Prende oggi il via un’altra settimana di grande attesa per l’indice FTSE MIB, alle prese con diverse evoluzioni macro e societarie che potrebbero condizionarne l’andamento.

Come ogni settimana, cerchiamo di fare il punto sul modo in cui l’indice FTSE MIB ha chiuso la scorsa settimana, e cosa potrebbe accadere all’indice nei prossimi giorni con la nostra analisi tecnica FTSE MIB e gli approfondimenti di analisi fondamentale.

FTSE MIB: come si è chiuso il 7 giugno

La scorsa settimana si è chiusa con una prestazione al rialzo per l’indice principale della Borsa di Milano, con una variazione dello 0,91%. L’inizio della sessione di venerdì è stato particolarmente positivo, con l’indice che ha poi accelerato nel corso dell’intera seduta fino alla chiusura positiva di cui si è appena fatto cenno.

Fonte: BorsaItaliana.it

Analisi tecnica FTSE MIB 10-14 giugno 2019

La situazione di medio termine per l’indice FTSE MIB è tendenzialmente ribassista, ma sul grafico a breve –(sotto) emerge la possibilità che la fase ribassista possa trovare una battuta d’arresto.

Attualmente poniamo un primo supporto a quota 19.793 punti, e un secondo supporto a quota 19.175 punti. Le resistenze sono poste a 20.654 punti e, secondariamente, a 20.896 punti.

Focus: Cosa sono supporti e resistenze? La resistenza è il livello di prezzo che dovrebbe ostacolare il proseguimento della curva dei prezzi verso l’alto, rappresentando cioè un livello di prezzi che in passato, in condizioni di mercato simili, ha segnato un arresto dei prezzi in ascesa. Di contro, il supporto è il livello di prezzo in cui il proseguimento della curva dei prezzi verso il basso dovrebbe trovare un ostacolo,  rappresentando – cioè – un momento in cui in passato e in condizioni di mercato simili i prezzi in discesa si sono fermati.

Previsioni indice FTSE MIB 10-14 giugno 2019

Sulla base di quanto sopra, riteniamo che nei prossimi giorni possano esserci dei segnali di interruzione del calo delle quotazioni dell’indice, che potrebbe pertanto sperimentare una strada rialzista e positiva. Lo scenario rialzista non dovrebbe essere durevole, tuttavia potrebbe permettere alla cura di indirizzarsi verso la prima area di resistenza posta a quota 20.654 punti e, nel caso in cui venga infranta, con maggiore decisione verso la seconda area di resistenza a quota 20.896 punti.

Titoli Borsa Italiana da tenere sotto controllo

Diversi i titoli di Borsa Italiana che meriterebbero di essere tenuti sotto controllo nel corso dei prossimi giorni. Oggi abbiamo voluto dare fiducia al quotidiano MF, che ci segnala innanzitutto la prestazione di Italgas, già poggiatasi a quota 5,57 euro con balzo in avanti fino a oltre 5,85 euro. La pressione rialzista è gradualmente aumentata, con sostegno oggi in area 5,75 – 5,73 euro, e possibile allungo con primo target in resistenza a 6 euro, e secondo target a 6,06-6,08 euro.

Fonte: MilanoFinanza.it

Altro titolo che viene citato da MF come ben titolare di un quadro costruttivo è Recordati, con le azioni che sono salite fino a 38,30 euro. Possibile un nuovo spunto rialzista verso quota 38,60 euro e, in secondo luogo, verso 38,90 – 39 euro.

Azioni Mediaset

Altro titolo che potrebbe essere al centro delle attenzioni degli investitori sono le azioni Mediaset. Il Biscione ha infatti scelto di trasferire la sua sede legale (ma non fiscale) in Olanda, creando una nuova holding ad Amsterdam, chiamata Mfe – Media for Europe, dove verranno fuse sia le attività italiane che quelle spagnole.

Piersilvio Berlusconi ha spiegato che in questo modo Mfe diventerà “la nuova casa per un broadcaster europeo”, e che Mediaset e Mediaset Espana verranno trasferite sotto l’ombrello della nuova società, che costituirà – per dirla ancora con le parole di Berlusconi – una “eccellenza italiana da cui partirà una sfida europea”, con un processo di fusione inversa che lascerà a Fininvest circa il 36% delle partecipazioni, ma con oltre il 50% dei diritti di voto grazie a una specifica norma sui titoli preferenziali della legislazione olandese.

Mediaset ha già rassicurato gli stakeholders sul fatto che non vi saranno delocalizzazioni, e che produzione e sede fiscale rimarranno in Italia e in Spagna. Ma allora perché si è scelta l’Olanda?

È ancora il top manager di Mediast a ricordare che la scelta olandese è stata fatta perché le regole locali permettono alla compagnia di affrontare i cambiamenti del mondo mediatico in condizioni di stabilità  di azionariato e di gestione. Non manca una critica al panorama italiano, con Berlusconi Jr. che ricorda che invece rimanendo in Italia si andrebbe incontro a problemi di altre aziende tricolori, come quelle del settore delle telecomunicazioni, dove “tutto continua a cambiare ogni due per tre”. Appare chiaro, secondo il quotidiano La Repubblica, il riferimento a Telecom Italia.

