L’ INDICE FTSE MIB CROLLA DOPO PRESENTAZIONE MANOVRA FINANZIARIA

L’ accordo sulla manovra finanziaria manda KO l’ indice Ftse Mib che al termine della scorsa ottava ha lasciato sul terreno il 3,80%, chiudendo a 20.711 punti. Gran parte del tracollo si è consumato nella seduta di Venerdì 28 Settembre ( -3,72% ), quando il governo italiano ha diffuso i dettagli della manovra finanziaria, da cui è emerso che il rapporto deficit/ Pil al 2019 lieviterà al 2,4%, assestandosi sulla parte alta della forchetta dello sforamento tollerato da Bruxelles.

Una scelta quella dell’ esecutivo targato M5S-Lega che al momento è stata sonoramente bocciata dai mercati. A farne le spese ancora una volta il rendimento del BTP decennale, aumentato al 3,14%, a fronte di aumento dello Spread tra BTP e BUND a quota 267 punti, tuttavia in calo da un topo a 280 punti. La speculazione si è inoltre abbattuta sui titoli del comparto finanziario, tra cui sono spiccate le performance di: BANCO BPM ( -9,4% ), BPER ( -8,3% ), UBI (-7,8%), INTESA ( -8,4% ), BANCA GENERALI ( -7,2% ) ed UNICREDIT ( -6,7% ). Ma le anche le utility, con ENEL a -3,7%.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER L’ INDICE FTSE MIB

Sotto l’aspetto macro, tra i dati più sensibili per l’andamento delle quotazioni l’ Istituto Nazionale di Statistica Italiano ha reso noto che l’ indicatore del clima di fiducia dei consumatori, nel mese di Settembre, ha evidenziato un aumento a 116 punti, dai 115,3 punti di Agosto. Da ulteriori dettagli sono inoltre emersi altri miglioramenti, tra cui quelli che hanno riguardato il clima economico e quello futuro, che dopo i cali evidenziati ad Agosto si sono rispettivamente assestati a 137,8 punti da 136,7 punti ed a 120,2 punti da 119,3 punti.

In ascesa anche il clima corrente, passato a 114,1 punti da 112,8 punti; mentre la componente personale ha evidenziato il terzo progresso mensile consecutivo, portandosi a 109,3 punti da 108,5 punti. In lieve flessione, invece, l’ indice composito che misura il clima di fiducia delle imprese, sceso a 103,7 punti, dai 103,9 punti della precedente stima mensile. In questo caso i maggiori miglioramenti si sono avuti nel comparto manifatturiero con il relativo indice di fiducia salito a 105,7 punti da 105 punti, grazie ai giudizi sugli ordinativi ed alla stabilità relativa alla produzione rispetto alla precedente stima mensile. In aumento le scorte di magazzino.

Balzo in avanti per l’ indice dei prezzi alla produzione nell’ industria, che secondo il consueto report elaborato dall’ Istat hanno fatto registrare un incremento dello 0,4% su base mensile e del 4,4% su base annua. La spinta, fa notare l’ istituto di statistica è arrivata dall’ aumento dei prezzi nel settore energetico sul mercato interno ( gas e prodotti petroliferi ); mentre sul mercato estero sono cresciuti soltanto quelli relativi ai prodotti petroliferi ed i prezzi relativi ai prodotti intermedi, legati ai settori chimica e metallurgia.

Segno più per la bilancia commerciale italiana nel mese di Agosto, che ha evidenziato un surplus pari a 1,749 miliardi di euro, ma tuttavia in decisa contrazione rispetto ai 2,527 miliardi di euro dello stesso periodo dell’ anno precedente. Deciso rallentamento anche rispetto ai +2,999 miliardi fatti registrare nell’ultima stima mensile. La nota diffusa dall’ ISTAT ha specificato che le esportazioni sono aumentate tendenzialmente del 4,5%, mentre le importazioni sono cresciute del 12,4%.

L’ottava è terminata con la flessione evidenziata dall’ inflazione italiana relativa al mese di Settembre, che secondo la stima preliminare diffusa dall’ISTAT si è assestata all’1,5%, in calo rispetto all’1,6% di Agosto. Deluse le attese degli analisti, che invece si aspettavano un aumento all’ 1,7%. Più marcata la flessione dei prezzi al consumo su base mensile, in calo dello 0,4%. Nei dettagli il calo ha riguardato i prezzi di beni alimentari, per la cura della casa e della persona e prodotti ad alta frequenza d’ acquisto.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Nuovo pericoloso affondo sotto l’ importante sostegno tecnico identificato a 21.000 punti per l’ indice Ftse Mib. Una condizione che potrebbe procurare ulteriore debolezza anche nel corso delle prossime sedute. Lo storno in corso potrebbe proseguire fino all’importante soglia tecnica e psicologica di area 20.000 punti.

L’indice Ftse Mib, soltanto lo scorso Maggio aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, risulta essersi decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib manda definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) ha già contribuito a centrare il primo target in area 20.400 punti, ma un ritorno stabile oltre quota 21.000 punti potrebbe innescare un successivo allungo in area 22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che preso profitto tutti gli obiettivi indicati dalla strategia Short ( 7 su 7 ) , quindi sia nella versione intraday che Over. Chiusa sul primo target price la posizione Long attivata sulla debolezza.

Lo scenario rialzista si attiva nel caso in cui si registri un ritorno oltre quota 20.840 punti, in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 20.920 e 21.045 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 20.710 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 21.045 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 21.180 e 21.400 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 20.840 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 21.400 punti, e che prevedono Target Price prima a 21.480 punti e successivamente a 21.615 punti, estesi a 21.830 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.180 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 19.895 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 20.095 e successivamente a 20.220 punti, estesi a 20.300 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 19.700 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 20.710 punti, con obiettivi attesi a 20.630 e 20.510 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 20.840 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 20.510 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 20.425 punti e successivamente a 20.300 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 20.710 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 20.300 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 20.220 e 20.095 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 19.895 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 20.510 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 21.830 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 21.615 punti e successivamente a 21.480 punti, estesi a 21.400 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.050 punti.

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