MESE DI MAGGIO AMARO PER L’INDICE FTSE MIB CHE PERDE QUASI IL 10% CHIUDENDO SOTTO AREA 20.000 PUNTI

Si chiude un mese di Maggio amaro per l’indice Ftse Mib, che nel periodo in esame ha lasciato sul terreno ben 9,5 punti percentuali. Il saldo dell’ ultima settimana del mese appena andato in archivio ha invece evidenziato un calo del 2,8%, a fronte di un close di ottava a 19.802 punti ( -0,73% ).

Molto negativo, sotto l’aspetto tecnico, la perdita in chiusura settimanale del sostegno rappresentato da area 20.000 punti, anche se le quotazioni hanno rimbalzato dal minimo a 5 sedute, nonché valore più basso dallo scorso Febbraio, toccato a circa 19.535 punti.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER L’ INDICE FTSE MIB

Indice Ftse Mib appesantito dal nuovo crollo dei titoli finanziari, bancari, in particolare, su cui ha gravato il rialzo dello Spread tra BTP e BUND, che ha chiuso l’ ottava intorno ai 286 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,66%.

Il differenziale tra le obbligazioni italiane e quelle tedesche è aumentato dopo che la Commissione Europea ha indirizzato al governo italiano una missiva di ammonimento per infrazione nei conti pubblici. In attesa di una risposta ufficiale da parte del governo Conte, tramite una lettera di risposta contenente dei chiarimenti, il ministro dell’ economia, Giovanni Tria, ha cercato di rassicurare la Commissione Europea, spiegando come sia già possibile ridurre le proiezioni di spesa su reddito di cittadinanza e quota 100, nel periodo 2020-2022. Tria ha inoltre reso noto l’esistenza di altre misure alternative, per garantire il miglioramento strutturale senza essere obbligati ad aumentare l’ IVA nel 2020.

Indice Ftse Mib giù, dopo una partenza settimanale incoraggiante, nonostante l’ ISTAT abbia comunicato che a Maggio, l’ indicatore che rileva la fiducia dei consumatori in Italia sia aumentato a 111,8 punti dai 110,6 punti di Aprile ( corretto al rialzo da 110,5 punti della prima lettura ). Battute anche le attese degli analisti, che invece davano una contrazione a 110 punti. Per quanto riguarda le imprese, il clima di fiducia nel settore manifatturiero è invece cresciuto a 100,2 punti dai 98,8 punti di Aprile ( rivisto da 98,7 punti inizialmente comunicati ).

In miglioramento anche il sentiment economico, che sempre a Maggio è balzato a 102 punti dai 100,8 punti del mese precedente( corretto da 100,6 punti della stima flash ). Lettura che ha inoltre battuto le aspettative degli analisti, pari a 100,4 punti.

Ad Aprile, secondo l’ Istat, il saldo del commercio estero extraeuropeo ha mostrato una avanzo di 1,889 miliardi di euro, in miglioramento rispetto al surplus di 1,861 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno precedente. Sempre nello stesso mese in considerazione, le esportazioni hanno registrato un progresso del 6,7% su base annua, mentre le importazioni sono cresciute del 7,4%.

L’ istituto di statistica nazionale ha inoltre rivelato che ad Aprile i prezzi alla produzione dell’ industria nel mercato interno sono diminuiti dell’1,5% su base mensile, mentre sono aumentati del 2,8% su base annua. La dinamica congiunturale, al netto del comparto energetico, si è rivelata nulla, mentre su base tendenziale, sempre al netto dell’ energia si è registrata una crescita dello 0,6%. Da ulteriori dettagli è inoltre emerso che la dinamica congiunturale dei prezzi è negativa sul mercato interno ( -0,9% ) e positiva in quello estero ( +0,2 ) I prezzi alla produzione nell’ industria nel trimestre Febbraio-Aprile 2019 hanno invece rivelato una contrazione dello 0,7% sul precedente trimestre. Il maggior incremento su base tendenziale ha riguardato i prezzi alla produzione nel settore manifatturiero, in crescita del 4% sul mercato interno, in progresso del 10,5% sul mercato estero ed in aumento dell’1,9% sul mercato estero non euro.

