Le Borse europee hanno chiuso la settimana in territorio positivo, con una buona spinta di Wall Street, che dopo un avvio incerto ha voluto porre l’accento sui dati economici, ignorando – in parte – le preoccupazioni che derivano dall’aumento dei contagi da COVID-19 nel territorio nordamericano.

Per quanto concerne gli investitori europei, è evidente come un peso positivo lo abbiano avuto anche le aspettative su ciò che avverrà nel corso delle prossime settimane. I trader guardano con ambizione agli sviluppi che potrebbero esserci in ambito Recovery Fund europeo, e sulla base di ciò hanno supportato tutti i listini delle piazze finanziarie più importanti, come Londra (+ 0,8%), Francoforte (+ 1,1%), Parigi (+ 0,9%) e, infine, Milano, che guadagna l’1,34%.

Tra i titoli più in vista c’è sicuramente Atlantia che monetizza la speranza di un accordo con il governo sulle concessioni autostradali, supportato dalla disponibilità della famiglia Benetton a cedere il controllo di Autostrade per l’Italia.

Sempre in ambito italiano, rileviamo la chiusura dell’emissione del Btp Futura, poco sopra quota 6 miliardi di euro, e che Fitch ha confermato il suo rating pronunciato il 28 aprile, quando il giudizio futagliato a BBB-, un solo gradino sopra il livello spazzatura (l’outlook è stabile), portandosi così in linea con quanto fatto da Moody’s. Nell’asta di Bot annuali in chiusura di settimana, il Mef ha annunciato di aver venduto 7,5 miliardi di euro di titoli, con rendimento negativo per – 0,124%. Bene la domanda, attestatasi a 11,125 miliardi di euro, con rapporto domanda / offerta pari a 1,48.

Per quanto concerne la settimana in apertura, è evidente che le determinanti che potrebbero impattare sui mercati rimangono quelle più prevedibili, che da diverso tempo ci fanno compagnia. Oltre alla verifica dei dati fondamentali (usciranno alcuni spunti tedeschi e aggregati piuttosto importanti), risulterà utile comprendere come si evolverannno i dati dei COVID-19: preoccupano alcuni focolai diffusi a macchia d’olio in tutto il vecchio Continente, ma per il momento la situazione sembra essere ancora sotto controllo, senza che sia necessario procedere con dei blocchi.

A questo scenario si aggiunga anche la riunione della BCE di giovedì prossimo. Non si attendono grandi novità, con l’attenzione che si concentrerà sulla conferenza stampa della Lagarde, che potrebbe sfruttare questa occasione di visibilità istituzionale per generare pressioni ai governi affinché rompano gli indugi sulle loro azioni di riferimento.

In tale ambito, permane il contrasto tra la maggior parte delle economie dell’Eurozona e i Paesi frugali, contrari alle iniziative che Merkel & co. vorrebbero deliberare in ambito internazionale per supportare l’area unica europea a superare le criticità…

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