FTSE MIB ARCHIVIA IL MESE DI NOVEMBRE IN CALO DOPO 3 CHIUSURE MENSILI CON IL SEGNO “ PIU’ “

L’ indice Ftse Mib lascia sul terreno circa l’ 1,40% nella cinque giorni di scambi a cavallo della fine del mese di Novembre e l’ inizio di Dicembre.

L’ ottava che ci siamo messi da poco alle spalle non è stata comunque a senso unico, a causa dell’ elevata volatilità che ha contraddistinto sia il principale paniere azionario italiano che i maggiori indici a livello globale, con la borsa di Wall Street che è andata puntualmente a caccia di nuovi record storici.

Le quotazioni del Ftse Mib hanno oscillato nevroticamente, su e giù in un trading range compreso tra un massimo a 22.558 punti ed un minimo a 22.060 punti, concludendo gli scambi di Venerdì 1 Dicembre a 22.106 punti circa.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB

La prima parte delle contrattazioni settimanali è stata caratterizzata dal recupero dei titoli del comparto bancario, dopo che la BCE ha fatto sapere che la messa in atto delle nuove regole sulla gestione dei crediti NPL in pancia agli istituti di credito europei, generati dal primo Gennaio 2018, potrebbe slittare alla seconda parte del prossimo anno. Lo Stop alla nuova regolamentazione dei crediti inesigibili è stato espresso anche dalla UE che ha ammonito la Banca Centrale Europea, avvisandola che non ha un mandato per richiedere determinate garanzie.

La responsabile del procedimento alla BCE, Daniele Nouy, si è detta pronta ad una revisione della proposta che sarà discussa a Francoforte fino all’ 8 Dicembre, dicendosi pronta al dialogo considerate le critiche che sono piovute da più parti, ma ha inoltre affermato che alcuni punti fermi della nuova proposta di gestione dei crediti inesigibili rimarranno inamovibili.

Il passivo settimanale del Ftse Mib è stato quasi esclusivamente frutto del -1,17% fatto registrare nel corso dell’ ultima sessione di scambi, quando tutte le principali borse mondiali hanno tremato a causa delle news arrivate da oltreoceano. Rumors sempre più insistenti, nel tardo pomeriggio europeo hanno lasciato trapelare, gettando lo scompiglio sugli indici di Wall Street, che l’ ex consigliere di Donanld Trump, Michael Flynn, ex responsabile della sicurezza della Casa Bianca, è stato accusato dalla commissione di inchiesta per aver mentito sotto giuramento nel corso di una sorta di interrogatorio all’ FBI. Flynn potrebbe essere incriminato per aver omesso elementi importanti che riguarderebbero i suoi rapporti con la Russia.

Buone notizie sono arrivate a mercati europei chiusu, con l’OK del Senato alla riforma fiscale statunitense targata Trump, approvata con una risicata maggioranza di 51 voti favorevoli contro 49 contrari.

Sotto l’ aspetto macro è stata una settimana ricca di dati economici direttamente collegati al listino delle Blue Chips italiane. Dati altalenanti che hanno contribuito ad incrementare la volatilità. L’ ISTAT ha confermato la crescita del Prodotto Interno Lordo italiano nel terzo trimestre dell’ anno in corso. Il PIL del periodo Luglio-Settembre, destagionalizzato, ha evidenziato un aumento dello 0,4% rispetto al secondo trimestre dell’anno e dell’ 1,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. Deluse leggermente le stime della lettura preliminare che invece avevano anticipato un aumento su trimestre dello 0,5% e dell’ 1,8% su base annua.

L’ Istituto di Statistica nazionale ha inoltre fatto sapere che il maggior contributo alla crescita è arrivato dall’ industria con un +2,9% rispetto al terzo trimestre 2016. Sono aumentati gli investimenti fissi lordi per il 3% in via congiunturale, mentre gli investimenti su beni e macchinari sono cresciuti del 6%. Buone notizie per la crescita italiana sono arrivate anche dal rapporto OCSE secondo cui il PIL nel 2017 e nel 2018 si attesterà rispettivamente all’ 1,6% ed all’ 1,5%, in salita dall’ 1,4% e dal 1,2% della prima stima, mentre per il 2019 le aspettative sono per un +1,3%.