In evidenza anche la crescita nel comparto dei prodotti farmaceutici ( +2% ) e nelle industrie tessili ( +1,6% ), per quanto riguarda il mercato interno. Sul mercato estero dell’area euro, invece, si sono distinti il settore delle riparazioni e installazioni di macchine ( +3,4% ) e dei prodotti chimici ( +2,5% ); mentre per l’area non euro in evidenza con una crescita dei prezzi alla produzione a +2,4% il settore dell’ industria del legno. Gli unici cali dei prezzi si sono verificati nel settore dei prodotti alimentari ( -0,1% ), per quanto riguarda il mercato interno, e nel settore dei mezzi di trasporto ( -0,7% ) per il mercato estero dell’area euro. Nell’area non euro il maggior calo si è verificato nell’ industria dei computer ed in quella delle apparecchiature elettriche, in entrambi i casi giù dell’1,1%.

Sempre ad Aprile, i prezzi alla produzione delle costruzioni per gli edifici residenziali sono scesi dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua.
In frenata l’ indice nazionale dei prezzi al consumo per l’ intera collettività ( NIC ), che al lordo dei tabacchi, secondo la stima preliminare di Maggio ha evidenziato un aumento dello 0,1% su base mensile, dal +0,2% di Marzo, ed un incremento dello 0,9% su base annua, dal +1,1% del mese precedente. Deluse le attese degli analisti, che invece si aspettavano un incremento congiunturale dello 0,2% e tendenziale dell’1%. In rallentamento anche l’ indice armonizzato dei prezzi al consumo ( IPCA ), in crescita dello 0,1% su Aprile ( +0,5% ) e dello 0,9% su base annua ( Aprile +1,1% ). Anche per l’ inflazione IPCA si è trattata di una lettura inferiore ai pronostici degli analisti, che invece indicavano un incremento dello 0,2% su base mensile e +0,9% su base annua.

Indice Ftse Mib penalizzato a fine ottava dalla revisione al ribasso del PIL italiano relativoal primo trimestre 2019, che secondo l’ ISTAT ha evidenziato un aumento dello 0,1% sull’ ultimo trimestre del 2018 ed un calo dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del2018, facendo segnare il primo calo tendenziale dal 2013. La stima preliminare del Prodotto Interno Lordo del periodo Gennaio-Marzo di quest’ anno, diffusa dall’ istituto nazionale di statistica, aveva invece mostrato un aumento dello 0,2% sul trimestre precedente ed un progresso tendenziale dell’1%. Il PIL acquisito per il 2019 risulta nullo. Tuttavia, tutti gli aggregati principali della domanda interna risultano in crescita rispetto al trimestre precedente, con allo stesso tempo un aumento dello0,2% dei consumi finali nazionali ed un incremento dello 0,6% degli investimenti fissi. Da ulteriori dettagli, sempre nello stesso periodo in esame, è inoltre emerso che le esportazioni sono aumentate dello 0,2%, mentre le esportazioni sono scese dell’1,5%.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Come anticipato tra le righe del precedente paragrafo, la discesa sotto area 20.000 punti in chiusura settimanale potrebbe compromettere il quadro tecnici di breve-medio periodo dell’ indice Ftse Mib, che era ritornato ad essere rialzista, portandosi su nuovi massimi di periodo, poco sopra area 22.000 punti. Sul brevissimo, invece, la momentanea discesa prima sotto i 21.000 punti in chiusura settimanale ed adesso sotto i 20.000 punti, invece, potrebbe aver momentaneamente rimandato la possibilità di ritornare sui massimi appena segnalati.

Il principale listino azionario milanese, nel corso del 2018, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.

La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000-18.500 punti aveva invece prodotto un ulteriore affondo sui minimi a due anni, a quota 17.914 punti. Sul brevissimo, si rivelerà importante l’eventuale riconquista dei 20.000 punti, mentre per scacciare in maniera quasi definitiva uno scenario nuovamente ribassista, si renderà necessaria un pronto recupero oltre area 21.000 punti, per poi puntare ad nuovo allungo in area 22.000-22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che inizialmente ha preso profitto sui due target price auspicati dalla strategia Long Intraday e successivamente ha centrato 6 dei 7 obiettivi pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.

Lo scenario rialzista prevede l’apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 19.930 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 20.005 e 20.125 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 19.730 punti. Mantenere la posizione Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 20.125 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 20.205 e 20.330 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 20.365 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 20.330 punti, e che prevedono Target Price prima a 20.405 punti e successivamente a 20.610 punti, estesi a 20.735 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 20.005 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 19.090 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 19.210 e successivamente a 19.410 punti, estesi a 19.605 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 18.900 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 19.730 punti, con obiettivi attesi a 19.680 e 19.605 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 19.930 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 19.605 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 19.485 punti e successivamente a 19.410 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 19.805 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 19.410 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 19.280 e 19.210 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 19.090 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 19.680 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 20.735 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 20.610 punti e successivamente a 20.405 punti, estesi a 20.330 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 21.000 punti.

 

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