L’indice FTSE MIB ha chiuso la scorsa settimana con una prestazione positiva, con il principale indice di Borsa di Milano che ha chiuso in salita dello 0,40% a 17.943,11 punti. Ricordiamo che la sessione si era aperta con un valore a 17.682,8 punti, sopra la chiusura della sessione precedente, per poi accelerare parzialmente nelle ore successive e terminare in volata a 17.943,11 punti, vicini ai massimi della seduta.

Attualmente lo scenario di breve termine è comunque quello di un peggioramento della situazione per il FTSE MIB, che potrebbe dunque presto sperimentare il primo supporto posto a 17.561,9 punti,  superato il quale si accingerebbe a sperimentare quello successivo, a quota 17.180,7 punti. Di contro, se dovesse innescarsi un rafforzamento, verrebbero  testati i livelli di resistenza di 18.634,7 punti prima, e di 19.707,6 punti poi.

In realtà, però, pochi credono che il FTSE MIB avrà la forza di rialzare la testa nelle prossime ore. Ricordiamo infatti come gli eventi della settimana che si sta accingendo a iniziare non siano certamente privi di straordinarie volatilità e, per la maggior parte dei casi, siano anche fortemente negativi.

Dagli Stati Uniti dovrebbero arrivare infatti le prime avvisaglie dei risultati delle elezioni presidenziali, in un contesto in cui, ad esempio, non si capisce ancora se Donald Trump accetterà o meno la possibile sconfitta. È inoltre possibile che per capire chi vincerà o meno la tornata elettorale sarà necessario attendere qualche settimana, perché in alcuni Paesi le procedure richiederanno molto tempo.

In tutto questo, giova ricorda che è in programma (giovedì) la riunione della Fed, dalla quale però non si attendono particolari innovazioni, con la conferma della retorica comunicativa di Powell, che dovrebbe continuare a garantire il suo sostegno all’economia nazionale.

L’Europa dovrà invece fare i conti con il numero dei contagi, dei ricoveri e delle vittime della seconda ondata di coronavirus, con Francia e Germania alle prese con il lockdown, e tanti altri Paesi, Italia inclusa, che si stanno accingendo a fare più o meno lo stesso. È evidente che misure restrittive di blocco delle attività economiche potrebbero mettere un freno al tentativo di ripresa economica, e far sposare al Pil delle zone interessate  nuovi segnali negativi…

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