I listini europei – e, tra di essi, quello italiano – sembrano aver iniziato la settimana con il giusto piede, considerato che dagli Stati Uniti non sono giunte le temute rappresaglie contro la Cina, dopo la stretta di Pechino su Hong Kong (dove, intanto, imperversano ancora le manifestazioni di protesta).  Molti analisti temevano una mossa dura di Trump, con l’introduzione di nuove tariffe, ma per il momento la Casa Bianca ha assunto un atteggiamento più morbido, limitandosi a cessare il trattamento speciale statunitense per la Hong Kong. Di qui, una boccata di ossigeno per tutti i listini.

Mentre scriviamo, in un lunedì mattina che fornisce il via libera a una settimana in cui comunque non mancano gli spunti di volatilità, notiamo Milano che con il suo indice FTSE MIB è in rialzo di 0,75 punti percentuali. Fanno invece meglio Londra (+ 0,95%) e Parigi (+ 1,1%), mentre Francoforte è chiusa per festività.

Per quanto attiene poi il listino milanese e, in particolar modo, le azioni che compongono il suo indicatore più rappresentativo, sotto i riflettori finisce Mediobanca, con la decisione di Leonardo Del Vecchio di domandare l’autorizzazione a salire al 20% del capitale sociale della società di Piazzetta Cuccia. Anche Cattolica – ma fuori dal FSTE MIB – finisce sotto le attenzioni degli investitori, dopo aver ricevuto le indicazioni dell’Ivass e aver fatto i primi passi per potersi rafforzare patrimonialmente, con un’operazione valutata intorno ai 500 milioni di euro.

Con un breve sguardo alla panoramica fondamentale notiamo come i dati di oggi ruotano tutti sul settore manifatturiero. In Cina il Caixin è in forte rialzo a maggio dopo l’allenamento delle misure restrittive per il Covid-19, che ha permesso una riapertura delle attività. L’indice è cresciuto al maggiore ritmo da nove anni a questa parte, a 57.7 punti, contro i 49.4 punti che erano stati segnalati ad aprile.

Nell’eurozona simili dinamiche, anche se in misura più contenuta. In particolare, l’indicatore Pmi manifatturiero italiano è salito da 31.1 a 45.4 punti, mentre in Germania si passa da 34.5 a 46.6 punti, e in Francia da 31.5  a 40.6 punti.

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