L’ultima seduta della scorsa settimana è stata piuttosto vivace per la Borsa di Milano, che venerdì ha allungato verso l’alto con un progresso dell’1,29%. A questo punto, lo status tecnico di medio periodo dell’indice FTSE MIB rimane pur sempre negativo, mentre su breve termine non si escludono accelerazioni, con miglioramento della forza rialzista in atto.
In tal senso, sottolineiamo come la prima linea di resistenza si trovi a quota 25.298,1 punti, superata la quale è probabile il test alla resistenza successiva posta a 26.457,1 punti. Se invece si dovesse intraprendere un trend decrescente, il primo supporto è posto a 24.139,1 punti, scesi sotto il quale si verificherà il test a 23.473 punti.
Difficile prevedere cosa avverrà in settimana, visto e considerato il ricco di numero di determinanti che potrebbero influenzare l’indice. Per esempio, sono in arrivo numerose trimestrali che saranno in grado di certificare lo stato di salute del sistema imprenditoriale italiano nella prima metà dell’anno, come quelle di Leonardo, Tim, Eni, Enel, Unicredit, Mediobanca.
Non solo. La settimana sarà anche quella della Fed, che mercoledì ha in programma la conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Il mercato non attende particolari novità di rilievo, con gli investitori che saranno tuttavia impegnati a trarre dalle parole del numero uno Fed indizi sull’orientamento della politica monetaria di fronte alle crescenti tensioni sul fronte dei prezzi.
Il Fondo monetario internazionale procederà poi ad aggiornare le stime sul Prodotto Interno Lordo del secondo trimestre di quasi tutte le principali economie occidentali. Giovedì sarà la volta degli USA, venerdì di Italia, Germania e Francia, oltre ai dati aggregati di Eurozona.
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