Il recente impulso dei fondi istituzionali e le novità normative negli Stati Uniti stanno rafforzando la posizione di Ethereum come colonna portante della finanza digitale, con implicazioni rilevanti anche per il mercato crypto.

Indice
BlackRock accellera sullo staking per l’ETF su ETH
La più grande società di gestione patrimoniale al mondo, BlackRock, ha aggiornato il proprio filing 19b-4 presso la SEC, proponendo l’introduzione dello staking nel suo ETF Ethereum (ETHA). La modifica prevede la possibilità per il fondo di utilizzare una parte degli ETH detenuti per partecipare attivamente al meccanismo di consenso Proof-of-Stake della rete, generando così un rendimento passivo per gli investitori intorno al 3%.
Questa mossa segue la recente pubblicazione, da parte della SEC, di linee guida che classificano i premi da staking come reddito guadagnato e non come operazioni soggette a plusvalenze. La chiarezza normativa ha aperto le porte a una partecipazione più decisa da parte di attori istituzionali, rendendo lo staking una componente sempre più attrattiva all’interno delle strategie di allocazione crypto.
Flussi da record negli ETF su Ethereum
L’interesse verso Ethereum è evidente anche nei dati sui flussi in entrata: solo mercoledì gli ETF su ETH hanno raccolto 726 milioni di dollari, seguiti da altri 602 milioni nella giornata di ieri. L’ETHA di BlackRock, lanciato a giugno dello scorso anno, ha superato i 7,2 miliardi di dollari in asset, segnando una forte adesione da parte degli investitori istituzionali.
In parallelo, il numero di ETH depositati in staking ha raggiunto il massimo storico di 36 milioni di token, pari a circa il 29% dell’offerta circolante. Questo trend segnala una crescente partecipazione alla rete, contribuendo sia alla sicurezza che alla scarsità del token sul mercato.
Pressione d’acquisto e shock dell’offerta
Con un aumento del 52% nel mese di luglio, Ethereum ha raggiunto i 3.620 dollari, avvicinandosi all’importante resistenza dei 4.000 dollari, già toccata lo scorso dicembre. Il trader Pentoshi prevede che tale resistenza possa essere superata già in questo mese, mentre altre proiezioni parlano di obiettivi a 9.000 o addirittura 10.000 dollari entro l’inizio del 2026.
Il mercato è inoltre soggetto a un crescente squeeze dell’offerta, con la fornitura disponibile sugli exchange centralizzati ai minimi storici. Wintermute, uno dei principali market maker OTC, ha dichiarato di non avere più ETH disponibili per le vendite fuori mercato. Allo stesso tempo, entità come BitMine puntano a controllare il 5% dell’offerta totale di Ethereum, mentre Sharplink ha approvato una raccolta fondi da 5 miliardi di dollari per accumulare ETH a lungo termine e superato la Ethereum Foundation per ETH posseduti.
Ethereum e le nuove leggi sulle stablecoin
A livello normativo, Ethereum si trova in una posizione strategica rispetto all’evoluzione del quadro legislativo statunitense. Il Congresso ha appena approvato 3 proposte chiave per il settore, tra cui il GENIUS Act, che definisce un perimetro federale per le stablecoin. Secondo Bank of America, tali leggi potrebbero rafforzare il ruolo del dollaro digitale e consolidare Ethereum come base tecnica per la nuova infrastruttura finanziaria regolamentata.
Grazie alla sua natura programmabile e alla compatibilità con asset tokenizzati (RWA), Ethereum è l’infrastruttura leader per la gestione di RWA e lo scambio di stablecoin. Il Dipartimento del Tesoro prevede una crescita del mercato delle stablecoin fino a 2.000 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, e Ethereum dovrebbe mantenere un ruolo centrale in questo sviluppo.
Staking possibile per Bitcoin grazie a Bitcoin Hyper
L’interesse crescente verso Ethereum sta rafforzando anche l’attenzione verso progetti Layer2 che puntano a replicare la stessa efficienza sul network Bitcoin.
Uno dei progetti più interessanti in questa direzione è Bitcoin Hyper ($HYPER), una nuova infrastruttura che sfrutta la Solana Virtual Machine (SVM) per offrire una rete Layer2 ad alta velocità e pienamente compatibile con dApp e DeFi. A differenza dei bridge tradizionali, Bitcoin Hyper mantiene un allineamento con la blockchain originale ma processa le transazioni in modo autonomo, con costi ridottissimi e latenza quasi nulla, rendendo possibile l’uso di BTC nei più importanti protocolli DeFi.

Il token nativo di questa layer2, $HYPER, viene utilizzato per ottenere un interesse da staking del 270%, voto di governance, pagamento delle fee e accesso a funzionalità esclusive come DAO e launchpad.
Attualmente disponibile in prevendita al prezzo di 0,0123 dollari per token, ma con un aumento progressivo allo scadere di ogni fase, Bitcoin Hyper ha raccolto oltre 3,3 milioni di dollari finora, suscitando grande interesse tra investitori attenti alle potenzialità delle Layer2 su Bitcoin.
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