INDICE FTSE MIB TRAVOLTO DA CRISI TURCA ED IMPENNATA DELLO SPREAD: TREMA ILSUPPORTO IN AREA 21.000 PUNTI

Finale d’ ottava dalle forti tinte rosse per l’ indice Ftse Mib, che al termine di una giornata convulsa ha lasciato sul terreno il 2,51%, chiudendo gli scambi di Venerdì 10 Agosto, a quota 21.090 punti. L’intera settimana è invece andata in archivio con un passivo del 2,3%. Molto pericolosa sotto l’ aspetto tecnico, la discesa intraday sotto l’ importante area di supporto a 21.000 punti ( non accadeva da Luglio 2017 ), su un minimo a quota 20.965 punti.

Massimo a cinque sedute che invece non è andato oltre i circa 21.950 punti.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DELL’ INDICE FTSE MIB

Il principale listino azionario milanese si è inoltre distinto quale peggior piazza finanziaria europea, sia per quanto riguarda l’ultima sessione di scambi che per quanto riguarda il risultato settimanale. Sulla brutta performance dell’ indice Ftse Mib ha principalmente influito il crollo della lira turca, in calo del 14% ( -20% intraday ), dopo lo scontro diplomatico tra Washington ed Ankara.

I dissidi tra USA e Turchia sono scoppiati dopo l’ arresto di un pastore evangelico americano nel paese della mezza luna, accusato dal governo Erdogan di spionaggio e terrorismo. Il presidente Trump non ha perso l’occasione per usare il pugno duro contro il regime turco, autorizzando dazi più alti del 20% sulle importazioni di alluminio dalla Turchia e del 50% sull’acciaio. Tra le 40 Blue Chips italiane, il titolo che sembra maggiormente esposto verso Ankara è Unicredit, che ha subito un calo giornaliero ( seduta 10/08 ) del 4,73%.

L’ istituto bancario di via Gae Aulenti, attraverso la partecipata al 41% Yapi Kredi Bank ha un’ esposizione di bilancio di circa 2,5 miliardi di euro. Pesante anche Banca Intesa SanPaolo ( -3,7% ) così come tutti i titoli del panorama bancario italiano, affossato dall’ aumento dello Spread tra BTP e BUND, volato a 268 punti base, con il rendimento obbligazionario sul decennale schizzato ad un passo dal 3% di rendimento. In terreno decisamente negativo, a fine ottava, anche i titoli del settore utility, con le big Enel in calo del 2,06%, Terna in discesa dell’ 1,72% e Snam in flessione dell’1,45%. Non da meno il calo del 2,62% subito da Eni.

La scorsa settimana è stata invece molto scarna dal punto di vista macro.L’ Istituto Centrale di Statistica ha reso noto che a Giugno, la bilancia commerciale italiana ha fatto registrare un surplus commerciale pari a +5,071 miliardi di euro, in crescita di circa mezzo miliardo di euro, rispetto ai 4,504 miliardi di euro di Giugno 2017. L’ avanzo fatto registrare nel corso della prima metà dell’ anno si è invece assestato a +18,955 miliardi di euro, che al netto dei prodotti legati all’ energia sarebbe stato pari a +38,179 miliardi di euro. Dai dettagli diffusi dall’ ISTAT è inoltre emerso che le esportazioni su base congiunturale sono aumentate del 4,6%, mentre le importazioni sono cresciute dello 0,3%.

L’ export è stato principalmente sostenuto dalle vendite verso i mercati extra-euro ( +8% ), mentre quelle verso l’ area UE sono aumentate del 2,1%. La lettura su base annua ha invece mostrato un aumento del 6,6% ed ha interessato in quasi egual misura sia le vendite extra-UE ( +8% ) che quelle verso i paesi UE ( +5,6% ). Nel corso del primo semestre, la crescita tendenziale delle esportazioni è stata del 3,7%, con metalli di base e prodotti ad essi legati che hanno fatto da traino.

L’ indice dei prezzi all’ importazione, a Giugno, secondo le stime ISTAT hanno fatto registrare un aumento dell’1,1% su base mensile e del 3,5% su base annua. Filtrato dei prodotti energetici, il suddetto indicatore ha invece evidenziato un aumento dello 0,3% in termini congiunturali ed una flessione dello 0,1% a livello tendenziale.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

L’indice Ftse Mib dopo aver rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti, si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti risulta essersi decisamente indebolito. Tuttavia, finche le quotazioni si manterranno sopra area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, rimane valida la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, potrebbe mettere nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ), invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che centrato3 target price della strategia Long: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over; nonché 3 obiettivi indicati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over.

La strategia rialzista consiglia di aprire operazioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 21.120 punti, Target Price attesi in area e 21.200 e 21.280 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 20.990 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 21.280 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 21.335 e 21.410 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.065 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 21.410 punti, e che prevedono Target Price prima a 21.460 punti e successivamente a 21.680 punti, estesi a 21.900 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.200 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 20.160 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 20.365 e successivamente a 20.490 punti, estesi a 20.575 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 19.960 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, suggerisce l’ apertura di posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 20.990 punti, con obiettivi attesi a 20.910 e 20.780 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 21.120 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 20.780 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 20.700 punti e successivamente a 20.575 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 21.065 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 20.575 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 20.490 e 20.365 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 20.160 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 20.780 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 21.900 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 21.680 punti e successivamente a 21.460 punti, estesi a 21.410 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.120 punti.

 

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