUDA per permettere ai programmatori di usare i suoi chip per molti altri scopi.
Anche se all’inizio l’uso delle GPU per altri compiti era limitato, Nvidia ha intelligentemente promosso CUDA nelle università e nei centri di ricerca, dove sono nati i primi progetti di IA. Quella scommessa a lungo termine ha dato i suoi frutti.
CUDA è diventata la piattaforma standard per programmare le GPU, e il suo uso ha generato un effetto rete: più veniva usata, più strumenti venivano sviluppati per essa. Questo ha aiutato Nvidia a consolidare la propria leadership, tanto che nell’ultimo trimestre ha raggiunto il 92% di quota di mercato nelle GPU, grazie proprio a CUDA. La piattaforma ROCm di AMD è migliorata, ma è ancora indietro per facilità d’uso, documentazione e supporto agli sviluppatori.
La domanda dei data center non rallenta
Il mercato principale di Nvidia resta l’addestramento e l’inferenza IA, e la domanda per i suoi chip non mostra segni di rallentamento. Le aziende stanno investendo pesantemente per sviluppare modelli linguistici avanzati, e i provider di cloud computing stanno espandendo le infrastrutture. Nvidia è il motore tecnologico di questa espansione.
Il CEO Jensen Huang ha previsto che la spesa nei data center legata all’IA supererà i 1.000 miliardi di dollari entro il 2028. Non tutti quei soldi finiranno a Nvidia, ma vista la sua leadership nelle GPU, potrà accaparrarsene una buona parte. Inoltre, continua a innovare a ritmi elevati: il suo ciclo di rilascio dei chip si è accelerato e ora presenterà nuove architetture ogni anno invece che ogni due. Questo contribuirà a mantenere il vantaggio competitivo.
Anche se la crescita dei data center dovesse rallentare — e prima o poi accadrà — Nvidia ha altri motori di crescita. Ad esempio, il settore automobilistico: nel trimestre scorso i ricavi auto sono cresciuti del 72%, raggiungendo 567 milioni di dollari. È ancora poco rispetto al segmento data center, ma l’azienda prevede di arrivare a 5 miliardi quest’anno.
Questa crescita deriva da robotaxi e veicoli intelligenti. Il servizio Waymo di Alphabet usa chip Nvidia per la sua flotta, con oltre 250.000 corse settimanali già attive. Ma è solo l’inizio: Mercedes, Toyota e Volvo usano la piattaforma DRIVE di Nvidia per guida autonoma e assistita. GM e Hyundai usano i chip Nvidia per le smart factory.
Nvidia aveva stimato nel 2022 che il potenziale dell’automotive potesse arrivare a 300 miliardi di dollari. Oggi, viste le innovazioni nella guida autonoma, non sembra più una cifra irrealistica.
Il titolo è da comprare?
Con una capitalizzazione già a 4.000 miliardi, arrivare a 5.000 miliardi è del tutto plausibile. Sarebbe un rendimento del 25% da qui a fine anno, e il titolo resterebbe interessante.
Finché la spesa per l’infrastruttura IA continuerà a salire, Nvidia è un titolo da possedere in portafoglio.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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