La scorsa settimana si è conclusa con una sessione sostanzialmente invariata per il principale indice di Borsa di Milano, FTSE MIB. Gli scambi si sono infatti conclusi con una variazione positiva per lo 0,18%, al termine di una seduta che ha visto l’indice avanzare in maniera più rilevante a 26.582,1 punti, a ridotto dei massimi della vigilia, per poi proseguire con maggiore debolezza nel corso della giornata e chiudere a un valore inferiore a 26.551,5 punti.

Le implicazioni di breve periodo dell’indice sottolineano in questo momento l’evoluzione della fase positiva e, dunque, con possibilità di puntare al test della prima resistenza posta a 26.648,4 punti, superata la quale si ergerà la seconda resistenza posta a quota 26.961,6 punti. Nel caso in cui dovesse invece prendere corpo un andamento negativo, si procederà con il test del primo supporto posto a quota 26.335,3 punti, superato il quale si punterà al secondo test chiave a 26.145,4 punti.

Ciò premesso, la settimana vedrà un calendario macro internazionale piuttosto vivace, che potrebbe impattare sui corsi dei titoli. È inoltre evidente come il mercato, soprattutto nella parte iniziale della settimana, potrebbe anche mostrare qualche scoria di quanto accaduto sul finire della settimana precedente, con le parole di Powell, della Federal Reserve, che sanciscono quanto sia prematuro il rialzo dei tassi di interesse di riferimento, ammettendo però che la Banca centrale è pronta ad iniziare il tapering: una scelta che oramai sembra essere molto scontata, e che il mercato sta già prezzando.

Tra gli altri avvenimenti del fine settimana, anche la conferma del rating BBB dell’Italia da parte di Standard &Poor’s, e le novità fiscali sulle cartelle sospese. Continuerà inoltre a tenere banco l’evoluzione della pandemia e, in ambito nazionale, le discussioni sulla riforma delle pensioni, con la Cgil che avverte che con la quota 102/104 si creerebbe un interesse solo per circa 10 mila persone.

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