Chi investe in borsa o è attivo nel mercato azionario del trading online avrà certamente sentito nominare le agenzie di rating. Esse alcune volte sono state viste con sospetto, come durante la crisi economica del 2008, altre volte sono seguite con interesse visto il lavoro professionale svolto.

Le più influenti e famose sono le tre americane Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Il loro lavoro è quello di analizzare la stabilità finanziaria dell’asset preso in esame, che può essere una società quotata e non, il debito di uno Stato sovrano o i bond emessi da una società o da una Nazione e così via.

Le agenzie di rating sono quindi istituti che danno giudizi o raccomandazioni (rating) su un titolo azionario o su altri asset finanziari seguendo una scala ben delineata, che andremo a vedere in seguito.

Appurato che cos’è un’agenzia di rating ci resta da capire che cosa significa esattamente rating e qual è la sua scala di valori. Inoltre in che modo i trader possono sfruttare le indicazioni di queste agenzie a proprio vantaggio?

Che cos’è il rating?

La parola inglese rating significa letteralmente in italiano valutazione. Le agenzie di rating infatti danno una propria valutazione su un ente analizzato.

Sostanzialmente il rating quantifica la possibilità che un’impresa o uno Stato sovrano ripaghino il proprio debito entro uno specifico lasso di tempo. Ovviamente le società che sono in grado di ripagare i propri debiti sono considerate finanziariamente più stabili.

Quelle invece che versano in condizioni avverse sono considerate in sofferenza.

Più il rating è alto più la società o lo Stato preso in considerazione ha un rischio di credito basso, mentre se la valutazione è bassa significa che per l’agenzia di rating l’ente ha un rischio di insolvenza alto.

Quando sentirete parlare di “taglio del rating” significa che l’ente in questione è passato da un rischio basso a un rischio di insolvenza più alto. Viceversa un aumento del rating sta ad indicare una maggiore stabilità rispetto al periodo precedente preso in esame.

Scala di valori del rating

Le agenzie di rating pongono il proprio giudizio su un ente seguendo una scala di lavori che parte da un massimo di AAA (ovvero basso rischio di insolvenza) a D (insolvente). Inoltre i titoli con un rating molto basso sono definiti junk, ovvero letteralmente “spazzatura“.

Nell'aprile del 2010 i titoli di Stato (bond) della Grecia vennero definiti junk

Di seguito riportiamo tutti i livelli principali di rating:

RatingSpiegazione
AAAL’ente gode di altissima stabilità finanziaria, il rischio di credito è minimo
AAAlta possibilità che l’ente paghi il debito
ABuona salute dell’ente, ma potrebbe variare da condizioni impreviste
BBBCapacità di pagare il debito ancora adeguata
BIl debito dell’ente potrebbe essere soggetto a speculazione
CCCIl debito dell’ente è principalmente soggetto a speculazione
CCSpeculazione fortemente in atto sul debito dell’ente
DL’ente è insolvente, ossia non può ripagare i debiti
  
  

Agenzie di rating: outlook

Oltre al rating sul debito di un’impresa o di uno Stato sovrano, le agenzie di rating forniscono la previsione futura sull’andamento dell’ente preso in esame, ovvero l’outlook.

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Ciò è molto importante per gli investitori per capire come comportarsi in merito all’asset preso in considerazione. Gli outlook possibili sono tre:

  • Positivo se si prevede un miglioramento delle condizioni economiche di un Paese o di una società.
  • Negativo se invece si sostiene che la situazione finanziaria dell’ente sia in discesa.
  • Stabile se si prevede che la situazione dovesse rimanere invariata.

In caso di outlook stabile è difficile che il prossimo rating sia diverso da quello emesso, viceversa in caso di positivo o negativo c’è una forte possibilità che esso possa migliorare o peggiorare.

Agenzie di rating: come sfruttarle a proprio vantaggio?

Iniziamo con lo specificare che le agenzie di rating sono composte da persone umane e che quindi possono sbagliare. Ogni previsione di un istituto non deve essere presa per oro colato, ma rimane tuttavia un parere esperto.

In caso di outlook positivo e di un buon rating su una società quotata, un trader potrebbe pensare di valutare l’acquisto di azioni sia con il metodo classico sia con i CFD, ovvero i Contratti per Differenza. In quest’ultimo caso non si acquisterebbe direttamente l’asset, ma ci si posizionerebbe long sull’azione selezionata.

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Infatti con i CFD il guadagno consiste nella variazione di prezzo tra il momento dell’apertura e di chiusura dell’operazione. Acquistando un CFD con sottostante un titolo azionario si fa sostanzialmente una scommessa sul futuro prezzo dell’azione.

Se presume un rialzo allora il trader si posizionerà long, in caso contrario short, ovvero se si sostiene il ribasso del prezzo dell’azione.

Se l’outlook delle agenzie di rating su un determinato titolo azionario dovesse essere negativo questo potrebbe essere interpretato come un segnale di trading ribassista.

Nell’ambito dei CFD un trader potrebbe quindi valutare un ingresso short su un’azione che ha subito un declassamento da parte delle agenzie di rating.

Avversioni alle agenzie di rating

Le agenzie di rating sono sicuramente istituti di intermediazione che vanno tenuti in considerazione soprattutto per il lavoro professionale di analisi che svolgono, ma ci sono anche dei detrattori.

Essi accusano le agenzie di rating di complicità durante la crisi economica dei mutui subprime. Infatti fino al 15 settembre 2008, giorno del suo fallimento, la Lehman Brothers godeva di un rating A, mentre alcuni suoi prodotti derivati avevano addirittura la tripla A (ovvero AAA, il massimo).

Dopo questi episodi è naturale che la fiducia sia venuta un po’ meno per alcuni investitori, dal momento che secondo le agenzie di rating i prodotti derivati della Lehman Brothers avevano lo stesso rischio di fallimento dei titoli di Stato della Germania.

Standard & Poor’s è stata indagata dalla giustizia americana proprio per aver gonfiato il rating di prodotti che non avevano un rischio di credito basso. L’agenzia di rating ha pagato una sanzione di 1 miliardo di dollari al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America in merito a quanto avvenuto.

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