CROSS EUR-USD INDEBOLITO DA RECUPERO BIGLIETTO VERDE IN RALLY DOPO OTTIMA LETTURA REDDITI E SPESE PERSONALI NEGLI USA

Settimana ancora all’ insegna della debolezza per la coppia EUR-USD, che dopo essere stata respinta dalla resistenza in area 1,14 ( max a 5 sedute 1,1403 ), ha chiuso gli scambi dell’ ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle a quota 1,1317, in calo dello 0,67%. Il bilancio delle ultime 5 sedute ha invece evidenziato un rosso dello 0,25%.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

L’ andamento del cambio Euro-Dollaro è stato inoltre condizionato dagli interventi dei governatori di BCE e FED. Il numero uno dell’ istituto centrale con sede a Francoforte, nel corso del suo intervento al parlamento europeo ha confermato lo stop al QE per la fine di quest’ anno, lasciando tuttavia aperta la porta per altri interventi a sostegno della crescita dell’ economia e dell’ inflazione nell’ Eurozona, qualora ve ne fosse la necessità.

Le dichiarazione del presidente dell’ istituto centrale statunitense hanno invece mandato in rosso il biglietto verde favorendo il recupero della moneta unica europea. Il mercato, dalle dichiarazioni di Powell, ha infatti ipotizzato, che dopo il quasi certo aumento dei tassi nel prossimo meeting di Dicembre, il ritmo dei rialzi potrebbe rallentare. Il governatore della FED ha affermato che pur essendo in presenza di una crescita forte per l’ economia a stelle e strisce, vi sono dei settori in cui si denotano dei piccoli rallentamenti, che pertanto potrebbero suggere una valutazione dei tassi sotto il livello di neutralità.

Sotto l’ aspetto macro invece, nel corso dell’ ottava appena archiviata, la BCE ha reso noto che nell’ Eurozona la crescita dei prestiti alle aziende nel mese di Ottobre è rallentata, rappresentando un segnale di possibile peggioramento dell’ outlook economico. Dai dettagli diffusi dall’ istituto centrale europeo è inoltre emerso che i prestiti alle aziende non finanziarie sono aumentate al ritmo più lento da Maggio, evidenziando +3,9% su base annua, dopo aver toccato il massimo da prima della crisi, a +4,3%. Tuttavia la crescita è stata superiore a quella attesa dagli analisti, pari a +3,5%. In maggior progresso, invece, la crescita del credito alle famiglie, aumentata dal +3,1% di Settembre al +3,2% di Ottobre. La massa monetaria M3, che rispecchia l’ iniezione di liquidità da parte della BCE, sempre nel mese in esame, ha invece rivelato un aumento del 3,9% su base annua, in frenata dal +4,3% del mese precedente, ma tuttavia superiore al +3,5% indicato dal consensus medio degli analisti.

Euro in sostanziale tenuta nonostante la battuta d’ arresto evidenziata dall’ indice di fiducia dei consumatori nell’ Eurozona, sceso di 3,9 punti secondo la stima finale del mese di Novembre, che ha confermato la precedente comunicazione flash. In frenata anche l’ indicatore di fiducia economica, che sempre nel periodo in esame, si è portatoa 109,5 punti dai precedenti 109,7 punti. Le attese degli analisti, invece, erano per un calo più marcato a 109,1 punti. A sorpresa, invece, l’ indicatore sul clima di business è cresciuto a 1,09 punti da 1,01 punti di Ottobre, battendo i pronostici degli analisti, che invece indicavano una discesa a 0,96 punti. Oltre le attese anche l’ indice di fiducia nel settore industriale, salito a 3,4 punti dai 3 punti della precedente stima mensile, mentre il consensus non andava oltre i +2,4 punti. La fiducia nel settore servizi ha invece evidenziato una lettura in linea con la precedente, assestandosi a13,3 punti, ma tuttavia al di sopra dei 13,3 punti delle aspettative del mercato.

Moneta unica in parziale calo sul biglietto verde dopo la diffusione della lettura dei prezzi al consumo dell’ area Euro, che secondo il consueto report elaborato da Eurostat, nella stima preliminare di Novembre hanno evidenziato un incremento del 2%, in linea con le attese, ma in flessione rispetto al +2,2% di Ottobre. In rallentamento anche l’ indicatore “ Core “, che al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco è aumentato dell’1%, in frenata rispetto all’1,1% atteso dagli analisti e della precedente lettura mensile.

Invariato all’ 8,1% nel mese di Ottobre, ovvero sui minimi da Novembre 2008, il tasso di disoccupazione nell’ Eurozona, ma tuttavia superiore all’ 8% delle aspettative del mercato. Gli analisti hanno tuttavia evidenziato che ad Ottobre 2017 il tasso di disoccupazione viaggiava all’8,8%.

Le prime indicazioni macro arrivate dagli USA hanno visto l’ indicatore CFNAI portarsi a +0,24 punti, nel mese di Ottobre, dai +0,14 punti precedenti ( rivisti dai +0,17punti della lettura flash ). Le indicazioni degli analisti, invece, non si spingevano oltre +0,18 punti. La stima del Chicago Fed National Activity Index, elaborata dalla Fed di Chicago misura le attività economiche in ambito nazionale e le pressioni inflazionistiche ed il valore espresso viene calcolato attraverso la media ponderata di ben 85 diversi indicatori macro. Valori di indice superiori allo zero indicano un’ espansione ad un tasso di crescita superiore alla media storica, mentre valori negativi sono sinonimo di crescita inferiore alla media storica.

