Con il lancio di USAT, Tether non solo rafforza la propria posizione globale come leader delle stablecoin, ma tenta anche di superare i limiti che per anni ne hanno frenato l’adozione istituzionale negli Stati Uniti.

Indice
Un cambio di rotta strategico
Tether, emittente della stablecoin più utilizzata al mondo ($USDT), ha annunciato il lancio di $USAT, un nuovo token ancorato al dollaro pensato esclusivamente per il mercato statunitense. La mossa rappresenta un cambio di strategia significativo, dopo anni di operatività prevalentemente offshore e un rapporto spesso complesso con le autorità americane, l’azienda ha deciso di abbracciare il nuovo quadro normativo più stringente per consolidare la propria posizione all’interno degli Stati Uniti.
Il nuovo asset è stato sviluppato per essere pienamente conforme al GENIUS Act, la legge federale recentemente approvata che stabilisce regole severe per gli emittenti di stablecoin. A differenza di USDT, spesso criticato per la trasparenza delle riserve, USAT sarà emesso da Anchorage Digital, la prima banca crypto con licenza federale, mentre la custodia delle riserve sarà affidata a Cantor Fitzgerald, colosso di Wall Street. Questa architettura garantisce massima conformità e affidabilità, con riserve composte da dollari e titoli del Tesoro, in linea con i requisiti richiesti dalla normativa.
Bo Hines alla guida della divisione USA
Per gestire questa nuova fase Tether ha nominato Bo Hines come CEO della divisione americana. Hines, trentenne ed ex atleta universitario, ha maturato esperienza politica di primo piano come consigliere per le politiche sul digitale nell’amministrazione Trump e come membro del Presidential Council on Digital Assets. La sua figura è considerata adatta a guidare un progetto che richiede sia competenze normative sia visione innovativa, anche se non mancano dubbi sul rischio di un’eccessiva politicizzazione del nuovo prodotto.
L’ingresso di Tether nel mercato regolamentato statunitense non cancella le controversie del passato. L’azienda è stata a lungo accusata di scarsa chiarezza nella gestione delle riserve e, nel 2021, ha accettato di pagare una multa da 18,5 milioni di dollari inflitta dal procuratore generale di New York per dichiarazioni ingannevoli.
Un mercato da 300 miliardi di dollari
Il lancio di USAT avviene in un contesto in cui il settore delle stablecoin ha raggiunto una capitalizzazione complessiva vicina ai 300 miliardi di dollari e si stima che possano raggiungere i 2.000 miliardi di dollari per il 2028.
La tendenza è chiara, le stablecoin sono ormai considerate un ottimo strumento per le operazioni internazionali. Tether con il suo USDT continua a dominare con una quota tra il 60 e il 66% del mercato, mentre USDC di Circle mantiene circa il 28-30%, con una reputazione consolidata come opzione più sicura per gli investitori istituzionali.
Diversificazione sull’oro
Parallelamente, Tether sta portando avanti un piano di diversificazione delle riserve, con particolare attenzione al settore dei metalli preziosi. L’azienda ha già accumulato 8,7 miliardi di dollari in oro fisico, custodito a Zurigo, a sostegno del suo token XAUT, che ha lo stesso valore di un’oncia d’oro e vanta una capitalizzazione di circa 1,4 miliardi di dollari.
Inoltre, Tether ha avviato colloqui con società di estrazione, raffinazione e trading dell’oro per ampliare i propri investimenti lungo l’intera catena di approvvigionamento. A giugno 2025, la società ha riportato 5,7 miliardi di dollari di profitti semestrali, sostenuti in gran parte dai rendimenti sui 127 miliardi di dollari di esposizione ai Titoli statunitensi.
Pepenode: un nuovo modello di mining

Accanto alle grandi manovre dei colossi delle stablecoin, si fa strada anche Pepenode, un progetto innovativo che rivoluziona il concetto di prevendita introducendo un sistema mine-to-earn per guadagnare meme coin.
Gli utenti possono acquistare Miner Nodes all’interno di un server virtuale personalizzabile, aumentando la propria hashpower tramite upgrade e generando così ricompense immediate. Ogni potenziamento comporta il burning del 70% dei token spesi, un meccanismo che crea una pressione deflazionistica strutturale sul token. Basato su Ethereum, Pepenode integra smart contract dedicati al mining, allo staking e al sistema referral, con dashboard in tempo reale e bonus in meme coin.
Il token nativo $PEPENODE, con una supply totale di 210 miliardi, alimenta l’intero ecosistema e sostiene la crescita futura del progetto, che prevede anche l’introduzione di upgrade NFT, competizioni e campagne marketing guidate da influencer.
$PEPENODE è disponibile in prevendita sul sito ufficiale, al costo per token di 0,0010575 dollari, con 1,1 milioni di dollari già raccolti in vista del lancio sugli exchange.
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