Barclays ha rivisto al ribasso la propria valutazione su Digital 9 Infrastructure, portandola da “equal weight” a “underweight”, segnalando un quadro privo di reali catalizzatori nel breve termine e un livello elevato di incertezza legato al destino degli asset ancora in portafoglio.

Un grafico a candele con una freccia rossa verso il basso in primo piano. In basso delle monetine disposte in piccole pile
Digital 9 – MeteoFinanza.com

Il broker britannico ha inoltre ridotto il target price del 20%, portandolo da 10p a 8p, un valore che rappresenta un ribasso potenziale del 2,9% rispetto al prezzo di chiusura del 16 ottobre.

Secondo Barclays, il fondo si trova ormai nella fase conclusiva del suo ciclo di vita, con soltanto due partecipazioni attive: Arqiva ed Elio Networks. Le dismissioni completate nella prima metà del 2025 hanno permesso di alleggerire il bilancio e rimborsare la linea di credito revolving, ma da ora in avanti la capacità di generare valore dipenderà quasi esclusivamente dalla futura cessione di Arqiva, che da sola rappresenta circa il 75% del Net Asset Value (NAV) del fondo.

Gli analisti di Barclays hanno commentato che “le vendite hanno migliorato la struttura finanziaria, ma la sostenibilità delle distribuzioni agli investitori è oggi legata alla riuscita dell’operazione Arqiva, un processo che resta complesso e ad alto rischio in uno scenario di uscita con leva finanziaria elevata”.

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NAV in calo e valore in erosione

Nel primo semestre del 2025, il NAV di Digital 9 è sceso del 5%, segnalando una progressiva erosione del valore residuo e la cancellazione totale dell’earn-out di Verne Global. Il fondo aveva già ammesso di avere accesso limitato ai dati operativi di Verne, il cui potenziale pagamento variabile – fino a 135 milioni di dollari – resta vincolato agli obiettivi di EBITDA 2026. Barclays ha evidenziato che la mancanza di informazioni aggiornate su questa partecipazione continua a generare forte incertezza.

Un’ulteriore revisione al ribasso riguarda Aqua Comms, con il broker che ha definito la perdita di valore “particolarmente dolorosa”. I proventi stimati dalla cessione si attestano infatti a soli 44,5 milioni di dollari, equivalenti a un multiplo di uscita di 2,7 volte l’EBITDA degli ultimi dodici mesi.

Barclays prevede inoltre che la prima distribuzione post-vendita sarà intorno a 2p per azione, meno della metà delle 4,5p indicate lo scorso maggio.

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Arqiva e il peso del suo valore

Il cuore del portafoglio, Arqiva, ha registrato un EBITDA di 312 milioni di sterline nei 12 mesi terminati a giugno 2025, in crescita marginale dello 0,6% su base annua. Tuttavia, le attività Media and Broadcast, che generano l’83% dei ricavi del gruppo, hanno subito un calo dell’1,2%, compensato solo in parte dalla crescita dell’1,8% del segmento Smart Utilities Networks.

Il management non intende procedere con la vendita di Arqiva prima del 2027, anno in cui scadranno e verranno rinegoziati i contratti chiave con la BBC e le principali emittenti pubbliche britanniche.

Sul fronte finanziario, il debito complessivo del fondo è diminuito da 747 a 722 milioni di sterline in sei mesi, ma il vendor loan note continua a maturare interessi PIK al 7,5%, pari a circa 29 milioni di sterline aggiuntivi entro giugno 2027. Secondo Barclays, questi interessi “continuano a erodere valore mentre le operazioni di dismissione restano bloccate”.

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Elio Networks e il peso delle difficoltà operative

Elio Networks, che rappresenta circa il 12% del NAV, ha subito un calo dell’EBITDA del 9% nel semestre a causa dell’aumento dei costi di manutenzione dovuti ai danni causati da eventi climatici estremi, pur mantenendo ricavi stabili. Il fondo ha deciso di rinviare la vendita dell’asset per valutare nuove strategie di crescita.

Le motivazioni del declassamento

Barclays conclude sottolineando che la revisione a “underweight” deriva da un approccio relativo all’interno del comparto infrastrutturale, dove altri fondi mostrano un profilo di rendimento più attraente.

Gli analisti ritengono che “nei prossimi 12 mesi non emergeranno catalizzatori significativi” e che “la redditività futura dipenda eccessivamente dalla vendita di una partecipazione fortemente indebitata come Arqiva”.

Il broker mantiene multipli invariati nelle proprie stime: 6x per Arqiva e 8x per gli altri asset. Tuttavia, il messaggio è chiaro: senza progressi concreti sulle dismissioni principali, Digital 9 Infrastructure resta un investimento ad alto rischio e con potenziale di crescita molto limitato.

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