Nel giorno che avrebbe dovuto rappresentare la “ripartenza” di una buona parte delle attività economiche nazionali, la Borsa Italiana non sembra essere particolarmente in forma, accodandosi agli altri mercati azionari internazionali.

A pesare sono anche i dati macro usciti nelle ultime ore. In Italia l’indice Pmi sul manifatturiero ad aprile è crollato al minimo storico 31,1 punti, contro i 40,3 punti di marzo, ma pur sempre sopra le aspettative degli analisti, ferme a 30 punti. Male anche gli altri Paesi, con i 31,5 punti della Francia e i 34,5 punti della Germania.

Sul fronte borsistico, FTSE MIB in calo del 3% già dopo poco tempo dall’apertura. Fa eccezione Fincantieri, che celebra il buon risultato di una maxi commessa proveniente dagli Stati Uniti. Prestazioni con il segno meno anche dalle restanti principali piazze azionarie europee, con Francoforte che cede il 3,1% e Parigi che perde il 3,6%.

A pesare in questa fase è l’incertezza che i listini azionari stanno subendo sul fronte internazionale. Bloomberg ritiene che i più importanti mercati europei e globali non torneranno sui livelli di marzo, che è possibile che si possa scendere ancora, di almeno un 5% rispetto ai livelli attuali. Molto dipenderà evidentemente anche dalle evoluzioni delle relazioni internazionali, con le accuse di Trump alla Cina che potrebbero essere l’anticamera di nuove sanzioni o, magari, della rottura del precedente accordo faticosamente siglato.

È evidente che una simile evoluzione finirebbe con il deteriorare ulteriormente le economie internazionali, già messe a durissima prova dalla pandemia.

Con riferimento al nostro Paese, rammentiamo infine come lo spread tra Btp e Bund abbia aperto questa mattina in rialzo, sopra i 240 punti base. E venerdì, come se non bastasse, è in previsione l’aggiornamento del rating italiano da parte di Moody’s

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