INDICE FTSE MIB SPICCA IL VOLO SUI MASSIMI DAL 2009 E POI RIPIEGA FRENATO DA DIFFICOLTA’ FORMAZIONE GOVERNO IN ITALIA

Settimana all’ insegna dell’elevata volatilità per l’ indice Ftse Mib, che ha fatto registrare la peggiore performance tra i listini europei più capitalizzati del Vecchio Continente, evidenziando un calo a cinque sedute dello 0,7%.

Il paniere delle Blue Chips italiane, dopo aver ritoccato verso l’ alto i massimi dal 2009, spingendosi fino ad un top intraday a quota 24.544 punti, ha concluso gli scambi di Venerdì 11 Maggio a 24.159 punti.

Sugli alti e bassi dell’indice Ftse Mib, sceso fino ad un minimo a 23.871 punti ha influito l’incertezza legata alla difficile momento politico attraversato dall’ Italia, che a più di 2 mesi dal voto del 4 Marzo si trova ancora senza un governo.

Per gran parte dell’ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle aleggiava sul sentiment degli investitori lo spettro di elezioni anticipate, poiché i maggiori partiti non appoggiavano la scelta del Presidente della Repubblica,

Sergio Mattarella, di ricorrere ad un governo tecnico. Lo scenario di crisi politica ha provocato un ulteriore allargamento dello Spread tra BTP e BUND, balzato sopra la soglia dei 130 punti base, che a sua volta ha generato l’innalzamento del rendimento del decennale, salito all’ 1,85%. Colpo di scena lo scorso Giovedì con Movimento 5 Stelle e Lega che hanno chiesto a Mattarella ulteriori 72 ore per mettere nero su bianco un programma di intenti comuni con cui cercare di formare un governo, nell’ interesse degli elettori ed evitare il ritorno alle urne.

LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ INDICE FTSE MIB

Dal punto di vista macro è stata un’ottava debole per l’ indice Ftse Mib, poiché una serie di dati ha evidenziato lievi segnali di rallentamento. L’ indicatore anticipatore, reso noto dall’ ISTAT ha mostrato che la crescita in Italia, nel mese di Aprile, pur mantenendosi su livelli accettabili ha iniziato a frenare rispetto alle precedenti rivelazioni mensili. L’ istituto di statistica italiano ha precisato che le flessioni più evidenti hanno interessato le esportazioni e la produzione del settore manifatturiero. L’ ISTAT ha inoltre emesso una nota con cui fotografa la moderata ed in alcuni casi crescita dell’ inflazione.

Forte battuta d’ arresto per l’indice PMI delle vendite al dettaglio in Italia elaborato da Markit, che nel mese di Aprile ha subito un deciso calo a 42,7 punti, dai 48 punti di Marzo. Si è trattata della lettura più bassa da Luglio 2016. Markit precisa che il difficile inizio del secondo trimestre dell’anno è stato influenzato dall’incertezza politico-economica che sta attraversando l’Italia. Gli scarsi volumi delle vendite hanno contribuito a far lievitare il livello di merci rimaste invendute nei magazzini dei dettaglianti, pesando ancor di più sugli acquisti. Di conseguenza i commercianti hanno ricorso sempre più alle promozioni che hanno contribuito a far diminuire i margini, che hanno evidenziato il maggior calo degli ultimi quattro anni e mezzo.

La lettura dell’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio diffusa dall’ ISTAT, relativa la mese di Marzo, ha invece mostrato un calo dello 0,2% rispetto al mese di Febbraio, quando invece era stato fatto registrare un incremento dello 0,7%. L’ indice grezzo, invece, ha evidenziato un aumento del 2,9% su base annua. Le vendite al dettaglio, in termini di volume, sempre a Marzo, hanno subito una flessione dello 0,6% su base congiunturale, in frenata dal +1,2% di Febbraio, mentre su base annua si è registrato un aumento del 2,9%, a dispetto del +0,7% della stima mensile precedente.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

L’indice Ftse Mib dopo aver rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti, si è portato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si è verificato in area 22.000-22.500 punti ha consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta aveva respinto verso il basso le quotazioni del Ftse Mib.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la battuta d’ arresto degli ultimi mesi e la discesa verso il forte supporto in area 21.500-21.400 punti risulta più che mai ben impostato. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra il sostegno appena segnalato in chiusura settimanale, rimane valida la pista rialzista di medio-lungo periodo che finalmente è riuscita a centrare il primo obiettivo posto in area in area 24.500 e potrebbe mettere nel mirino anche il target successivo , individuato in area 25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.500-21.400 punti ), invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buono il bilancio settimanale fatto registrare dal nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto su 2 obiettivi pronosticati dalla strategia rialzista Intraday, nonché sui due target indicati dalla strategia Short Intraday e sul primo obiettivo atteso dalla strategia Short Over.

La strategia rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 24.190 punti, Target Price attesi in area e 24.280 e 24.430 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 24.040 punti.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 24.430 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 24.525 e 24.675 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 24.160 punti in chiusura di candela oraria. Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 24.675 punti, e che prevedono Target Price prima a 24.730 punti e successivamente a 24.820 punti, estesi a 24.975 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 24.165 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 23.190 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 23.325 e successivamente a 23.470 punti, estesi a 23.565 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 22.950 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, suggerisce l’ apertura di posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 24.040 punti, con obiettivi attesi a 23.950 e 23.800 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 24.190 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 23.800 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 23.710 punti e successivamente a 23.565 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 24.040 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 23.565 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 23.470 e 23.325 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 23.190 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 23.800 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 24.975 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 24.820 punti e successivamente a 24.730 punti, estesi a 24.570 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 25.225 punti.

 

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