La settimana si è conclusa con una prestazione di lieve crescita per FTSE MIB, il principale indice di Borsa Italiana, con un incremento dello 0,31% rispetto all’apertura. I primi movimenti sono stati sicuramente più incoraggianti per l’indice, che è riuscito a mantenere una prestazione positiva fino alla fine della sessione.

Previsioni FTSE MIB

Lo scenario di breve termine dell’indice FTSE MIB sembra suggerire il mantenimento di una rotta rialzista.  La prima resistenza è attualmente posta a 20.599,3 punti, superata la quale si prefigura una seconda resistenza chiave a 21.138,9 punti.

Di contro, se dovesse invece comparire un’evoluzione negativa, è presente un primo supporto a 20.059,6 punti e un secondo supporto chiave posto a 19.699,9 punti.

Lo scenario

L’apertura della Borsa Italiana e delle principali Borse europee lunedì sarà evidentemente influenzata dall’esito del meeting (in corso) dei leader europei sul Recovery Fund, lo strumento straordinario da 750 miliardi di euro che dovrebbe sostenere i piani di rilancio post-COVID.

Sembra essere sempre più difficile trovare un’intesa che possa soddisfare tutti e… un fallimento del vertice potrebbe essere un pericolo per i listini, considerato che secondo quanto diramato da Bloomerg, quando è stato compiuto il primo passo verso un intervento coordinato, a metà maggio 2020, l’indice Eurostoxx è salito di 16 punti percentuali, andando così a “prezzare” una  ventata di ottimismo sul mercato.

È evidente che un passo indietro potrebbe togliere dell’euforia agli investitori, con ciò che potrebbe derivare sulla tenuta dei listini.

I titoli da tenere d’occhio

Per quanto concerne i titoli da tenere d’occhio nei prossimi giorni, bisognerà capire innanzitutto quale sarà la reazione di Atlantia, interessata negli ultimi giorni dalle note vicende Aspi. Sotto i riflettori anche Intesa Sanpaolo, con l’Antitrust che ha approvato l’Ops della banca su UBI segnalando il rafforzamento della sua posizione dominante su molti comparti, e con il sindacato degli azionisti bresciani, che possiede l’8% della target, che ha dato il via libera alla proposta di Intesa Sanpaolo. Favorevole alla transazione anche la  Fondazione Bml.

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