La scorsa settimana si è chiusa con una prestazione in calo per l’indice FTSE MIB, che ha ceduto lo 0,97% a quota 21.702,16 punti. Nell’ultima sessione a pesare sull’andamento dell’indice più rappresentativo della Borsa milanese sono stati soprattutto i titoli bancari e quelli energetici, con una performance negativa come quella del resto d’Europa, con gli investitori che hanno accresciuto la propria preoccupazione su quel che potrebbe avvenire in caso di mancati accordi per la Brexit e, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, per ciò che sta avvenendo sul fronte delle misure di stimolo.

I dubbi di cui sopra si sono poi sommati alle evidenti preoccupazioni per le ripercussioni sull’economia delle restrizioni per arginare la pandemia da Covid-19, con la Germania e altri Paesi che stanno valutando nuove misure per poter arginare la diffusione dei contagi.

In tal senso, è molto probabile che in settimana l’attenzione sarà concentrata in misura estremamente importante proprio sull’evoluzione del nuovo coronavirus, valutato che il calendario macroeconomico non offre tantissimi validi spunti su cui concentrarsi, fatta eccezione per qualche dato dalla Germania e aggregato.

In tale ambito, l’evoluzione del numero dei contagi potrebbe confermare qualche rallentamento, ma gli investitori punteranno principalmente a comprendere quali saranno i tempi e le modalità di approvazione e di somministrazione del vaccino contro il Covid-19.

Mentre Regno Unito, Cina e Stati Uniti si stanno portando avanti con i propri piani, l’Unione Europea sembra essere un po’ più prudente. Tuttavia, l’EMA dovrebbe rompere ogni indugio entro la fine di dicembre, permettendo le prime vaccinazioni entro gennaio.

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