Settimana che si preannuncia molto difficile per le borse internazionali, e per la Borsa Italiana, quella che si è aperta oggi. Di fatti, dopo un venerdì da dimenticare, i mercati finanziari europei contabilizzano i listini in forte calo, mentre vola il costo di materie prime, con gas e petrolio in testa.

Evidentemente, a pesare è il peggioramento della guerra in Ucraina, con bombardamenti sempre più duri e con gli alleati della NATO che valutano nuove sanzioni (per il momento sembra invece escluso ogni maggiore coinvolgimento militare). Secondo i media internazionali, gli Stati Uniti stanno spingendo per adottare un blocco totale all’import di petrolio russo. La decisione potrebbe essere discussa collegialmente, ma non è detto che non possa essere adottata esclusivamente dagli USA.

Per quanto riguarda i listini, venerdì il FTSE MIB aveva perso il 6,2%. Oggi cede un altro 3,15% a metà mattina, anche se in alcune fasi di contrattazione il listino aveva toccato il – 6%. A Piazza Affari a soffrire sono soprattutto le banche, con Unicredit che non riesce a fare nemmeno il prezzo. Male anche Stellantis, mentre va controtendenza Leonardo, che evidentemente potrebbe trarre beneficio dall’incremento delle spese militari. Si apprestano a chiudere la mattinata con forti cali anche Francoforte (- 3,7%), Parigi (- 3,4%) e Londra (- 2,15%).

Che la settimana si sarebbe aperta negativamente non è stata peraltro una sorpresa. La mattina era infatti stata anticipata dalla chiusura della Borsa di Tokyo, in calo del 2,94% sul Nikkei a 25.221,41 punti. Male anche le Borse cinesi, con Shanghai che perde il 2,17%, Shenzen il 2,70%.

In ambito valutario, l’euro cala ai minimi da giugno 2020 a 1,0877 contro il biglietto verde. Di contro, l’oro sale, con quotazione a consegna immediata pari a 1.980 dollari l’oncia dopo aver superato quota 2.000 dollari. Altre materie prime sono in forte tensione: il nichel sale del 16%.

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