L’INDICE FTSE MIB RITORNA SOPRA LA SOGLIA DEI 19.000 PUNTI DOPO APERTURA GOVERNO ITALIANO A LIEVE CORREZIONE MANOVRA DI BILANCIO

Dopo tre settimane consecutive in calo, con il listino delle Blue Chips italiane crollato sui minimi dell’anno, l’ indice Ftse Mib ha centrato il rimbalzo, guadagnando quasi il 2,5%. Sull’ ottima performance settimanale che ha visto gli scambi dell’ ultima sessione dl mese di Novembre concludersi a 19.189 punti, circa, ha influito il sensibile arretramento dello Spread tra BTP e BUND che ha chiuso la scorsa ottava in area 290 punti base, dopo aver toccato un minimo a cinque sedute a 280 punti base. In calo al 3,20% i rendimenti sul decennale.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB

Ftse Mib che aveva aperto gli scambi settimanali in deciso rialzo, dopo che il governo italiano si era detto disponibile ad un ritocco del rapporto Deficit/PIL per un paio di decimali.

Dopo aver toccato quota 280 punti base durante gli scambi di Lunedì, il differenziale tra BTP e BUND è risalito in area 294 punti base, con il rendimento sul decennale assestatosi a 3,30%, circa.
Piazza Affari indebolita dal calo della fiducia di consumatori nel mese di Novembre, in flessione a 114,8 punti dai 116,5 punti di Ottobre. In calo anche la stima mensile dell’ indice composito del clima di fiducia delle imprese, scivolato a 101,1 punti dai 102,5 punti della precedente rilevazione. In controtendenza, invece, il clima di fiducia personale, in modesta crescita a 108,9 punti dai 108,7 punti di Ottobre. La stima relativa alle imprese ha invece evidenziato un clima di fiducia in contrazione in quasi tutte le sue componenti. Giù anche il clima di fiducia sul settore manifatturiero passato a 104 punti da 104,9 punti; mentre il sentiment sulle costruzioni è sceso da 138,9 punti a 132,5 punti. In frenata anche il clima di fiducia dei servizi, in discesa a 101,8 punti da 103,6 punti. In miglioramento, invece il clima di fiducia sul commercio al dettaglio, passato da 101,6 punti a 102 punti.

L’ ISTAT ha reso noto che il saldo dei prezzi alla produzione dell’ industria, nel mese di Ottobre ha evidenziato un aumenta dell’ 1,8% rispetto alla stima di Settembre ed una crescita del 7,1% su base annua. Al netto dei prezzi alla produzione nel comparto energetico, il dato ha evidenziato una lettura congiunturale stabile ed in aumento dell’1% su base tendenziale. Su base trimestrale, invece, i prezzi alla produzione nell’ industria hanno rivelato una crescita del 2% rispetto al trimestre precedente, con la dinamica dei prezzi legati alla produzione per il mercato interno in crescita del 2,8%, mentre quella relativa al mercato estero ha evidenziato un aumento contenuto a +0,2%. La dinamica congiunturale sul mercato estero ha rivelato un progresso dello 0,1%, mentre su è cresciuta dell’1,9% ( +1,5% area euro, +2,3% area non euro ). Al netto dei prezzi alla produzione legati al comparto dell’ energia, il ritmo di crescita tendenziale dell’ export ha mostrato +1,0% per l’ area euro e +1,3% per quella non euro.

Lettura contrastata per l’ indice NIC dei prezzi al consumo, che nella prima stima di Novembre ha fatto registrare un calo dello 0,1% su base mensile, tuttavia compensato dal +1,7% del risultato su base annua. Il dato tendenziale, inoltre, ha espresso il miglior valore da Aprile 2017,in miglioramento dal +1,6% della precedente stima su base annua del mese di Ottobre. Dalla nota di commento rilasciata dall’ ISTAT è inoltre emerso che sostanzialmente l’ inflazione di Novembre è rimasta stabile, con i prezzi di beni energetici, che nonostante il calo del prezzo del petrolio hanno sostanzialmente tenuto. La cosiddetta “ Inflazione di fondo “ al netto dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari freschi, invece, si è assestata a +0,9%; mentre quella al netto dei soli beni legati all’ energia è salita a+0,8% da +0,7%. L’ inflazione acquisita, ovvero il valore a fine anno, nel caso in cui nell’ ultimo mese si verificasse una variazione pari a zero, si è portata 1,2% per quanto riguarda l’ indice generale ed a +0,7% per quanto riguarda l’inflazione di fondo. Più marcata, invece, la flessione dell’ indice dei prezzi al consumo ( IPCA ), scesa dello 0,2% su base mensile, in netta frenata dal +0,2% di Ottobre. Più confortante, invece, la lettura su base annua, che si è mantenuta a+1,7%, assestandosi oltre il +1,6% indicato dalle stime degli analisti.

Chiusura settimanale con il segno “ più “ per l’ indice Ftse Mib nonostante l’ ISTAT abbia reso noto che il PIL italiano nel terzo trimestre ha fatto registrar una contrazione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, invece, il Prodotto Interno Lordo del periodo Luglio-Settembre ha invece rivelato un incremento dello 0,8%. Si è trattata della seconda lettura diffusa dall’ istituto di statistica nazionale, in calo rispetto alla stima della prima rilevazione, che invece aveva messo in luce un risultato in linea con in trimestre precedente. La flessione della crescita economica italiana è arrivata a sorpresa dopo 14 trimestri consecutivi di espansione. Dai dettagli diffusi dall’ ISTAT è emerso che sulla battuta d’ arresto del PIL ha influito il debole andamento di consumi.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Confortante sotto l’aspetto tecnico il recupero dell’ importante soglia rappresentata da area 19.000 punti, anche se per decretare un’ inversione rialzista di brevissimo il break-out di tale area dovrà essere necessariamente confermato anche nel corso delle prossime sedute.

Dopo aver raggiunto il sostegno di medio in area 18.500-18.400 punti, il rimbalzo ha trovato un forte ostacolo tecnico a quota 19.600 punti, soccombendo in un secondo momento sotto la forte pressione al ribasso che ha ricondotto le quotazioni sotto area 19.000 punti. La perdita dei minimi appena indicati potrebbe scatenare un ulteriore ondata di vendite con terget in area 17.800-17.500 punti, con step intermedio in area 18.000 punti.

L’indice Ftse Mib, soltanto lo scorso Maggio aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, risulta essersi decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib manda definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) ha già contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti. Lo scenario di breve potrà ritornare positivo soltanto in caso di stabile recupero oltre quota 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che preso ha profitto su 5 degli 8 obiettivi pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over.

La visione Long si attiva nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 19.260 punti, in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 19.310 e 19.380 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 19.140 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 19.380 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 19.455 e 19.575 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 19.185 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 19.575 punti, e che prevedono Target Price prima a 19.650 punti e successivamente a 19.725 punti, estesi a 19.845 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 19.380 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 18.485 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 18.600 e successivamente a 18.715 punti, estesi a 18.905 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 18.300 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, consiglia di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 19.140 punti, con obiettivi attesi a 19.020 e 18.975 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 19.260 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 18.975 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 18.905 punti e successivamente a 18.790 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 19.190 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 18.790 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 18.715 e 18.600 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 18.485 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 19.035 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 19.845 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 19.725 punti e successivamente a 19.650 punti, estesi a 19.575 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 20.045 punti.

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