L’indice FTSE MIB ha chiuso la scorsa settimana con una sessione particolarmente positiva, con il principale indice di Borsa Italiana che ha guadagnato l’1,71%.

Analisi tecnica FTSE MIB

Rimane pur sempre un quadro tecnico non particolarmente confortante. Lo scenario ribassista di breve termine dovrebbe fare i conti con un primo livello di supporto a quota 16.642,5 punti, dietro al quale si cela un altro supporto chiave posto a 16.229,5 punti.

Di contro, qualora dovesse prendere piede uno spunto rialzista, il primo livello di resistenza è ad oggi posto a 17.545 punti, superato il quale potrebbero aprirsi le porte per un nuovo rialzo verso l’area di 18.447,5 punti.

Ad ogni modo, lo scenario di breve è – ribadiamo – ribassista. C’è dunque la possibilità che la settimana si apre con un decremento.

Titoli da monitorare in settimana

Secondo gli analisti di Milano Finanza, sarebbero due i principali titoli che hanno fornito importanti segnali di tenuta e che potrebbe dunque valer la pena monitorare.

Il primo è A2a. L’azione societaria ha infatti compiuto un buon recupero, salendo fino a quota 1,26 euro. A questo punto occorrerà comprendere se il trend riuscirà ad avere sufficiente forza per superare le resistenze poste in area 1,2970 – 1,3020 euro (prima) e 1,3270 – 1,3320 euro (poi). È fondamentale, sosteneva il quotidiano finanziario, che nelle prossime sedute i prezzi rimangano al di sopra dell’area di sostegno posta a 1,18 – 1,1650 euro, perché una tenuta sopra queste soglie potrebbe favorire la costruzione di una buona base di accumulazione.

Il secondo titolo è quello di Ferrari. Le azioni del cavallino rampante hanno infatti superato la soglia di 144 – 145 euro, potendo così puntare ai 153 euro di resistenza prima, e poi alla soglia di 155 euro in un secondo momento.

Uno sguardo alle altre determinanti

È evidente che, al di là del rimbalzo momentaneo della Borsa milanese e delle principali piazze azionarie  europee, il sentimento di mercato sia piuttosto scoraggiante.

Tuttavia, le cose potrebbero cambiare se le determinanti fondamentali che impattano sui listini dovessero prendere una buona piega. Naturalmente, il driver numero uno continua ad essere il nuovo coronavirus, con le speranze di contenimento dei contagi, di cura e di vaccino, che andranno a guidare l’euforia o il deterioramento dell’ottimismo.

A far sperare nel meglio c’è anche il piano di Donald Trump. Il presidente dell’amministrazione a stelle e strisce ha infatti previsto tre fasi per rilanciare l’economia americana, con graduale disgelo dei distanziamenti sociali per le attività lavorative nell’arco di sole quattro settimane.

Uno sguardo anche allo spread Btp Bund. Il differenziale è calato lievemente venerdì a 226 punti, contro i 230 punti di giovedì. Il rendimento del titolo decennale del Tesoro italiano è all’1,77%. Ad allentare la pressione sul Btp è l’azione della Banca centrale europea, la cui azione di acquisti straordinari prosgue per circa 30-40 miliari di euro di bond italiani dallo scorso 18 marzo (dati Goldman Sachs), pari a circa il 40% di tutti gli acquisti compiuti dall’Eurotower e quindi ben oltre il 17% del capital key italiano.

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