Cross Eur-USD in ripresa dopo che dalla lettura dell’ indice di fiducia dei consumatori statunitensi del mese di Novembre, diffusa dal Confrence Board, è emerso un risultato in calo a 135,7 punti dai 137,9 punti di Ottobre. Le aspettative degli analisti, invece, erano per un valore pari a 135,9 punti. L’ indice che rileva le condizioni attuali, invece, è cresciuto a 172,7 punti dai 171,9 punti della precedente lettura; mentre il termometro sulle aspettative è diminuito a 111 punti dai 115,1 punti del mese di Ottobre.

Dollaro ancora giù a vantaggio dell’ Euro dopo il rallentamento evidenziato dal PIL USA del terzo trimestre, che secondo le stime del Dipartimento per il Commercio USA si è assestato al 3,5% su base annua, in frenata dal 4,2% del trimestre precedente. Nonostante la minor crescita del periodo Luglio-Settembre, e le attese di PIL al 2,5% per il quarto trimestre dell’anno, le stime per l’ intero 2018 sono di una crescita oltre il 3% auspicato dall’ amministrazione Trump. Sulla crescita economica statunitense del anno prossimo anno incombono il pericolo dell’ inasprimento della guerra commerciale con la Cina ed i minor effetti degli stimoli fiscali del governo. Buona la stima sulla spesa per i consumi, in crescita dl 3,6%, mentre la spesa per gli investimenti, aumentando del 3,5%, ha mostrato il minor incremento degli ultimi due anni.

Battuta d’ arresto per il Richmond Fed Index del mese di Novembre, in calo a 14 punti dai 15 punti di Ottobre. Il suddetto indicatore rileva l’ andamento del comparto manifatturiero nel distretto federale di Richmond ed in Virginia, Maryland, Carolina del Nord e del Sud, Distretto di Columbia e gran parte del West Virginia.

Il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari al 23 Novembre, secondo le stime della Mortgage Bankers Association ( MBA ) sono aumentate del 5,5%, in netta ascesa rispetto alla contrazione dello 0,1% evidenziata nella precedente stima settimanale.

Crescono meno delle attese i prezzi delle case negli USA, misurati attraverso l’ indice S&P Case Shiller, che nel mese di Settembre sono aumenti del 5,1%, mentre gli analisti avevano indicato un apprezzamento del 5,3%. Oltre le attese, invece, la stima destagionalizzata, aumentata dello 0,3% su base mensile, mentre il consensus si limitava allo 0,2%.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha invece reso noto che nella settimana che si è conclusa il 24 Novembre, le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono cresciute di 10 mila unità, portandosi a +234 mila, mentre il mercato si aspettava una contrazione a +220 mila unità. La media mobile a quattro settimane, indicatore più affidabile rispetto alle singole letture settimanali, è salita a 223.250 unità , in aumento di 4.750 unità rispetto alla precedente ottava. Le richieste continuative di indennizzo al 17 Novembre, invece, si sono assestate a 1,710 milioni di unità, in aumento rispetto a 1,660 milioni di unità, riviste da 1,668 milioni di unità della stima flash.

Cross Euro-Dollaro in deciso calo dopo l’ aumento, oltre le attese, registrato dal reddito personale negli USA nel mese di Ottobre, in crescita dello 0,8% su base mensile, mentre il consensus degli analisti non si spingeva oltre il +0,4%. Deciso la crescita rispetto al +0,2% della precedente stima mensile. Supera il consensus anche la spesa per i consumi personali, in rialzo dello 0,6% contro il +0,2% indicato dagli analisti e dalla stima flash. Redditi e spese hanno una rilevanza importantissima, in quanto incidono al 70% sul valore del Prodotto Interno Lordo statunitense.

Moneta unica europea in flessione sul biglietto verde dopo il balzo oltre le attese fatto registrare dall’ indice PMI di Chicago, che nel mese di Novembre è volato a 66,4 punti dai 58,4 punti di Ottobre. I pronostici degli analisti, invece, erano per un modesto calo a 58 punti. La suddetta lettura rileva che l’ attività economica nel distretto federale di Chicago è in forte espansione, poiché si è assestata ben oltre la soglia di crescita rappresentata dai 50 punti. La sua rilevanza riflette inoltre l’andamento delle attività anche in ambito nazionale.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex. La chiusura settimanale sotto tale livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,12.
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La mancata conferma sopra sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly, potrebbe ridare creare ulteriori turbolenze nel brevissimo, spingendo le quotazioni in area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Poco movimentata la settimana per il nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sul primo obiettivo indicato dalla strategia Long Intraday e sul primo target price pronosticato dalla strategia Short Intraday.

Lo scenario Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1328 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1354 e 1,1398; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1301. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1398, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1425 e successivamente a 1,1468; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1328 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1468, per tentare di prendere profitto in area 1,1495 e 1,154, estesa ad 1,161; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1398 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,107, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,112 e 1,1162, estesi ad 1,1231; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,10 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1301; Target Price attesi in prima battuta a 1,1274 e successivamente a 1,1258; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1328 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1258 per sfruttare possibili cali in area 1,1231 e 1,1188; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1328 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1188 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1162 e 1,112, estesi ad 1,107; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1258 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,161 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,154 ed 1,1495, estesi a 1,1468; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,168 in chiusura di candela oraria o daily.

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