L’indice FTSE MIB è in forte rialzo nell’apertura di lunedì 27 aprile, spinto dalle indicazioni positive del weekend. Gli investitori sembrano infatti essere sempre più fiduciosi nel poter superare gradualmente l’emergenza sanitaria, con le principali economie del vecchio Continente che stanno lentamente allentando le proprie strette. A influenzare l’euforia delle Borse è anche quanto sta accadendo in Giappone, con la Boj che sta lanciando nuovi stimoli monetari.

Ne deriva che la Borsa Italiana al momento della scrittura del presente articolo è in una condizione di forte positività, con Milano in salita del 2,7%. Bene anche Francoforte + 2,2%, Londra + 1,4% e Parigi + 1,9%.

Per quanto attiene gli altri elementi di valutazione dell’odierno andamento dei mercati finanziari, evidenziamo un’attenuazione dello spread Btp – Bund, con valore oramai inferiore ai 220 punti, contro i 232 punti base toccati a fine venerdì. Il rendimento del Btp decennale italiano è in calo all’1,72%. Da notare che venerdì sera Standard & Poor’s ha scelto di confermare il rating del nostro Paese.

Per quanto poi concerne quel che ci aspetta la settimana, i prossimi giorni saranno molto importanti sia sul fronte dei dati macro in pubblicazione, che dovrebbero riuscire a fornire un’immagine statistica più puntuale del peso determinato dalla pandemia, sia sul fronte delle riunioni delle Banche centrali.

Tutti i principali istituti monetari hanno infatti delle riunioni in calendario, come la Fed (mercoledì) e la Bce (giovedì). Dalla Boj sono invece arrivate le prime novità, con rimozione di ogni limite al piano di acquisto di obbligazioni governative e con nuovi provvedimenti per stimolare la ripresa dell’economia, che dovrebbe comunque flettere tra il 3 e il 5% nel 2020.

Infine, uno sguardo alle principali materie prime. A tenere banco è soprattutto il petrolio, che nelle ultime sedute aveva visto un piccolo recupero dopo il crollo senza precedenti delle sessioni prima, che aveva condotto il greggio Wti in territorio negativo.

In queste ore, però, i prezzi del petrolio hanno ripreso a scendere, con il Light crude Wti sul mercato asiatico, con consegna a giugno, in calo del 9% a 15,41 dollari e il Brent in calo del 18% a 20,96 dollari al barile.

Evidentemente, gli investitori temono che i tagli alla produzione non siano sufficienti per poter far fronte al calo della domanda legato al coronavirus, in una condizione in cui le scorte continuano a crescere.

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