INDICE FTSE MIB A DISTANZA DI QUASI 3 MESI ARCHIVIA L’ OTTAVA SOPRA AREA 23.000 PUNTI

Chiusura in lieve rialzo per l’ indice Ftse Mib ( +0,11% ) a 23.330 punti, nella seduta di Venerdì 13 Aprile, mentre il bilancio dell’ intera ottava ha fatto registrare un progresso di poco superiore all’1,6%. Il principale listino azionario di Piazza Affari ha rimbalzato da un minimo a 5 sedute pari a 22.946 punti, trovando un primo ostacolo su un top 23.432 punti, massimo da fine Gennaio.

Bene i titoli del comparto OIL quotati sul Ftse Mib, che hanno beneficiato dei nuovi massimi ad oltre 3 anni raggiunti da WTI e Brent. Alta ancora l’ attenzione degli investitori per il titolo Telecom, dopo l’ ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nel capitale del colosso telefonico con una quota pari al 4,2%, per appoggiare la strategia del fondo Elliott, a sua volta entrato in TIM con il 9% di azioni ordinarie ed opzioni di acquisto per un ulteriore 4,93%, per contrastare la leadership dell’ attuale azionista di maggioranza, la francese Vivendi. Stabili i titoli del settore bancario, debole il comparto del risparmio gestito, su cui pesa il passo falso di Azimut, in forte calo ( -3% ), dopo la debole raccolta del mese di Marzo.

ANALISI TECNICA FTSE MIB SETTIMANA 16-20 APRILE

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ INDICE FTSE MIB

Ftse Mib ben intonato sin dall’ apertura d’ ottava, nonostante il deciso rallentamento evidenziato dalla produzione italiana del mese di Febbraio, in calo dello 0,50%, su base mensile destagionalizzata. Dai dettagli emersi dalla diffusione del dato rilasciato dall’ Istituto di Statistica nazionale è invece emerso che la suddetta lettura su base nazionale ha evidenziato un aumento del 2,5%. La flessione più accentuata, stando alle analisi sulle singole voci, ha riguardato la produzione dei beni di consumo, in discesa del 2,4%.

Incoraggiante la ripresa fatta registrare dalle vendite al dettaglio di Febbraio, aumentate dello 0,4% in termini di valore e dello 0,9% in volume, rispetto al mese di Gennaio. L’ ISTAT ha certificato che i miglioramenti più accentuati hanno riguardato le vendite di beni alimentari ( +0,4% in valore e +1,2% in volume ), mentre quelle relative ai beni non alimentari sono cresciute dello 0,3% in termini di valore e dello 0,7% in termini di volume. Su base annua, quindi rispetto a Febbraio 2017, il dato ha tuttavia messo in evidenza una contrazione dello 0,6% in valore, mentre il termini di volume la variazione è stata nulla.

La voce relativa alle vendite di prodotti alimentari è rimasta stabile su base tendenziale ed in termine di volume è aumentata dello 0,9%; mentre la voce relativa alle vendite di prodotti non alimentari è scesa dell’1,1% in valore e dello 0,6% in volume. Su base trimestrale ( Dicembre 2017-Febbraio 2018 ) la lettura generale ha invece fatto registrare un decremento congiunturale dello 0,7%, sia in valore che in volume. Sempre nello stesso lasso di tempo preso in considerazione, le vendite di beni alimentari sono scese dello 0,8% in valore e dello 0,9% in volume, mentre quelle relative ai beni non alimentari sono diminuite dello 0,6%. Da un’ analisi più approfondita è balzato all’occhio che il valore delle vendite al dettaglio ha subito un rallentamento per quanto riguarda le imprese operanti su superfici più ridotte, mentre le vendite della grande distribuzione sono rimaste sostanzialmente invariate. Stabile anche il commercio elettronico ( -0,1% ). La scarna settimana macro italiana si è conclusa con la comunicazione di Bankitalia, secondo cui il debito pubblico tricolore, a Febbraio, è sceso di 0,1 miliardi di euro, a 2.286,5 miliardi di euro.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Dopo aver fallito l’attacco alla resistenza posta in area 24.000 punti, l’indice Ftse Mib è stato vittima di pesanti prese di beneficio, che hanno fatto ripiombare il principale listino azionario milanese sui forti supporti in area 22.000 punti. Area di sostegno che aveva retto per ben tre volte, prima che venisse violata, complice l’appuntamento elettorale italiano.

Centrati i primi target ribassisti in area 21.500-21.400 punti, sono scattate le prime ricoperture, in quanto nel recente passato proprio dai livelli appena citati, il principale indice di Piazza Affari era ripartito a razzo verso l’ alto, ritoccando i massimi dal 2015, spingendosi fino a 24.050 punti. Il quadro rialzista in costruzione ( +49% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.000 punti), dopo la battuta d’ arresto di queste ultime settimane, tuttavia non risulta compromesso, poiché la tenuta del forte supporto in area 21.500-21.400 punti continua a mantenerlo impostato al rialzo. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra il sostegno appena segnalato in chiusura settimanale, rimane valida la pista rialzista di medio-lungo periodo con obiettivi in area 24.500-25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.500-21.400 punti ), invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto su 5 dei 7 target price pronosticati dalla strategia rialzista: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.

La strategia rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 23.380 punti, Target Price attesi in area e 23.465 e 23.610 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 23.235 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 23.610 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 23.755 e 23.845 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 23.370 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.845 punti, e che prevedono Target Price prima a 23.935 punti e successivamente a 24.080 punti, estesi a 24.230 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 23.610 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 22.405 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 22.545 e successivamente a 22.630 punti, estesi a 22.770 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.180 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 23.235 punti, con obiettivi attesi a 23.090 e 23.000 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 23.380 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 23.000 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 22.860 punti e successivamente a 22.770 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 23.235 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 22.770 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 22.630 e 22.545 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 22.405 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 23.000 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 24.230 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 24.080 punti e successivamente a 23.935 punti, estesi a 23.845 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 24.470 punti.

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