La settimana si è chiusa con una sessione, quella del 12 luglio, sostanzialmente invariata per l’indice FTSE MIB, il principale di Borsa Italiana, che ha chiuso le contrattazioni sui valori della vigilia. Partenza in linea con i valori di chiusura precedente, e sostanziale stabilità consolidatasi nel corso della sessione, chiusura in leggera debolezza.

Analisi trend FTSE MIB 15 – 19 luglio 2019

Il quadro tecnico  di breve periodo per FTSE MIB sembra denotare un’accelerazione al rialzo per la curva, con prima resistenza individuata a quota 22.281,5 punti. Il primo supporto è invece inquadrato a quota 21.985 punti, a rappresentare però una correzione temporanea. Per quanto attiene le previsioni di breve termine FTSE MIB, le attese sono principalmente per un’estensione della tendenza rialzista verso quota 22.578,1 punti, quale seconda resistenza. Nel caso in cui invece dovesse prendere corpo un trend ribassista, il supporto successivo sarà quotato a 21.787 punti.

Insomma, il trend per FTSE MIB sembra essere incoraggiante, e il principale indice di Borsa Italiana dovrebbe dunque mettere a frutto i positivi segnali che sono emersi nel corso delle ultime settimane, quando la situazione tecnica del mercato azionario è sembrata migliorare gradualmente. L’indice è stato sostenuto soprattutto dal comparto bancario e da quello energetico, in grado di compiere degli interessanti recuperi, con una prova di forza che potrebbe permettere all’indice di seguire il proprio trend rialzista.

Per le prossime settimane non dovrebbero peraltro esserci delle sorprese particolarmente negative nei confronti dell’Italia, considerato che – peraltro – la decisione UE di proporre l’apertura della procedura di infrazione è stata “rinviata” a tempi futuri. Inasprimenti delle tensioni potrebbero sorgere in occasione della discussione della manovra di bilancio 2020, ma attualmente è certamente prematuro parlare di tutto ciò.

Previsioni azioni banche FTSE MIB

Considerato che ne abbiamo fatto cenno, sottolineiamo ancora una volta che il comparto bancario sia stato uno di quelli che ha avuto il merito di sostenere le quotazioni del FTSE MIB. Ma farà lo stesso anche nel corso delle prossime settimane?

Un cenno specifico è sicuramente meritato dal big per eccellenza, Intesa Sanpaolo, i cui prezzi delle azioni, dopo una fase accumulativa sopra quota 1,80 euro, sono balzati in aumento oltre i 2 euro. La pressione rialzista sembra essere ben presente, con diversi indicatori direzionali che oggi sono in posizione long, favorevoli per l’acquisto. Dopo una breve pausa di consolidamento sul breve termine, peraltro, gli analisti tecnici prevedono il potenziale avanzamento con target intorno a 2,10 euro, come primo livello di resistenza, e 2,15 euro, come secondo livello di resistenza.

Previsioni azioni Borsa Italiana – Saipem

Altro titolo da tenere sotto controllo è quello di Saipem, il cui grafico storico non rende certamente merito alle potenzialità dell’azienda. Attualmente la tenuta del supporto in area 4,20 ha permesso al titolo di maturare un interessante recupero che ha permesso al titolo di salire oltre quota 4,50. L’analisi tecnica sul titolo sta migliorando, con nuove resistenze prima a 4,60 euro e poi a 4,70 euro. Gli analisti consigliano altresì di non cedere alla tentazione di andare short nel caso in cui la discesa delle quotazioni, nel breve termine, andrà a sforare al ribasso quota 4,20, ricordando che solamente il cedimento di 4,10  euro potrebbe fornire un segnale ribassista.

A spingere il titolo Saipem, evidentemente, anche le notizie positive degli ultimi giorni, con la società che si è aggiudicata due nuovi contratti in Arabia Saudita per un valore complessivo di più di 3,5 miliardi di dollari. La società in una nota ricorda che si tratta di due diversi progetti di ingegneria, di approvvigionamento, di costruzione e di installazione che sono stati assegnati dalla Saudi Aramco alla divisione e&c onshore, che riguardano lo sviluppo di alcune strutture a terra funzionali ai giacimenti di gas Berri e Marjan, entrambi situati in Golfo Arabico.

Il CEO Stefano CAO ha commentato così: “L’acquisizione di questi nuovi complessi contratti testimonia l’evoluzione della nostra storica relazione con Saudi Aramco e conferma il posizionamento strategico di Saipem in Medio Oriente. Nel difficile contesto di questi ultimi anni, Saipem ha dimostrato un costante impegno per una crescita economica sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica, che consente di realizzare processi industriali di sfruttamento delle risorse naturali nel massimo rispetto dell’ambiente e riducendo la carbon footprint”.

Le previsioni sull’Italia

Chiudiamo infine con le ultime dichiarazioni di Banca d’Italia sull’Italia. L’istituto banchiere ha infatti ridotto ancora una volta le previsioni di crescita economica del Paese, per la seconda volta in poco più di un mese, andando così ad allinearsi alle rilevazioni delle altre grandi istituzioni. Il governatore Ignazio Visco ha indicato che nonostante il lieve miglioramento nel primo trimestre di quest’anno, in Italia l’attività economica ristagna, risentendo soprattutto della perdita di vigore del ciclo industriale.

Parlando all’assemblea dell’Abi, il governatore ha poi indicato come nella proiezione centrale riportata nel Bollettino, la crescita del PIL italiano sia pari allo 0,1% nel 2019,  e a poco meno dell’1% nella media del biennio successivo. Nelle sue dichiarazioni, Visco ha poi rimarcato come una politica di bilancio responsabile possa permettere di dare una spinta alla crescita,  segnalando come i mercati abbiano risposto positivamente alle recenti decisioni del governo e della Commissione, e che tutto ciò in fondo è la dimostrazione che “è possibile innestare un circolo virtuoso tra politica di bilancio e condizioni finanziarie dal quale può derivare un impulso forte e duraturo dell’attività economica”.

Dal canto suo, il governo conferma le stime del governo, indicandole come valide. Dunque, per il ministro dell’Economia Giovanni Tria nulla cambia, con previsione della crescita del PIL per il 2019 pari allo 0,2% reale e all’1,2% nominale. Il ministro ha comunque indicato che sussistono dei rischi al ribasso.

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