Vanguard apre le porte alle criptovalute, dopo anni di resistenza

Vanguard apre finalmente la sua piattaforma alle criptovalute tramite ETF e fondi regolamentati, segnando una svolta decisiva per Bitcoin, Ether e gli asset digitali nel panorama finanziario statunitense.

Vanguard apre la piattaforma a ETF su crypto

Vanguard, il secondo più grande gestore patrimoniale al mondo, rompe anni di resistenza e apre la sua piattaforma di brokerage statunitense agli ETF e ai fondi comuni legati alle criptovalute. A partire dal 2 dicembre 2025, i clienti potranno negoziare prodotti terzi che detengono principalmente Bitcoin, Ethereum, XRP, Solana e altri asset digitali, purché siano pienamente conformi agli standard normativi. È un cambiamento radicale per una società che fino a poco tempo fa considerava la crypto-asset class troppo speculativa per i portafogli a lungo termine.

Il nuovo corso è attribuito al CEO Salim Ramji, ex dirigente BlackRock, che ha riconosciuto come le preferenze degli investitori stiano rapidamente evolvendo. Pur mantenendo prudenza, il gruppo non ha intenzione di lanciare fondi propri né di includere memecoin, Vanguard ammette la maturazione operativa degli ETF crypto, dimostrata dalla loro stabilità anche in periodi di forte volatilità.

50 milioni di clienti verso Bitcoin e altcoin

L’effetto potenziale di questa decisione è enorme, Vanguard gestisce circa 1100 miliardi di dollari e serve oltre 50 milioni di clienti, molti dei quali fino a oggi non avevano accesso ai più popolari ETF spot su Bitcoin attraverso la piattaforma. L’azienda ora tratta i fondi crypto come “asset non core”, alla stregua dell’oro, consentendo agli investitori di integrare esposizioni digitali nei portafogli tradizionali.

L’apertura arriva dopo oltre un anno di tensioni tra Vanguard e il mercato crypto, soprattutto in seguito allo storico successo dell’iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock, diventato l’ETF più veloce della storia a raggiungere circa 70 miliardi di dollari in asset. Un risultato che ha smentito la narrativa secondo cui Bitcoin non sarebbe adatto agli investimenti istituzionali.

Peggior mese dell’anno per gli ETF su BTC

La decisione di Vanguard avviene in un momento complesso per gli ETF Bitcoin, che a novembre hanno registrato 3,48 miliardi di dollari di deflussi, il peggior dato mensile da febbraio. La giornata più dura è stata il 20 novembre, con 903 milioni di uscite combinate e IBIT di BlackRock che ha vissuto il suo peggior giorno il 18 novembre, con un deflusso record di 523 milioni di dollari, arrivando a oltre 2,4 miliardi di uscite nel mese. Nonostante ciò, IBIT resta l’ETF più redditizio di BlackRock, con 245 milioni di dollari di commissioni annuali generate.

Il panorama degli altri ETF crypto è variegato, Ethereum ha registrato il peggior mese di sempre con 1,42 miliardi di dollari di deflussi, mentre Solana ha vissuto oltre 20 giorni consecutivi di afflussi per più di 600 milioni, interrotti poi da 34,4 milioni di deflussi con il lancio dell’ETF di 21Shares. XRP, al contrario, ha mostrato grande resilienza con nove giorni di afflussi su dieci e 666 milioni di dollari raccolti, trainati da un picco di 243 milioni di dollari il 14 novembre. Dogecoin, invece, continua a faticare, con volumi iniziali molto inferiori alle attese.

Fine del quantitative tightening

Il drastico cambiamento della Federal Reserve dà ulteriore contesto allo scenario macroeconomico. Il 1° dicembre la Fed ha chiuso ufficialmente la fase di Quantitative Tightening (QT), iniziando subito a immettere liquidità con una maxi operazione repo da 13,5 miliardi di dollari. È un’iniezione significativa, finora vista solo in momenti di crisi estrema come il Covid o la bolla Dot-Com, ma in questo caso segnale di un allentamento monetario imminente.

Il QT, avviato nel 2022, aveva drenato circa 2400 miliardi di dollari dal sistema finanziario. Paradossalmente la svolta arriva proprio dopo una forte correzione del mercato crypto, situazione che diversi analisti interpretano come un possibile preludio a un nuovo ciclo rialzista. Tom Lee di Fundstrat ricorda che la fine del QT in passato ha preceduto rally significativi, ipotizzando un rafforzamento di Bitcoin nei primi mesi del 2026.

Bitcoin Hyper: la Layer 2 che accelera Bitcoin

Con il mercato che si apre alla regolamentazione e alla nuova liquidità, progetti innovativi come Bitcoin Hyper rappresentano l’evoluzione tecnologica del settore. 

Bitcoin Hyper è una Layer2 avanzata costruita su Bitcoin, progettata per superare i limiti storici della rete principale. La soluzione utilizza la Solana Virtual Machine (SVM) per garantire transazioni ad alta velocità e costi ridotti, consentendo l’uso di staking, DeFi, dApp e NFT in modo nativo e quasi in tempo reale.

Il token nativo $HYPER viene usato per le transazioni, per lo staking con rendimento annuo del 40%, per la governance e per l’interazione con tutte le applicazioni decentralizzate integrate. 

Attualmente il token è in prevendita a 0,013365 dollari e  ha già raccolto oltre 28,8 milioni di dollari, con l’acquisto possibile tramite crypto o carta senza KYC complessi, e wallet come Best Wallet risultano già compatibili. Il DEX dedicato sarà lanciato entro fine anno, ampliando l’infrastruttura e la liquidità, combinando la sicurezza di Bitcoin con la scalabilità in stile Solana.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.meteofinanza.com.