L’ inflazione in Italia continua ancora a stentare, attestandosi nel mese di Novembre allo 0,9% su base annua, in discesa dall’1% della rilevazione di Ottobre. Lo ha fatto sapere l’ ISTAT con il consueto bollettino mensile, che invece ha deluso le attese degli analisti che avevano pronosticato un aumento dell’inflazione all’1,1 per cento. Su base mensile, l’ indice nazionale dei prezzi al consumo ( INPC ) , comprensivo dei tabacchi, ha evidenziato un calo dello 0,2%.

Indicazioni negative sono arrivate anche del calo a sorpresa dell’ indice di fiducia dei consumatori del mese di Novembre, sceso a 114,3 punti, dai 116 punti della rilevazione di Ottobre, mentre le aspettative erano per un proseguimento del trend a 116,5 punti.

In ripiegamento anche il dato sulla fiducia delle imprese, il cui indicatore è sceso a 110,8 punti, dai 110,9 punti della precedente lettura mensile. Si è trattata comunque di una rilevazione positiva, poiché ancora molto vicina ai massimi dal 2007 corrispondenti al dato di Ottobre, ma peggiore di 111,8 punti pronosticati dagli analisti.

L’ indice composito della fiducia delle imprese si è invece attestato a 108,8 punti dai 109,01 punti di Ottobre ( consensus 111,8 punti ). Sostanzialmente stabile il clima di fiducia del comparto manifatturiero, che da 110,9 punti del mese di Ottobre è passato a 110,8 punti di Novembre. In calo il sentiment di fiducia sul commercio al dettaglio, mentre quelli relativi alle costruzioni ed i servizi hanno evidenziato un miglioramento.

Dati positivi sono giunti, invece, dal Centro Studi di Confindustria che, nel rapporto relativo alla produzione industriale del mese di Novembre ha messo in luce un saldo positivo dello 0,6% rispetto alla precedente rilevazione mensile. Le attese per il quarto trimestre sono per un aumento dello 0,6%, in lieve flessione dall’ 1,5% congiunturale del terzo trimestre. L’ ISTAT ha inoltre fatto sapere che i prezzi alla produzione dell’ industria ad Ottobre sono aumentati del 2% rispetto allo stesso periodo del 2016.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

L’ indice Ftse Mib, come anticipato in precedenza ha archiviato il mese di Novembre in calo rispetto alla chiusura mensile di Ottobre, evidenziando una discesa di quasi l’ 1,90%. Nulla di preoccupante, per il principale listino azionario italiano che da inizio anno è arrivato ad apprezzarsi di oltre il 20%, facendo registrale la migliore performance tra le Borse dei Paesi più sviluppati.

La borsa milanese ha inoltre raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500-23.000 punti. Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 21.500 punti, che nelle ultime settimane ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi dal 2015 spingendosi fino a 23.133 punti. Il ritorno in chiusura settimanale oltre i 20.500 punti, aveva gettato le basi per il rialzo che abbiamo vissuto negli ultimi mesi.

Il quadro rialzista in costruzione ( +44% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti fino ai massimi oltre i 23.000 punti), dopo la battuta d’ arresto che aveva fatto ripiombare le quotazioni in area 19.500 punti, ha superato il proprio obiettivo ideale, identificato tra 21.500 punti. La chiusura settimanale oltre l’ ultimo livello di prezzi appena citato ( 21.500 punti ), ha contribuito a far mutare anche il quadro di medio-lungo periodo, ritornato ad essere positivo.

Raggiunto il primo obiettivo in area 22.500 punti, le quotazioni del Ftse Mib si sono spinte oltre i 23.000 punti circa. Supporto di breve che sale in area 21.500-21.800 punti, che ha già resistito nel recente passato a più attacchi ribassisti. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 21.400-21.500 punti in chiusura settimanale, una volta raggiunto il Target di medio-lungo periodo ( 22.500-23.000 punti ), si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 23.500-24.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buona la performance settimanale messa a segno dal nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato il primo target price della della strategia Long Intraday ed i due obiettivi della strategia Short Intraday.

La visione rialzista suggerisce l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 22.245 punti, Target Price attesi in area e 22.330 e 22.465 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 22.105 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.465 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.550 e 22.610 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.415 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.610 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.690 punti e successivamente a 22.830 punti, estesi a 22.975 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.680 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.400 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.665 e 21.750 punti, estesi a 21.880 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.185 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 22.105 punti, con obiettivi attesi a 22.020 e 21.885 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.245 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.885 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.800 punti e successivamente a 21.750 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 22.105 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 21.750 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.665 punti e 21.535, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.400 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 22.060 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.205 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo prima a 22.975 punti e successivamente a 22.830 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.435 punti.

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