Vistoso ribasso dell’1,2 per cento a quota 7,64 euro per le azioni Enel nell’ultima di Ottava. Il titolo fa meglio di un Ftse Mib che, zavorrato da una marea di segni rossi, registra un ribasso del 2 per cento. Magra consolazione per molti investitori visto che sull’utility ci si attendeva molto di più a seguito della pubblicazione dei conti del primo semestre avvenuta ieri pomeriggio. Tra l’altro proprio il ribasso in atto oggi determina un ulteriore peggioramento della performance mensile della quotata che è ora negativa per il 7 per cento.

Con i prezzi più bassi e l’estrema popolarità del titolo Enel (uno dei più presenti nei portafogli di investimento) la tentazione di comprare è alta. Si tratta di un’opzione da considerare oppure forse è meglio andare con i piedi di piombo? Prendendo per buona la valutazione espressa proprio oggi dagli analisti di Morgan Stanley forse sarebbe meglio andare con i piedi di piombo. Dalla banca d’affari Usa, infatti, è arrivato un pesante downgrade.
Di solito basta leggere le parole taglio di rating per spaventarsi. Questo è però sbagliato sia perchè le valutazioni più recenti vanno sempre messe in relazione con i dati storici e sia perchè, comunque, anche il più negativo dei downgrade può essere considerato una occasione operativa ora anche con il trading nazionale di eToro che ha tolto i costi di conversione valutaria.
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Tante conferme dalla semestrale di Enel
Il primo semestre 2025 di Enel si è chiuso come da attese. I ricavi hanno registrato un aumento del 5,4 per cento salendo da 38,73 miliardi a 40,82 miliardi di euro mentre il margine operativo lordo ordinario si è mosso dello 0,9 per cento passando da 11,36 miliardi a 11,47 miliardi di euro. In aumento anche l’utile netto ordinario che è passato da 3,66 miliardi a 3,82 miliardi di euro evidenziando un rialzo del 4,4 per cento. Lato patrimoniale, poi, l’indebitamento netto ha segnato un calo portandosi a quota 55,45 miliardi di euro rispetto ai 55,77 miliardi di inizio anno. Tante indicazioni positive, quindi, che però erano attese dal mercato. L’aumento dei ricavi e della redditività ordinaria era stato infatti anticipato dal consensus.
Neppure dai target finanziari a valere su tutto l’esercizio 2025 sono arrivate novità. Gli obiettivi, infatti, sono stati semplicemente confermati e quindi per fine anno il margine operativo lordo viene visto nel range tra 22,9 miliardi e i 23,1 miliardi di euro mentre l’utile netto ordinario dovrebbe alla fine attestarsi tra 6,7 miliardi e i 6,9 miliardi di euro.
Insomma tutto come doveva essere in borsa quando è così è raro trovarsi dinanzi ad una reazione euforica. Una semestrale, infatti, deve battere le stime per poter dar luogo ad una reazione positiva.
Fin dove possono arrivare i prezzi delle azioni Enel
Proprio in un contesto in cui dalla semestrale non sono arrivati spunti si va a calare il taglio di rating da parte degli analisti di Morgan Stanley. Gli esperti hanno ridotto il prezzo obiettivo a equalweigh portando il target price a 8,4 euro. Bocciatura completa per le azioni Enel, quindi. La banca d’affari Usa, infatti, prima del downgrande, vantava rating overweight e target price a 8,8 euro. A seguito dell’intervento si riduce il potenziale di upside ma la vera novità è il cambio di posizionamento: se prima le azioni Enel erano da sovrapesare nel portafoglio ora sono da trattare come tutte le altre.
Per gli investitori questa non è una notizia positiva. Ad ogni modo è sempre necessario rapportare gli aggiornamenti di rating con quelle che sono le valutazioni medie. Qui Enel si prende la sua rivincita con ben 12 rating buy attivi su un totale di oltre 22 valutazioni in corso ma soprattutto con l’assenza completa di indicazione di vendita. E anche il target price medio è pari ad 8,5 euro ossia quasi il 10 per cento sopra ai prezzi attuali e anche meglio del prezzo obiettivo in ribasso fissato da Morgan Stanley dopo la semestrale.
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