IL FTSE MIB SCIVOLA PERICOLOSAMENTE SUL SUPPORTOIN AREA 22.000 PUNTI: PESA RISCHIO ELEZIONI POLITICHE ITALIANE

Pessimo bilancio settimanale per l’ indice Ftse Mib, finito nuovamente nel mirino della speculazione, a causa del rischio politico legato alle notizie secondo cui le il prossimo 4 Marzo gli italiani saranno nuovamente chiamati alle urne. L’indice Ftse Mib ha ceduto circa 3 punti percentuali, chiudendo gli scambi di Venerdì 15 Dicembre a 22.094 punti, distinguendosi come la peggiore piazza finanziaria del Vecchio Continente.

L’ ipervenduto di brevissimo unito al fatto che nel corso dell’ ultima mezz’ ora di contrattazioni della scorsa ottava, le quotazioni abbiamo recuperato 100 punti dai minimi intraday a 21.994 punti, nonché minimi a 5 giorni, potrebbe favorire un rimbalzo tecnico, quantomeno nel corso dei primi scambi di questa nuova settimana.

LE NOTIZIE PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB

Iniziare a parlare di elezioni significa porsi il problema della governabilità, considerata la divisione del panorama politico italiano. Un’ incertezza che un mercato azionario altamente instabile come lo è Piazza Affari, ancora non può permettersi di sopportare.

Il Ftse Mib nonostante tutto, con un rialzo del 14,9% è ancora il miglior indice europeo da inizio anno. Tuttavia come è accaduto nel corso della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle non mancano i colpi di scena, né la volatilità, complice l’ elevato peso dei titoli del comparto bancario che compongono il paniere delle Blue Chips italiane. Sono stati ancora una volta le azioni degli istituti di credito italiani a zavorrare l’ indice Ftse Mib.

Le banche nostrane sono finite ancora una volta nella lente d’ingrandimento del comitato di vigilanza della BCE, che chiede di fare ulteriori sforzi per lo smaltimento dei crediti deteriorati. Pesanti anche i titoli del comparto energetico che hanno sofferto a causa dell’ innalzamento dei rendimenti, dovuto all’ allargamento dello spread tra BTP e BUND, ritornato sopra area 150 punti. Il calo settimanale che ha colpito il settore creditizio, oltre alle solite banche ( Ubi, Bper e Bpm ) ha colpito anche le big Unicredit, in calo del 10%, ed Intesa SanPaolo che ha lasciato sul terreno il 2,8% dopo essere finita temporaneamente giù del 5% rispetto alla chiusura di venerdì8 Dicembre.

Sotto l’aspetto macro sono arrivati una serie di dati contrastanti. L’ indice Zew italiano, che misura la fiducia degli investitori in Italia, ha evidenziato, nel mese in corso, un aumento di 4,7 punti, attestandosi a 15,3 punti. In salita anche la voce relativa alle condizioni attuali, in miglioramento di 3,7 punti, ma tuttavia negativa a -14,5 punti. Le aspettative sull’inflazione invece si sono attestate a 33,9 punti, in aumento di 6,8 punti. Capitolo inflazione che ha visto l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, nella lettura finale di Novembre, aumentare dell’1,1% su base annua, confermando quanto emerso nella stima preliminare e dai pronostici degli analisti.

Hanno invece deluso le vendite al dettaglio del mese di Ottobre, che secondo quanto reso noto dall’ ISTAT sono diminuite dell’ 1% su base mensile. La lettura dettagliata ha inoltre rivelato il calo dell’ 1,5% subito dalle vendite al dettaglio nei settori dei beni alimentari, mentre quelle non alimentari hanno fatto registrare una flessione dello 0,8%. In discesa anche la lettura su base annua, che rispetto allo stesso periodo del 2016, ha evidenziato dei cali del 2,1% in termini valore e del 2,9% in termini di volume.

L’ Istituto Nazionale di Statistica ha inoltre reso noto che l’ indice destagionalizzato della produzione industriale, nel mese di Ottobre, ha evidenziato un aumento dello 0,5% mese su mese, mentre il dato corretto per gli effetti di calendario, ha evidenziato una crescita in termini tendenziali del 3,1%.

Buone notizie anche per quanto riguarda l’ Export italiano, che sempre in base ai dati elaborati dall’ iSTAT l’Istat, nei primi nove mesi del 2017, ha fatto registrare un aumento medio del 7,3%, rispetto allo stesso periodo del 2016.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Come anticipato tra le righe del capitolo precedente, il Ftse Mib ha scalfito, per adesso soltanto nell’ intraday, l’ importante sostegno di medio periodo, rappresentato da area 22.000 punti. La perdita del supporto appena segnalato potrebbe contribuire ad a far aumentare la pressione ribassista di breve periodo, facendo avvitare le quotazioni fino ad area 21.400-21.300 punti, sostegno di rilevanza molto importante anche sul medio periodo.

La borsa milanese dopo aver raggiunto l’ obiettivo segnalato ormai da mesi, in tutte le nostre rubriche di analisi tecnica settimanale, ossia area 22.500-23.000 punti, sta perdendo un po’ di quell’ appeal tra gli investitori, che le aveva consentito di registrare la migliore performance tra i listini europei, da inizio anno. Dopo essersi riportato in chiusura settimanale sopra la forte resistenza in area 21.500 punti, che negli ultimi mesi ha funto da supporto, il principale indice di Piazza Affari ha ritoccato i massimi dal 2015 spingendosi fino a 23.133 punti.

Il ritorno in chiusura settimanale oltre i 20.500 punti, aveva gettato le basi per il rialzo che abbiamo vissuto negli ultimi mesi. Il quadro rialzista in costruzione ( +44% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti fino ai massimi oltre i 23.000 punti), dopo la battuta d’ arresto che aveva fatto ripiombare le quotazioni in area 19.500 punti, ha superato il proprio obiettivo ideale, identificato tra 21.500 punti.La chiusura settimanale oltre l’ ultimo livello di prezzi appena citato ( 21.500 punti ), ha contribuito a far mutare anche il quadro di medio-lungo periodo, ritornato ad essere positivo.

Raggiunto il primo obiettivo in area 22.500 punti, le quotazioni del Ftse Mib si sono spinte oltre i 23.000 punti circa. Supporto di brevissimo che sale in area 21.500-21.800 punti, che ha già resistito nel recente passato a più attacchi ribassisti. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra i 21.400-21.500 punti in chiusura settimanale, una volta raggiunto il Target di medio-lungo periodo ( 22.500-23.000 punti ), si potrebbero aprire ulteriori scenari rialzisti con obiettivi in area 23.500-24.000 punti.

Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio periodo, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Ottima la performance settimanale messa a segno dal nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato ben 6 dei 7 obiettivi pronosticati dalla strategia Short, quindi sia nella versione Intraday che in quella Over.

La strategia rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 22.170 punti, Target Price attesi in area e 22.255 e 22.310 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 22.035 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.310 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.390 e 22.475 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.090 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.475 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.530 punti e successivamente a 22.620 punti, estesi a 22.760 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.255 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.330 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.465 e 21595 punti, estesi a 21.680 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 21.100 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni ribassiste nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 22.035 punti, con obiettivi attesi a 21.950 e 21.895 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.170 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.895 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.815 punti e successivamente a 21.680 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 22.095 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 21.680 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.595 e 21.465, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.330 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 21.895 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 22.760 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo prima a 22.620 punti e successivamente a 22.530 punti, estesi a 22.390; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.000 punti.

 

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