Azioni FCA

Riteniamo altresì che una costante attenzione sarà indirizzata anche nei confronti delle azioni FCA, reduci da una settimana di fuoco dopo l’avvicinamento e il distacco di Renault.

Sul finire della scorsa settimana è intervenuto il vicepremier Luigi Di Maio, che ai microfoni di Raido24 ha dichiarato che l’accordo è sfumato per colpa del governo francese, e che a suo modo di vedere nemmeno Renault sarebbe soddisfatta dell’interventismo dello Stato francese, considerato che “quella era un’operazione di mercato”, nella quale non avrebbero dovuto interferire i ministri della Repubblica.

Il vicepremier ha poi risposto alle accuse mosse dai sindacati proprio sull’assenza del governo italiano nella vicenda. Di Maio si è limitato a rilevare come il governo italiano abbia rispettato la trattativa di mercato, e ha poi ribadito che è stato proprio l’interventismo francese a provocare il fallimento dell’operazione con Renault.

Procedura infrazione Italia

Dal G20, il summit finanziario recentemente conclusosi questo weekend, sono infine arrivate nuove accuse all’Italia,  già impegnata a evitare la procedura di infrazione, e ora al centro delle preoccupazioni internazionali.

I mercati finanziari stanno infatti guardando con sempre maggiore dedizione quanto avviene a Roma, e in che modo il governo Conte sta cercando di rinforzare in modo positivo il dialogo con l’Unione Europa sui conti pubblici. Un tema che riteniamo possa dominare tutta la settimana economica.

Attenzione dunque a tutti i passaggi che verranno svolti durante la settimana, in particolar modo dal ministro dell’economia Giovanni Tria. Tria renderà prima un’informativa a Camera e Senato martedì, poi giovedì sarà in Lussemburgo per l’Eurogruppo, e infine venerdì sarà impegnato all’Ecofin. Da questi incontri potrebbero emergere delle notizie positive per lo sviluppo delle relazioni con l’UE o… delle rotture più pericolose, che potrebbero affossare l’opinione dei mercati sulla tenuta dei conti pubblici italiani, soprattutto dopo che la commissione europea ha compiuto il primo passo per la procedura sul debito contro il nostro Paese.

Alitalia

Non sembra invece esserci alcun sentore di accelerazione per la vicenda Alitalia che, anzi, sembra essere destinata a un rinvio. Manca infatti l’attesissimo quarto socio da coinvolgere nell’operazione di salvataggio.

Sono invece confermati i tre operatori che da tempo hanno dato la loro presenza al piano. Ferrovie dello Stato dovrebbe dunque entrare nella cordata di salvataggio con il 30%, mentre il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Delta otterranno una partecipazione ulteriore del 15% ciascuno.

Ma quanto bisognerà attendere per poter assistere a una risoluzione di questo caso? Probabilmente, almeno due settimane in più rispetto alla scadenza che era stata precedentemente fissata nel 15 giugno dal governo all’inizio del mese di maggio. Si corre dunque il serio rischio di arrivare al mese di luglio, nella speranza che non ci siano altri intoppi in questa tortuosa strada di risoluzione, almeno parziale, della nota vicenda.

Intanto, si guarda ancora di più al medio termine. Se infatti nessuno (o quasi) vuole avere a che fare con una Alitalia malata, alcune compagnie aeree potrebbero essere interessate a entrare nella partita una volta che la compagnia aerea sarà depurata da tutte le scorie. È il caso di Lufthansa, con i tedeschi alle porte, in attesa di capire che cosa succederà.

Calendario macro essenziale 10-14 giugno 2019

Chiudiamo infine con uno sguardo al calendario macroeconomico, almeno nei suoi aspetti essenziali, e di potenziale influenza sull’indice FTSE MIB. In tal senso, lunedì 10 giugno uscirà il dato della produzione industriale di aprile da parte dell’Istat, mentre giovedì 13 giugno sono in calendario i dati sul mercato del lavoro italiano nel I trimestre. Venerdì 14 giugno la stessa Istat pubblicherà i dati statistici sul fatturato e sugli orinativi all’industria ad aprile, e ancora sull’inflazione a maggio.

Conclusioni

Insomma, concludendo questo nostro approfondimento sull’analisi FTSE MIB della settimana, riassumiamo ricordando che:

il trend di medio respiro dell’indice FTSE MIB è calante;

nel breve termine, e in questa settimana, potrebbero esserci degli spunti al rialzo nelle quotazioni dell’indice, con i livelli di resistenza posti prioritariamente a 20.654 punti e, secondariamente, a 20.896 punti;

numerosi i titoli sotto esame, con potenziali scie degli effetti sulle vicende FCA e Mediaset;

in ambito macroeconomico, l’Istat pubblica alcuni dati nazionali da tenere sotto controllo;

rimarrà comunque prioritario il tema dei conti pubblici italiani, con il ministro Tria impegnato in una serie di eventi che potrebbero dare una migliore o peggiore luce alle negoziazioni che l’Italia dovrà intavolare con Bruxelles al fine di evitare la procedura di infrazione.

Per il momento è tutto: non ci resta che darvi appuntamento alla prossima settimana!

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