La settimana scorsa si è conclusa con una seduta piuttosto sottotono per il FTSE MIB, il principale indice di Borsa di Milano, che ha archiviato l’ultima sessione con un + 0,13% frutto di un movimento laterale. Ma che cosa avverrà nel corso della prossima settimana? Che cosa è opportuno attendersi?

Trend analisi tecnica Borsa Italiana 24-28 giugno 2019

Il trend di analisi tecnica di Borsa Italiana per la settimana sta vedendo un’accelerazione al rialzo della curva, con un target di resistenza ora individuato in area 21.640 punti, e una seconda area di resistenza intorno ai 22.400 punti. Vi è, sul brevissimo, il rischio di un calo fino a 20.880 punti, quale primo supporto, che non dovrebbe comunque minacciare la tenuta del trend corrente. La correzione temporanea potrebbe sfociare in un secondo supporto posto più sotto, in area 20.380 punti.

Si sta così verificando un piccolo spunto rialzista, come avevamo anticipato la scorsa settimana, quando avevamo posto le aree di resistenza a 20.670 punti e a 20.840 punti (i supporti erano precedentemente posti a 20.500 punti e 20.400 punti, e dunque sono ora aggiornati al ribasso soprattutto per quanto concerne il primo supporto, mentre viene solo limato il secondo).

Come investire nella settimana 24-28 giugno 2019 in Borsa

Alla luce di quanto sopra, e dando uno sguardo alla tendenza in corso, tranne modifiche sostanziali le prossime sedute potrebbero essere complessivamente positive, con possibilità di minimi in apertura di settimana (lunedì / martedì) e trend crescente di breve nelle sedute successive.

Non mancano comunque gli elementi esogeni che potrebbero porre nuovi rischi sulla tenuta della tendenza, e in grado di riguardare sia l’Italia (si pensi alla procedura di infrazione) sia gli equilibri geopolitici globali, con uno sguardo alle commodity (si pensi al focolaio ora riacceso tra Stati Uniti e Iran).

I titoli da tenere sotto controllo

Come rammenta il quotidiano Milano Finanza, ci sono diversi titoli che meritano di essere analizzati attentamente nelle prossime ore, e che potrebbero fornire una conferma dei segnali di forza già manifestati nelle ultime sedute. È il caso di:

  • A2a: superata la barriera posta a 1,52 euro, il titolo della compagnia si è poi diretto a mettere pressione a quota 1,57. Il quadro analitico tecnico sta migliorando, tanto che gli esperti di MF stanno ipotizzando la possibilità di arrivare a un target intorno a 1,60 – 1,61  euro;
  • Banca Generali: anche il titolo di Banca Generali sembra essere uno di quelli da “attenzionare” con maggiore vigore. Milano Finanza afferma che l’istituto si è rafforzato, sebbene il forte ipercomprato di breve termine possa impedire il superamento di 26 euro, innescando una pausa di consolidamento sopra quota 24,65 euro;
  • Poste Italiane: altro spunto per Poste Italiane, che ha accelerato fino a 9,62 euro. Dopo una pausa intorno a 9,30, per MF possibile nuovo allungo a quota 9,70 euro prima, e poi verso 9,80 euro.

Ma che cosa potrebbe accadere in ambito di analisi fondamentale per la Borsa Italiana? Quali sono i punti più caldi che bisognerebbe cercare di affrontare in ottica d’osservazione?

La risposta dell’Italia all’UE

Probabilmente a tenere banco anche nei prossimi giorni sarà il complicato rapporto tra Roma e Bruxelles. Dal canto suo, l’Italia ha reso noto che intende appoggiare un presidente della Commissione europea che voglia “ridiscutere” le regole, evidentemente – afferma il premier Conte – per cambiarle. Può questo profilo corrispondere a quello di Angela Merkel? Difficile dirlo, anche perché – pare – la cancelliera tedesca si candiderebbe anche a fare da timoniere del Consiglio europeo.

Per quanto riguarda Conte, e non potrebbe fare altrimenti, il presidente del Consiglio si è limitato ad affermare che la Merkel ha una grande esperienza politica, aggiungendo che “l’ultima volta che ne abbiamo parlato non mi è sembrata disponibile”.

Al di là di ciò, il focus della settimana sarà incentrato sulla giornata di mercoledì, quando è previsto il Consiglio dei ministri in cui si dovrà cercare di compiere l’assestamento di bilancio per certificare che i conti stanno andando meglio del previsto e, soprattutto, meglio delle proiezioni dell’Unione Europea.

La situazione è comunque piuttosto complessa, come ammesso dallo stesso Conte, il cui intervento giunge poco dopo che l’Italia ha risposto con una lettera indirizzata all’Europa sui conti pubblici, dopo che la Commissione Europea all’inizio del mese di giugno aveva raccomandato al Consiglio di far scattare per l’Italia la procedura di infrazione per deficit eccessivo per la violazione della regola del debito. Conte rileva che l’Italia rispetterà il patto di stabilità nel 2019 e per il 2020 si può prevedere un’ulteriore riduzione del deficit strutturale pari allo 0,2% del Pil, ha scritto Conte.

Ma che fine ha fatto questa lettera? Giunta sulle scrivanie della Commissione, un portavoce si è limitato ad affermare che è attualmente in corso la sua analisi. Un po’ più generoso di dichiarazioni il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, che ha affermato che “prenderemo anche in considerazione la risposta di Conte, ma in questo momento una procedura per debito è giustificata, quindi andiamo a lavorare, in maniera costruttiva, per evitarla. Ma non lo si fa attraverso scambi, commenti sulle regole: lo si fa sul rispetto delle regole che sono intelligenti e favoriscono la crescita”.

Il contenuto della lettera sembra tuttavia essere piuttosto chiaro, per quanto non in grado di apportare reali e concreti passi in avanti per avvicinare le rispettive posizioni. In breve, nella sua missiva Conte ha rammentato che il quadro di finanza pubblica italiano sarebbe coerente con il rispetto, per il 2019, delle regole del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita. In particolare, per il 2020 è previsto un miglioramento di 0,2 punti percentuali nel saldo strutturale di bilancio.

Al di là delle riflessioni contenute nella lettera, appare chiaro come la missiva sarà ritenuta scarsamente efficace agli occhi della Commissione, che non vedrà tra le righe di questa comunicazione gli impegni concreti che sono stati invocati a più riprese dall’Europa per scongiurare la procedura, con particolare riferimento alle misure correttive che possano permettere un rispetto delle regole europee sui conti pubblici.

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